Come scegliere un consulente finanziario?


Chi è il Consulente Finanziario e come prepararsi alla scelta. Consigli utili per individuare il Professionista ideale e gestire al meglio i tuoi investimenti
Come scegliere un consulente finanziario?

 

La figura del consulente finanziario e come prepararsi alla scelta

Il consulente finanziario o financial advisor è una figura professionale nata in Italia intorno gli anni Ottanta che si occupa essenzialmente di consigliare gli investimenti adattandoli alle esigenze dei clienti.  

Si può definire il consulente finanziario come lo specialista degli investimenti, a cui il cliente desideroso di aumentare la redditività dei propri risparmi riducendo i rischi, affida la gestione della propria situazione patrimoniale.  

Infatti, immersi nel mondo del rischio fatto di continue raccomandazioni, dritte e previsioni, il cliente sia che si trovi alle sue prime armi o già esperto, è alla continua ricerca di consigli finanziari sempre più consapevoli.  

Ad oggi, data la pluralità di figure che offrono servizi finanziari e l'alta competitività in questo settore, qualsiasi cliente, dal piccolo al grande risparmiatore, può districarsi nel mondo delle consulenze finanziarie scegliendo il suo advisor di fiducia.  

 

 

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Come scegliere il consulente finanziario ideale: 3 consigli

Proprio come un abito fatto su misura, il giusto consulente finanziario è il professionista in grado di comprendere la situazione attuale del cliente, i suoi obiettivi futuri e la sua propensione al rischio; al fine di supportarlo efficacemente nelle decisioni di investimento.

A tal proposito, ecco i 3 consigli per selezionare il giusto consulente finanziario

1. Possesso del titolo ed effettiva esperienza 

La garanzia del proprio operato in conformità con le leggi vigenti nel paese del cliente è già sintomo di buona condotta. Chi presta attività di consulenza, infatti, deve essere autorizzato e possedere le certificazioni necessarie

Il consulente finanziario riconosciuto può essere abilitato in diversi modi: 

a)  Attraverso l’iscrizione all’albo 

b)  Attraverso certificazioni rilasciate da Enti o Associazioni riconosciuti 

Nel primo caso, il cliente può verificare insieme all’effettiva iscrizione del consulente anche la data di inizio attività e la società per cui esso opera. In questo modo, è possibile iniziare a farsi un’idea sulla durata dell’attività e la relativa esperienza del consulente riconosciuta a livello legale.   

Nel secondo caso, invece, i livelli di certificazioni possono essere più specifici come da ente o associazione coinvolta. Ad esempio con le attestazioni rilasciate dall’EFPA o European Financial Planning Association, il consulente si ritrova in mano certificazioni professionali di settore dettate dall’ente più autorevole in Europa. Oppure, se appartenente ad associazione come l’AIAF - Associazione Italiana per l’Analisi Finanziaria - o ANASF - Associazione Nazionale Consulenti Finanziari - , il consulente condivide il codice etico e di condotta dei due organismi.  

2. Empatia e Comunicazione 

Come per ogni relazione di successo, le caratteristiche basiche sono l’empatia e la giusta comunicazione. Uno spirito naturale di collaborazione in grado di generare una trasmissione di informazioni in linea con obiettivi condivisi. 

Infatti, il professionista ideale degli investimenti deve provvedere ad una strategia finanziaria in grado di soddisfare le reali esigenze del cliente e per farlo deve saper comprendere chi ha davanti. In questa fase, la capacità di ascolto diventa il must per eccellenza per capire l’investitore.  

Non solo, il bravo consulente deve poi saper illustrare il piano finanziario personalizzato creato: ogni soluzione deve essere trasmessa in modo inequivocabile e trasparente. Nonostante il grado di specializzazione del professionista, è importante che la comunicazione adottata risulti limpida.  

D’altro canto, anche il cliente deve poter sentirsi libero di aprirsi cercando di trasmettere al consulente la propria situazione attuale e i suoi obiettivi, valutando in modo chiaro e semplice i consigli ricevuti.  

È chiaro dunque che la scelta di un buon consulente non può basarsi solo sul farsi consigliare come investire. Anzi, il caro consulente finanziario deve poter affiancare il cliente durante tutto il processo adottando anche le giuste tecniche di comunicazione, trasferendo le informazioni e conoscenze in armonia col cliente di riferimento.  

3. Disponibilità e Reputazione 

Un’altra fase fondamentale per la scelta del consulente finanziario si basa sulla sua disponibilità e sulla sua reputazione.  

La fiducia è una cosa seria ed un professionista che durante la sua carriera ha posto la sua attenzione anche a collezionare feedback positivi da parte dei suoi clienti è sicuramente molto più rassicurante e attraente.  

Nel mercato, infatti, esistono categorie di advisor che non sempre garantiscono servizi di qualità e che potrebbero diventare causa di danni anche irreversibili sui patrimoni altrui. Per questo, ci vogliono dei consulenti finanziari che amano il proprio lavoro e che se ne prendono cura. 

Il cliente dovrebbe poter affidarsi ad un consulente presente, stimato e professionale. Deve poter risparmiare tempo delegando ad un esperto di settore disponibile il continuo movimento dei propri investimenti.  

In supporto a questa idea, alcuni consulenti finanziari utilizzano alcuni strumenti tecnologici (ad es. le app personalizzate) che mostrano direttamente al cliente, su richiesta e in modo aggiornato, la situazione del loro portafoglio di investimenti.  

 

Come individuare il cattivo consulente

Come è indispensabile considerare le doti e virtù del promotore finanziario ideale, anche individuare i cattivi comportamenti dei consulenti da cui stare alla larga, può giocare un ruolo fondamentale. 

Proprio come ogni scelta vuole, infatti, bisogna poter eseguire un’attenta analisi anche dei contro o degli errori tipici dei “cattivi consulenti”. Eccone alcuni: 

Consulenza vs vendita

Al contrario del buon consulente, il venditore pensa di più alla sua commissione da intermediario ed è probabile che induca il cliente a valutare continue proposte di compravendita di titoli, movimentando eccessivamente il portafoglio costruito.   

Diffidare dunque da chi incoraggia a cogliere continuamente occasioni e da chi non si cura di un buon “post-vendita”.  

Pazienza vs fretta 

Se il processo di investimento preclude uno studio e un’attenta analisi, allora “le occasioni si creano e non si prendono”. Con questa filosofia, è possibile scartare dalla scelta del consulente ideale tutte quelle figure che mettono fretta, incoraggiando a cogliere occasioni di investimento del momento o allarmando per i tempi limitati di alcune offerte.   

La legge degli investimenti è univoca: “ad alti rendimenti corrispondono alti rischi”. Meglio diffidare dalle promesse del secolo e dare invece spazio a professionalità e qualità costruite con tempo e pazienza.   

Personalizzazione vs standard 

Ogni cliente ha esigenze diverse e per quanto si possano categorizzare alcune caratteristiche in particolari standard, il consulente finanziario di fiducia vorrà proporre un servizio personalizzato con la conseguente offerta dei relativi prodotti.  

Diffidare da chi non considera le particolari necessità del cliente come ad esempio l’ambizione o da chi massifica la consulenza sottovalutando i diversi gradi di emotività dell’investitore che ha di fronte.  

 

 

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