Biotestamento, legge contestata


La Cei e i vescovi contro la legge appena approvata al Senato. Ecco cosa prevede
Biotestamento, legge contestata

La Cei (Conferenza episcopale italiana) e alcuni vescovi hanno già fatto sapere di essere contro la nuova legge sulle disposizioni anticipate di trattamento (Dat), recentemente approvata al Senato e non condividerebbero, quindi, il pensiero del premier Paolo Gentiloni che, dopo l’esito del voto a Palazzo Madama, ha commentato su twitter: «Dal Senato via libera a una scelta di civiltà. Un passo avanti per la dignità della persona».

La legge sul biotestamento è stata approvata in via definitiva al Senato, dopo l’approvazione alla Camera dei Deputati lo scorso 20 aprile. E’ passata con 180 voti favorevoli, 71 voti contrari e 6 astensioni. Per il sì, hanno votato il Pd, il Movimento Cinque Stelle, e le sinistre italiane, mentre per il no ha votato il centrodestra che fino all’ultimo ha tentato di bloccarne l’approvazione.

Ma polemiche a parte, cosa prevede la nuova legge?
Le disposizioni anticipate di trattamento (Dat) "Ogni persona maggiorenne e capace di intendere e di volere, in previsione di un'eventuale futura incapacità di autodeterminarsi e dopo avere acquisito adeguate informazioni mediche sulle conseguenze delle sue scelte, può, attraverso le DAT, esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto rispetto ad accertamenti diagnostici o scelte terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari". Tra i trattamenti sanitari sono comprese anche le pratiche di nutrizione e idratazione artificiali. Ogni persona può, inoltre, nominare un fiduciario, che deve essere una persona maggiorenne e capace di intendere e di volere, e che "ne faccia le veci e la rappresenti nelle relazioni con il medico e con le strutture sanitarie". Sia le Dat che la nomina del fiduciario sono sempre revocabili. Le DAT devono essere redatte per atto pubblico o per scrittura privata autenticata (davanti a un notaio) oppure per scrittura privata consegnata personalmente dal disponente all'ufficio dello stato civile di competenza, che provvede all'annotazione in apposito registro (se presente), oppure presso le strutture sanitarie, se la regione di residenza adotta modalità telematiche di gestione della cartella clinica o il fascicolo sanitario elettronico o altre modalità informatiche di gestione dei dati. Infine, le volontà del biotestamento possono essere espresse sia in forma scritta che una videoregistrazione.

Il consenso informato "Ogni persona ha il diritto di conoscere le proprie condizioni di salute e di essere informata in modo completo, aggiornato e a lei comprensibile riguardo alla diagnosi, alla prognosi, ai benefìci e ai rischi degli accertamenti diagnostici e dei trattamenti sanitari indicati, nonché riguardo alle possibili alternative e alle conseguenze dell'eventuale rifiuto del trattamento sanitario e dell'accertamento diagnostico o della rinuncia ai medesimi". Inoltre, "Ogni persona capace di agire ha il diritto di rifiutare, in tutto o in parte (...) qualsiasi accertamento diagnostico o trattamento sanitario", comprese "la nutrizione artificiale e l'idratazione artificiale, in quanto somministrazione, su prescrizione medica, di nutrienti mediante dispositivi medici". Come per le Dat, si ha il diritto di revocare in qualsiasi momento il consenso informato prestato.

I minori Per i minori valgono gli stessi principi, ma il consenso deve essere espresso dai genitori o dai tutori. Se per gli incapaci non è stata espressa una Dat e non vi è accordo tra il rappresentante legale e il medico, si ricorrerà al giudice tutelare

Responsabilità medica I medici dovranno rispettare le volontà espresse nel biotestamento. Di conseguenza, sono esenti responsabilità civili o penali

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