Compravendite immobiliari ancora in crescita


Ecco qualche consiglio da seguire quando si accende un mutuo
Compravendite immobiliari ancora in crescita

Per la quarta volta consecutiva, l’Istat ha registrato un nuovo aumento delle compravendite immobiliari. Il primo trimestre del 2016, infatti, segue l’andamento dei tre trimestri precedenti segnando un + 17,9% delle convenzioni notarili per trasferimenti immobiliari.

A trainare maggiormente il trend positivo è la zona del Nord-ovest dell’Italia con un +20,7%, mentre sono più contenuti gli aumenti nelle isole (con un +16,5%), nel Sud (con un +16,3%) e nel Centro Italia (con un +15,8%). Infine, sempre secondo i dati Istat, la crescita delle compravendite è più marcata nelle città metropolitane (con un +19,1%) mentre è più contenuta nei piccoli centri (con un +16,9%).

Ecco che allora, quando si accende un mutuo, è bene fare attenzione e valutare alcuni aspetti importanti, data la rilevanza del contratto che si va a sottoscrivere.

Innanzitutto va calcolato l’ammontare del mutuo. In tale computo va ricompreso non solo l’esborso del capitale necessario per l’acquisto della casa, ma anche le ulteriori spese necessarie, ad esempio, per eventuali ristrutturazioni, percentuali dovute all’agenzia immobiliare, notaio, ecc...E’ consigliabile farsi bene i conti in modo da richiedere un mutuo che possa coprire tutte le spese preventivate. Questo perché il mutuo potrebbe essere meno oneroso di un eventuale finanziamento parallelo.

Altro aspetto da considerare è la durata del mutuo, legata a scelte arbitrarie del privato che acquista la casa. Si può scegliere tra un finanziamento dalla durata più breve, ma con una rata più elevata oppure un finanziamento più esteso temporalmente, ma con una rata inferiore. La scelta è dettata da ragioni di convenienza economica caso per caso, e ciò a cui si deve fare attenzione è il confronto tra il risparmio ottenibile, in termini di minori interessi passivi da versare con una durata minore del mutuo, e le possibilità di versare rate più basse, per un periodo più lungo, ma con un ammontare totale di interessi passivi da pagare più alto.

Tasso fisso o variabile? E’ una basilare che ha risvolti economici importanti. Il tasso variabile è generalmente più vantaggioso del tasso fisso, ma ha lo svantaggio di poter subire nel tempo aumenti indesiderati della rata del mutuo. Il tasso fisso, al contrario, non varia nel tempo, ma è in genere più elevato del tasso variabile a fronte della maggiore garanzia di stabilità della rata. La scelta tra tasso fisso e variabile dipende dalle previsioni di andamento dei tassi.

Anche il tipo di ammortamento può fare la differenza: quello maggiormente proposto dalle banche è quello francese, che per il privato è meno conveniente, rispetto a quello italiano, che al contrario è più vantaggioso per chi accede un mutuo.

A fronte di un passo così importante, come quello di acquistare casa e accendere un mutuo, è consigliabile farsi assistere da un esperto del settore, che possa supportare il privato nell’analisi delle condizioni contrattualistiche del mutuo e possa garantire una contrattazione con l’istituto di credito a proprio favore.

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