Cucine a gas o a induzione?
Quale scegliere tra le due soluzioni?
Cucine a gas o a induzione? E’ la domanda che si pone chi deve cambiare o ristrutturare casa o semplicemente cambiare cucina. E, come spesso accade, la novità fatica a prendere piede per poi rappresentare il futuro. E’ stato così per i cd, poi per gli smartphone e, viene da pensare, anche per le cucine a induzione. Se pensiamo alle cucine, proviamo a immaginare il cambiamento tra i forni a gas e quelli elettrici... I piani cottura a induzione sono, infatti, ancora poco diffusi nelle cucine degli italiani, ma il trend di utilizzo è costantemente in aumento.
Ma quali sono le caratteristiche di piani cottura ad induzione e quali le differenze con le classiche cucine a gas?
I piani cottura a induzione sfruttano il principio di induzione elettromagnetica per scaldare le pentole dentro cui cuocere il cibo. Funzionano con energia elettrica e, quindi, a differenza dei piani tradizionali, non hanno bisogno di alimentazione a gas. L’energia elettrica alternata viene trasmessa alle bobine, producendo un campo magnetico, che sono ricoperte da vetroceramica permettendo di riscaldare il fondo della pentola, ma non il piano cottura che, invece rimane freddo (o tutt’al più tiepido dopo un lungo utilizzo).
Parlando di prestazioni, il piano cottura a induzione rende di più rispetto a quello a gas con minore dispersione di energia e, quindi, ottimizzando il risparmio energetico. Infatti, a parità di energia impiegata, la resa dei piani induzione è del 90% rispetto alle cucine a gas il cui rendimento è del 50%. Ciò è dovuto anche al fatto che il calore è generato solo in alcuni punti (il fondo della pentola) e non si disperde attorno e si interrompe nel momento in cui la pentola non è appoggiata sul piano cottura.
Inoltre, anche i tempi di cottura sono minori. Se per riscaldare 1 litro di acqua vengono impiegati 5 minuti di consumo con un piano cottura a gas, la durata si riduce a 3 minuti con le cucine a induzione. L’induzione presenta, quindi, i vantaggi di un maggior risparmio energetico associato a una maggiore sicurezza: sono esorcizzate, infatti, le fughe di gas, così come la possibilità di scottature e bruciature toccando i fornelli.
Infatti, se si opta per la cucina a induzione, non si ha più necessità di essere legati a una fornitura di gas, risparmiando sulla bolletta. Va tenuto presente, però, che con il piano cottura a induzione bisogna modificare il contratto di fornitura di energia elettrica poiché occorre aumentare la capacità del contatore da un minimo di 4,5 kW a, meglio, 6 kW.
Altro elemento da non sottolineare è l’aspetto estetico e moderno, certamente di design, che unisce il lato pratico dovuto alla maggior semplicità di pulizia rispetto a una cucina a gas.
Non ci sono solo pro, però! I piani cottura presentano anche alcuni svantaggi, tra cui:
- il prezzo è decisamente maggiore rispetto alla classica cucina a gas
- è possibile utilizzare solo pentole adatte, che sono calamitate. Non funzionano, infatti, tutte le padelle e pentole che non lo sono, come quelle in alluminio, quelle antiaderenti che spesso hanno il fondo in alluminio, e le classiche moke del caffè. Non si possono utilizzare neppure le teglie in vetro, i tegami in rame, ceramica o in terracotta. In sostanza non si possono utilizzare le pentole che non attivano le bobine.
Ma quali sono le caratteristiche di piani cottura ad induzione e quali le differenze con le classiche cucine a gas?
I piani cottura a induzione sfruttano il principio di induzione elettromagnetica per scaldare le pentole dentro cui cuocere il cibo. Funzionano con energia elettrica e, quindi, a differenza dei piani tradizionali, non hanno bisogno di alimentazione a gas. L’energia elettrica alternata viene trasmessa alle bobine, producendo un campo magnetico, che sono ricoperte da vetroceramica permettendo di riscaldare il fondo della pentola, ma non il piano cottura che, invece rimane freddo (o tutt’al più tiepido dopo un lungo utilizzo).
Parlando di prestazioni, il piano cottura a induzione rende di più rispetto a quello a gas con minore dispersione di energia e, quindi, ottimizzando il risparmio energetico. Infatti, a parità di energia impiegata, la resa dei piani induzione è del 90% rispetto alle cucine a gas il cui rendimento è del 50%. Ciò è dovuto anche al fatto che il calore è generato solo in alcuni punti (il fondo della pentola) e non si disperde attorno e si interrompe nel momento in cui la pentola non è appoggiata sul piano cottura.
Inoltre, anche i tempi di cottura sono minori. Se per riscaldare 1 litro di acqua vengono impiegati 5 minuti di consumo con un piano cottura a gas, la durata si riduce a 3 minuti con le cucine a induzione. L’induzione presenta, quindi, i vantaggi di un maggior risparmio energetico associato a una maggiore sicurezza: sono esorcizzate, infatti, le fughe di gas, così come la possibilità di scottature e bruciature toccando i fornelli.
Infatti, se si opta per la cucina a induzione, non si ha più necessità di essere legati a una fornitura di gas, risparmiando sulla bolletta. Va tenuto presente, però, che con il piano cottura a induzione bisogna modificare il contratto di fornitura di energia elettrica poiché occorre aumentare la capacità del contatore da un minimo di 4,5 kW a, meglio, 6 kW.
Altro elemento da non sottolineare è l’aspetto estetico e moderno, certamente di design, che unisce il lato pratico dovuto alla maggior semplicità di pulizia rispetto a una cucina a gas.
Non ci sono solo pro, però! I piani cottura presentano anche alcuni svantaggi, tra cui:
- il prezzo è decisamente maggiore rispetto alla classica cucina a gas
- è possibile utilizzare solo pentole adatte, che sono calamitate. Non funzionano, infatti, tutte le padelle e pentole che non lo sono, come quelle in alluminio, quelle antiaderenti che spesso hanno il fondo in alluminio, e le classiche moke del caffè. Non si possono utilizzare neppure le teglie in vetro, i tegami in rame, ceramica o in terracotta. In sostanza non si possono utilizzare le pentole che non attivano le bobine.
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