Assegno universale figli a carico dal 2021: cos’è e come funziona?


A partire da gennaio 2021 sarà erogato l’assegno per figli a carico introdotto con il Family Act
Assegno universale figli a carico dal 2021: cos’è e come funziona?

Il “Family Act”, il disegno di legge delega approvato l’11 giugno scorso dal Consiglio dei ministri e recentemente dalla Camera dei Deputati, è ora al vaglio del Senato per la sua approvazione definitiva. Al suo interno è prevista l’introduzione dell’assegno universale per figli a carico. Tale strumento di sostegno al reddito dovrebbe essere operativo dal 2021, a patto che il disegno di legge venga approvato a Palazzo Madama e sempre che vengano emanati i successivi decreti attuativi.

Il decreto legislativo dovrebbe essere adottato entro il 30 novembre 2020, mentre il successivo decreto attuativo ne delineerà le modalità operative.

Ma, considerazioni sull’iter a parte, l’assegno avrebbe lo scopo di unificare tutte le misure e detrazioni attualmente in vigore destinate alle famiglie con figli.

Ecco allora quello che c’è da sapere sulla misura in questione ricordando, però, che fino all’approvazione definitiva, alcune condizioni potrebbero ancora variare.

 

Cos’è l’assegno unico universale?

L’assegno universale è una misura al sostegno del reddito delle famiglie con uno o più figli minorenni o maggiorenni di età fino ai 21 anni.

È previsto dall’articolo 2 del disegno di legge citato, il cosiddetto “family act”, che prescrive come il beneficio sia esteso a “tutti i nuclei familiari con figlie e figli a carico”.

Dunque, a partire da gennaio 2021, potranno usufruire dell’assegno universale tutti i genitori indipendentemente dal reddito.

Ciò che cambia è l’importo del beneficio che è parametrato al valore dell’ISEE e dell’età del figlio.

Infatti, verrà attribuita una quota fissa per tutti a cui si aggiungerà una quota variabile che dipende dall’ammontare dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee).

L’assegno verrà attribuito mensilmente attraverso la corresponsione diretta di una somma di denaro oppure mediante il riconoscimento di un credito da utilizzare in compensazione dei debiti di imposta.

Come detto, il beneficio sarà erogato fino ai 21 anni dei figli, ma in caso di figli disabili non è previsto alcun limite di età.

Lo scopo dell’assegno universale è quello di armonizzare e sintetizzare gli aiuti oggi in vigore per i nuclei familiari. Infatti, tale beneficio sostituirà alcune misure ora presenti, come l’assegno per il nucleo familiare, le detrazioni, il bonus bebè, il premio alla nascita, ecc…

 

A chi spetta l’assegno unico universale?

L’assegno universale è un beneficio che sarà erogato a partire da gennaio 2021 a tutti i genitori a partire dalla nascita del proprio figlio e fino a quando quest’ultimo raggiunga i 21 anni di età.

E’, in pratica, una misura omnicomprensiva, che è rivolta a coloro che hanno almeno un figlio indipendentemente dal reddito o dalla tipologia di occupazione.

Infatti, l’assegno verrà erogato sia ai lavoratori dipendenti, sia ai liberi professionisti, imprenditori, ma anche ai disoccupati e agli incapienti.

Infine, la misura è riconosciuta anche alla donne in stato di gravidanza a partire dal settimo mese.

 

A quanto ammonta l’assegno unico universale?

Ribadiamo che al momento sono solo ipotesi finché il DDL non sarà approvato. In base alle ultime notizie l’importo massimo ottenibile è di 240/250 euro al mese.

Come detto, però, l’importo è composto da due parti, una fissa e una variabile:
•    la parte fissa, ovvero quella che sarà erogata a tutti, dovrebbe essere di circa 80 euro;
•    la parte variabile si aggiunge a quella fissa ed è parametrata al valore Isee e all’età dei figli fino.

Dalla somme di entrambe le componenti potrebbe essere percepito un assegno massimo di circa 240/250 euro.

Tale cifra, però, è percepibile fino al compimento dei 18 anni del figlio perché successivamente, ovvero tra i 18 e i 21 anni di età, l’importo è ridotto.

Altre variazioni che può subire l’assegno si hanno in caso di figli con disabilità o in presenza di più figli minori.
Nel primo caso l’assegno potrebbe essere maggiorato del 40%, nel secondo del 20%.

 

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