Arriva la nuova Imu, sparisce la Tasi

Con l’art. 95 del Ddl di Bilancio 2020 il governo rimette mano sulla disciplina che interessa le imposte sulla casa:
- Imu
- Tasi
- Tari.
Ad oggi, le tre imposte formano la IUC (imposta unica comunale), ma stando al DDL della prossima manovra finanziaria la IUC sparirà e al suo posto ci saranno la nuova Imu, composta dall’accorpamento tra Imu e Tasi (tassa sui servizi indivisibili), e la Tari (la tassa sui rifiuti).
Lo scopo è quello di semplificare l’imposizione sulla casa e dal 2020 scatterà la nuova Imu. L’ammontare della nuova imposta, però, non dovrebbe superare quanto versato finora dai contribuenti per Imu e Tasi. Infatti nell’art. 95 del DDL di Bilancio 2020 si precisa: “A tale riguardo, occorre mettere in evidenza che la manovra è stata strutturata ad invarianza di gettito e quindi in modo tale da non determinare un aumento della pressione fiscale.”
Indice:
Chi dovrà pagare la nuova Imu?
Nulla è stato modificato in merito a chi dovrà versare la nuova Imu. Infatti, come avviene finora, sono esonerati dal pagamento i proprietari delle case principali (ovvero l’abitazione iscritta nel catasto edilizio e nella quale il proprietario e la sua famiglia dimorano abitualmente e hanno la residenza) ad esclusione delle case di lusso accatastate nelle categorie catastali A1, A8 e A9 (abitazioni di tipo signorile, ville e castelli).
Dunque, si continuerà a pagare la nuova Imu nel caso di proprietari di case di lusso e di seconde case (anche se i Comuni possono prevedere riduzioni o azzeramenti).
Novità, invece, arrivano per gli inquilini perché se finora erano tenuti a versare una quota della Tasi che varia dal 10 al 30% (la restante parte era a carico del proprietario), dall’anno prossimo con la nuova Imu non dovranno più pagare la Tasi di loro spettanza perché l’intera cifra (che è stata accorpata all’Imu) sarà totalmente a carico del solo proprietario di casa.
L’ammontare della nuova Imu
Come detto, la nuova Imu sarà il risultato della somma tra le attuali Imu e Tasi, dunque, il suo ammontare totale non dovrebbe superare quanto versato finora per le due imposte.
L’attuale aliquota di base Imu per le seconde case (non di lusso) del 7,6 per mille viene aumentata dello 0,1 per mille (componente Tasi) fino a raggiungere l’aliquota base della nuova Imu pari a 8,6 per mille. Tale aliquota, però, può essere aumentata dai Comuni di due punti fino a un massimo di 10,6 per mille.
Inoltre, solo per il 2020, la nuova Imu potrà essere innalzata fino a un ulteriore 11,4 per mille, ma solo nei Comuni che già applicano le aliquote massime (come Roma, Milano, Firenze e Bologna, ecc…).
Di contro, va detto, che i Comuni avranno più poteri nel decidere le aliquote della nuova Imu e potranno scegliere, al contrario, di ridurle se non addirittura azzerarle.
Per quanto riguarda le abitazioni di lusso adibite ad abitazione principale (abitazioni di tipo signorile, ville e castelli), l’aliquota di base sarà pari al 5 per mille (4 per mille + 1 per mille) e potrà essere aumentata solo dell’1 per mille fino a un massimo, dunque, del 6 per mille.
In conclusione, per l’anno prossimo, la prima rata della nuova Imu dovrà essere pari alla somma tra Imu e Tasi pagate nell’anno in corso (2019). Poi a dicembre si versare il saldo che potrà essere in aumento o in diminuzione in base alle delibere comunali approvate entro il 28 ottobre.
Le scadenze di pagamento della nuova Imu
Anche sotto questo aspetti nulla è stato modificato poiché le due scadenze previste finora restano invariate. Dunque:
• Entro il 16 giugno si dovrà versare l’acconto della nuova Imu pari al 50% del totale;
• Entro il 16 dicembre si dovrà versare il saldo della nuova Imu pari al restante 50% del totale (salvo conguagli in aumento o riduzione).
Resta salva la possibilità per il contribuente di poter versare quanto dovuto in un’unica soluzione entro il 16 giugno (salvo poi conguagli da versare entro il 16 dicembre).
Come si pagherà la nuova IMU?
Sempre in nome della semplificazione e per contrastare l’evasione fiscale, la nuova Imu si potrà pagare tramite:
• Bolletino fiscale precompilato che sarà recapitato a casa del contribuente;
• Modello F24;
• La piattaforma PagoPA.
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