Direttiva Case Green: quali ristrutturazioni sono necessarie

Mentre sta proseguendo a Bruxelles l’iter per l’approvazione definitiva della Energy Performance of Buildings Directive (EPBD), meglio conosciuta come Direttiva Case Green, è bene sapere cosa prevede la nuova normativa che comporterà l’avvio di lavori di ristrutturazione per migliorare l’efficientamento energetico degli edifici.
Il via libera del Parlamento europeo è arrivata il 14 marzo 2023, ma adesso spetta al trilogo (rappresentanti di Parlamento, Consiglio e Commissione UE) arrivare a un testo definitivo e condiviso.
Vediamo, allora, quali sono i punti principali della Direttiva in arrivo in base al testo attuale, anche perché i punti su cui si sono levate le critiche maggiori sono quelli sulle prestazioni energetiche minime degli edifici (per le quali sarebbero in molti casi necessarie opere edilizie importanti) e sulla disciplina degli attestati di prestazione energetica (APE).
Riassumendo i punti principali, la Direttiva Case green intende favorire la ristrutturazione degli edifici energivori e consentire la costruzione di nuovi fabbricati solo ad alta efficienza energetica con impatti pari o vicini allo zero nell’emissione dei gas serra.
Quindi, la nuova normativa sarà molto più impattante per le case che sono classificate in coda nella scala della classe energetica (classe G in Italia).
Più nello specifico, la Direttiva prevede che:
• Entro il 2030 tutti gli immobili siano almeno in classe energetica E
• Entro il 2033 tutti gli immobili risultino almeno in classe D
• Tutti gli edifici di nuova costruzione siano a emissioni zero a partire dal 2028
• Per gli immobili diversi da quelli residenziali, si dovrà raggiungere la classe E entro il 2027 e la classe D dal 2030
• Tutti i nuovi edifici dovranno essere dotati di sistemi di produzione energetica basata su impianti solari entro il 2028, ma se l’edificio è sottoposto a ristrutturazione la data è spostata al 2032
Tali obblighi riguardano tutte le tipologie di immobili, sia quelli residenziali sia quelli con differenti destinazioni d’uso, salvo alcune esenzioni particolari (come le case vacanza, i palazzi storici ufficialmente protetti e quelli vincolati dai Beni culturali, gli immobili che potrebbero subire una diminuzione del loro valore architettonico a fronte di una ristrutturazione, le chiese e gli altri luoghi di culto). Sono escluse anche le unità immobiliari indipendenti con una superficie inferiore a 50 metri quadrati.
L’obiettivo è, come si legge nel testo europeo, “Una promozione che richiede un taglio dei consumi energetici di circa il 25%, con interventi come cappotto termico, sostituzione degli infissi, nuove caldaie a condensazione, pannelli solari. Per arrivare alle emissioni zero al 2050.”
La Direttiva Case Green rientra nel progetto europeo “Fit for 55” con cui l’UE intende ridurre del 55% le emissioni nocive rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030 puntando sugli edifici, responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% dell’emissione di gas nocivi all’ambiente.
Secondo la Commissione Europea, nonostante l’impatto economico per i molti proprietari di casa che dovranno avviare lavori di riqualificazione energetica, sarebbe questa la strada maestra per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Ma a livello politico si contestano in particolare l’articolo 9 del testo, che prevede il raggiungimento della classe E nel 2030 e la classe D nel 2033, e l’articolo 16 che modifica il sistema di classificazione energetica prevedendo la classe E per il 15% degli edifici più energivori.
Sul fronte sanzioni per chi non rispetterà la nuova normativa sono “saltate al momento le possibili limitazioni alla vendita o all'affitto delle case per chi non possiede il bollino verde Ue”, si legge nel testo europeo. “Toccherebbe comunque ai governi decidere quali sanzioni applicare, oltre all'automatica perdita di valore degli immobili non a norma”.
Pensando principalmente al nostro Paese, l’Istat ha calcolato che sui 12 milioni totali di edifici residenziali, sarebbero circa 1,8 milioni quelli in classe G.
Nel caso si volesse procedere in anticipo con le ristrutturazioni edilizie, sfruttando anche i differenti bonus vigenti al momento, è consigliabile affidarsi a un architetto esperto che possa realizzare un progetto di efficientamento energetico del tuo immobile.
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