Cosa prevede il nuovo Decreto Ristori approvato in Senato


Contributi a fondo perduto, proroga della Cig, bollette scontate, proroga Tosap e Cosap, esenzione IMU, mutui, rimborso affitti scontati, rottamazione e saldo e stralcio…
Cosa prevede il nuovo Decreto Ristori approvato in Senato

Il Senato ha approvato il maxi-emendamento del nuovo Decreto Ristori che sostituisce completamente il DDL di conversione del primo decreto Ristori e ingloba anche i successivi Decreto Ristori-bis, Decreto Ristori-ter e Decreto Ristori-quater che vengono così abrogati, fermo restando gli effetti temporanei e i rapporti giuridici in atto.

Prima dell’approvazione definitiva del nuovo Decreto Ristori occorrerà attendere il via libera della Camera dei Deputati, anche se il testo è stato blindato, ma intanto sono già delineati le misure e gli interventi adottati dal Governo.

Vediamo i punti principali che mirano a ristorare le attività maggiormente colpite dalla crisi economica in questa seconda ondata dell’epidemia Covid-19.

 

Contributi a fondo perduto

Vengono confermati i diversi contributi a fondo perduto già previsti dai precedenti Decreti Ristori per tutte le attività che hanno subito delle restrizioni legate ai lockdown e che via via sono state individuate. Per poter ottenere gli indennizzi è necessario essere muniti di Partita Iva ed essere in attività in data antecedente al 25 ottobre 2020 e non cessata al momento della presentazione della domanda.

Le attività che possono richiedere il contributo sono quelle che presentano i codici Ateco elencati nell’Allegato 1 e nell’Allegato 4 del decreto.

 

Proroga della Cig

Il testo approvato da Palazzo Madama concede ulteriori 6 settimane di Cassa integrazione ordinaria, in deroga e di assegno ordinario legate alla pandemia da Covid-19 di cui le imprese possono usufruire nel periodo compreso tra il 16 novembre 2019 e il 31 gennaio 2021. La misura può essere applicata anche ai lavoratori assunti entro il 9 novembre 2020.

Contestualmente, viene prorogato anche il blocco dei licenziamenti collettivi e individuali per giustificato motivo oggettivo se il datore di lavoro non ha usufruito integralmente dei trattamenti di integrazione salariale o degli sgravi contributivi.

 

Bollette scontate per imprese e professionisti ed esenzione IMU

Le imprese e i professionisti muniti di Partita Iva attiva alla data del 25 ottobre 2020 e svolgono un’attività ricompresa tra i codici Ateco elencati negli allegati del decreto, potranno usufruire di uno sconto in bolletta relativamente alle voci trasporto e gestione del contatore e oneri generali di sistema.

Condizione indispensabile è che le utenze siano in bassa tensione diverse dagli usi domestici.

Viene, invece, totalmente abolito il pagamento della seconda rata dell’IMU 2020 per gli immobili e relative pertinenze utilizzati per svolgere una delle attività con codici Ateco inseriti nell'allegato 1 del decreto.

L’esenzione della seconda rata dell’IMU 2020 si applica anche per le attività svolte nelle zone rosse e con codici Ateco inseriti nell’allegato 2.

Nessuna esenzione, al contrario, per la Tari anche per le attività che hanno subito il lockdown.

 

Proroga Tosap e Cosap

Viene prorogato dal 1° gennaio al 31 marzo 2021 l’esonero dal pagamento delle tasse TOSAP e COSAP dovute per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche e del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche.

A beneficiarne sono gli esercizi di ristorazione e di somministrazione di pasti e di bevande che possono, dunque, collocare arredi (come tavoli, sedute e ombrelloni) negli spazi pubblici al fine di rispettare il distanziamento sociale dei clienti.

L’esenzione è applicata anche agli ambulanti.

Slitta, invece, al 31 marzo 2021 la scadenza ultima per presentare la domanda di nuove concessioni e permessi per occupazione di suolo pubblico o di ampliamenti di spazi già occupati.


Detassazione delle indennità Covid

Nel decreto in arrivo è previsto che i differenti contributi e indennità erogati in via eccezionale e legati all’emergenza Covid-19 non concorrono alla formazione del reddito imponibile ai fini dell’imposizione diretta e dell’Irap. Ciò indipendentemente dal soggetto che li ha erogati e dalla modalità di fruizione.

 

Stop al versamento dei contributi

Per il solo mese di novembre 2020 è previsto lo stop del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

L’esenzione è destinata ai datori di lavoro privati che svolgono un’attività prevalente con codici ATECO inclusi nell’Allegato 1.

 

Altre indennità Covid

Sono state stabilite nuove indennità una tantum da mille euro per i mesi di novembre e dicembre 2020 destinate a:
- lavoratori stagionali (inclusi quelli del turismo);
- lavoratori dello spettacolo
- lavoratori intermittenti;
- i venditori porta a porta;
- i prestatori d’opera.

Infine, sempre per gli stessi due mesi di novembre e dicembre 2020 è prevista un’indennità inferiore, pari a 800 euro, in favore dei lavoratori dello sport che collaborano con il Coni.

 

Proroga rottamazione e “saldo e stralcio”

Viene prorogato al 1° marzo 2021 il termine ultimo per il pagamento, senza applicazione di sanzioni e interessi, delle rate in scadenza nel 2020 per la rottamazione dei ruoli e per il “saldo e stralcio” degli omessi pagamenti delle imposte risultanti dalle dichiarazioni annuali.

 

Stop alle rate dei mutui

Viene prorogato il Fondo Gasparrini fino ad aprile 2022 e per tutto il 2021 potranno accedere al fondo i lavoratori autonomi e professionisti in cassa integrazione (compresi gli artigiani e i commercianti) in modo da sospendere il pagamento delle rate dei mutui per la prima casa.

 

Stop alle esecuzioni immobiliari

E’ stata prorogata fino al 31 dicembre 2020 la sospensione su tutto il territorio nazionale di ogni procedura esecutiva per il pignoramento immobiliare che abbia ad oggetto l’abitazione principale del debitore.

 

Rimborso su affitti ridotti

I proprietari di case locate possono ottenere un rimborso statale, tramite apposito fondo istituito, pari al 50% della riduzione dell’affitto concesso all’inquilino, fino a un tetto massimo annuo di 1.200 euro. Il contributo è concesso se:
- l’immobile in affitto rappresenta l’abitazione principale del locatario;
- l’oggetto del contratto di locazione è un immobile ad uso abitativo;
- l’immobile è ubicato in un comune ad alta tensione abitativa.

 

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