Ecco i punti della “buona scuola”


Ottenuto l’ok del Senato, ora il ddl ritorna alla Camera per l’approvazione definitiva. Come cambierà la scuola?
Ecco i punti della “buona scuola”

Cortei di insegnanti e studenti, proteste delle opposizioni e scontri con i sindacati non hanno fermato l’iter della Riforma della scuola del Governo Renzi.Il Disegno di Legge sulla "buona scuola" è passato alla fine in Senato con 159 voti a favore e 112 contrari. Ora, il Ddl dovrà nuovamente approvare nella Camera dei Deputati per il via libera finale il prossimo 7 luglio.

Ecco quali sono sinteticamente i punti principali della riforma.
Concorsi pubblici e graduatorie dei precari: dal 2016 in poi si accederà all’insegnamento nelle scuole esclusivamente tramite concorso pubblico, bandito ogni tre anni. Entro tale data, però, è prevista l’assunzione dei circa 100 mila precari presenti nelle graduatorie. Circa la metà di loro entreranno di ruolo entro settembre, mentre i rimanenti saranno inseriti nel corso del prossimo anno scolastico. Gli insegnanti precari abilitati con i tirocini formativi attivi o con i percorsi speciali dovranno superare il primo concorso pubblico del 2016 per aver la possibilità di entrare di ruolo. Non avranno una corsia preferenziale rispetto agli altri candidati, ma avranno un aumento di punteggio in base all’attività di insegnamento già svolta. Per esaurire le graduatorie in previsione dell’introduzione dei concorsi pubblici, è stato stanziato nella Legge di Stabilità un miliardo di euro.

Il super-preside: al dirigente scolastico è stata attribuita più autonomia per perseguire una maggiore efficienza qualitativa e quantitativa della gestione delle risorse. Tale autonomia di esplicita soprattutto nella valutazione dei neo ammessi a ruolo, nel poter conferire incarichi ai docenti già in forza della scuola e nell’assegnare i premi agli insegnanti meritevoli. Gli incarichi assegnati hanno durata triennale e rinnovabile e dovranno essere giustificati dalle esperienze e le competenze dell’insegnante incaricato. I curriculum degli insenanti che hanno ottenuto l’incarico dovranno essere pubblicati sul sito della scuola in modo da conferire trasparenza sulle capacità alla base della scelta della dirigenza. Per quanto riguarda l’assegnazione dei premi, nonostante i super-poteri, il dirigente dovrà ottenere l’approvazione dal Comitato di valutazione composto da sette membri: oltre al preside, compongono il comitato tre insegnanti, un componente esterno nominato dall’Ufficio scolastico regionale e due genitori (un genitore e uno studente per le scuole superiori)

Autonomia scolastica: i collego dei docenti dovranno elaborare ogni tre anni il Piano triennale dell’autonomia, in accordo con gli indirizzi esposti dalla dirigenza scolastica. Alle scuole primarie dovranno essere potenziate le ore dedicate alla lingua inglese, all’attività motoria e alla musica. La lingua straniera dovrà essere potenziata anche alle medie e i laboratori. Alle superiori, anche l’arte e le competenze logico-matematiche.

Carriera per meritocrazia e formazione per gli insegnanti: ogni docente potrà usufruire della "Carta dell’insegnante" con un plafond di 500 euro massimi da spendere per la propria formazione (corsi di aggiornamento, abbonamenti a riviste, libri, eventi di arte e spettacolo...). La formazione farà ottenere agli insegnanti i crediti formativi che giustificheranno, assieme all’anzianità, gli scatti di carriera. Ogni tre anni, il Dirigente scolastico potrà distribuire premi agli insegnanti che si sono dimostrati più meritevoli. Nell’assegnazione del premio, peserà per il 70% il merito e l’impegno nella formazione, mentre solo per il 30% l’anzianità di servizio.

Alternanza scuola-lavoro e curriculum dello studente: per favorire l’incontro tra studenti e mondo del lavoro, è previsto che nel corso degli ultimi tre anni di scuola superiore, gli studenti svolgano stage e attività in aziende o enti pubblici per almeno 400 ore totale (200 per i licei). Inoltre, lo studente potrà personalizzare il suo percorso formativo con corsi aggiuntivi alla regolare formazione scolastica da seguire fuori dal normale orario scolastico o sfruttando la quota di flessibilità oraria. Il percorso formativo sarà inserito nel c.d. Curriculum dello studente.

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