Certificazione parità di genere: cos’è e quali sono i vantaggi per le imprese


Ecco quali sono i parametri in base ai quali vengono valutate le imprese e quali sono i vantaggi fiscali e le premialità previste
Certificazione parità di genere: cos’è e quali sono i vantaggi per le imprese

Cos’è la Certificazione parità di genere?

La Certificazione parità di genere è un’attestazione che viene riconosciuta ai datori di lavoro che investono all’interno della propria impresa per ridurre il “gender gap”, ovvero il divario tra i propri dipendenti uomini e donne in termini di stipendio, accessibilità alla carriera e welfare legato alla maternità.

Introdotto dal PNRR nella Missione 5 (“Inclusione e coesione”), da un punto di vista normativo il “Sistema di certificazione della parità di genere” è stato introdotto con il nuovo art. 46-bis del Codice delle pari opportunità (Dlgs 198/2006) che è stato inserito in tale Codice dalla recente Legge sulla parità salariale (Legge 5 novembre 2021, n. 162).

Ma è stato con il DPCM – Dipartimento per la famiglia e le pari opportunità 29 aprile 2022 che l’attestazione è diventata effettivamente operativa, dopo la sua pubblicazione avvenuta il 1° luglio 2022, perché grazie a tale provvedimento, sono stati definiti i parametri da analizzare per poter ottenere l’attestazione.

Inoltre, è ancora più recente la messa online del Portale per la certificazione di genere, avvenuta il 22 dicembre 2022. Tramite tale piattaforma è possibile ottenere tutte le informazioni necessarie, oltre a poter conoscere quali siano i certificatori autorizzati e quali siano le aziende che hanno ottenuto finora tale riconoscimento.

Si tratta, cosa importante, di un riconoscimento che non vale solo sulla carta perché le aziende che dimostrano di ottenere una riduzione del gender gap, hanno diritto ad avere agevolazioni fiscali, ma anche una premialità su progetti presentati per richiedere fondi nazionali ed europei, compreso il settore degli appalti.

Proprio in merito agli incentivi, è stato indispensabile attendere il decreto 20 ottobre 2022 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di attuazione della legge 5 novembre 2021, n. 162 e il Decreto legge 30 aprile 2022, n. 36.

La certificazione per la parità di genere è facoltativa ed è valida per tre anni, ma ogni anno vengono effettuati dei controlli in azienda. Inoltre, ogni due anni vengono fatte anche ulteriori verifiche per esaminare l’evoluzione delle politiche interne per ridurre la disparità tra lavoratori uomini e donne.

 

I parametri della parità di genere e come si ottiene

Come detto, il DPCM del 29 aprile 2022 citato ha definito i parametri (KPI) che devono essere analizzati per poter ottenere la Certificazione di parità di genere, che derivano da quelli contenuti nella prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022 del 16 marzo 2022. Sono tutti indicatori chiave di prestazioni in base ai quali le imprese vengono analizzate. Ad ogni parametro viene attribuito un punteggio e solo raggiungendo il 60% del punteggio massimo, l’azienda può ottenere l’attestazione.

Tutti i KPI sono relativi a sei aree di valutazione ben precise che sono:
•    cultura o “clima aziendale”: misura le azioni di integrazione e inclusione effettuate
•    governance: analizza il percorso e gli step di carriera dei dipendenti
•    risorse umane: sono metti sotto la lente di ingrandimento le procedure di assunzione;
•    opportunità di crescita e inclusione delle dipendenti donne
•    analisi dell’equità degli stipendi tra uomo e donna
•    tutela della genitorialità attraverso misure legate al congedo parentale e alla conciliazione tra vita privata e lavorativa


Le agevolazioni per le imprese che hanno la certificazione di parità di genere

Il passaggio a una parità tra uomo e donna sul lavoro è necessario in termini etici, ma per raggiungere tale obiettivo sono state introdotte diverse agevolazioni dedicate alle imprese che dimostrano di investire della parità di genere al loro interno.

I benefici si muovono su tre fronti differenti:
1.    È previsto uno sgravio dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per l’anno 2022 pari all’1% e comunque non superiore ai 50 mila euro annui
2.    Viene riconosciuto un punteggio premiale per la valutazione dei progetti presentati alle autorità titolari di fondi Europei, nazionali e regionali, per poter ottenere aiuti di Stato a titolo di co-finanziamento degli investimenti sostenuti
3.    Nel settore specifico degli appalti, viene riconosciuto uno sconto del 30% (che nella bozza del nuovo Codice degli Appalti potrebbe diminuire al 20%) sulla corresponsione della garanzia dovuta dai partecipanti alle procedure di gara; anche in questo contesto, la Stazione Appaltante può riconoscere una premialità sul punteggio

La certificazione di parità di genere è di recente introduzione. Per conoscere a fondo tutte le informazioni e i relativi vantaggi, è consigliabile affidarsi a un consulente del lavoro. Cerca sul nostro sito quello che è più vicino a te. Il primo contatto in studio è gratuito!
 

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