Le strutture portanti di un fabbricato industriale
Possono essere costruite con il cemento armato, il cemento armato precompresso e l’acciaio: quali i vantaggi?

Realizzare uno stabilimento industriale da zero significa costruire una struttura resistente atta a ospitare un carico di sfruttamento elevato legato allo svolgimento della specifica attività di impresa. E, in base alla particolare attività industriale svolta, è necessario analizzare i bisogni, le esigenze e la modalità di lavoro per poter arrivare alla progettazione ottimale del fabbricato.
La progettazione del fabbricato industriale deve necessariamente tener conto di alcuni elementi, quali le fondazioni dei macchinari e del fabbricato, le strutture portanti, le coperture e pareti, la pavimentazione, ecc...
Occorre, cioè, pensare e progettare una struttura edilizia in grado di resistere alle dinamiche ambientali e lavorative: bisogna quindi tener conto delle vibrazioni generate dall’azionamento dei macchinari (utilizzando supporti elastici e antivinbranti), della tipologia del terreno sul quale si vuole costruire lo stabilimento (terreno sabbioso, argilloso, roccioso...), delle condizioni tipiche atmosferiche della zona (impermeabilizzazione, protezione dalle intemperie, isolamento termico, isolamento acustico...).
Particolare attenzione deve essere data alla composizione e progettazione delle strutture portanti. Queste possono essere realizzate in cemento armato, in cemento armato precompresso e in acciaio. Ma come fare a scegliere uno piuttosto che l’altro elemento? Quali i vantaggi di ciascuno?
La scelta deve essere compiuta in base al carico che dovrà sopportare la struttura, all’entità delle esposizioni sismiche e ambientali (vento, neve, pioggia...), alle sollecitazioni dovute all’utilizzo di macchinari e mezzi di trasporto e alla presenza di tubazioni e canalizzazioni.
In generale si può dire che il cemento armato sia adatto per i fabbricati a uno o a più piani, ha un’elevata resistenza al fuoco, è resistente alla corrosione e ha una buona capacità termica unita alla ridotta trasmissione di vibrazioni e rumori. Va detto, però, che l’utilizzo del cemento armato precompresso, a differenza di quello normale, permette di realizzare progetti con un numero minore di pilastri e, dunque, con minor utilizzo di materiale e di manodopera rispetto al cemento armato normale.
Anche le strutture in acciaio hanno diversi vantaggi. Primi fra tutti la leggerezza e la resistenza dovuta alle caratteristiche peculiari del materiale. L’acciaio, inoltre, ha la capacità di sopportare il peso di carichi molto pesanti. E ancora, le strutture in acciaio sono più facilmente e rapidamente realizzabili e ciò consente un risparmio dei costi di manodopera. A differenza del cemento armato normale e quello precompresso, però, l’acciaio è più esposto all’azione corrosiva degli agenti, ha una minore resistenza al fuoco e ha una bassa capacità termica.
Ecco che allora la scelta dell’utilizzo di un materiale piuttosto che di un altro, o l’utilizzo dell’uso combinato dei materiali in percentuali differenti deve essere attentamente valutata da un ingegnere esperto in base alle esigenze e all’utilizzo del fabbricato industriale.
La progettazione del fabbricato industriale deve necessariamente tener conto di alcuni elementi, quali le fondazioni dei macchinari e del fabbricato, le strutture portanti, le coperture e pareti, la pavimentazione, ecc...
Occorre, cioè, pensare e progettare una struttura edilizia in grado di resistere alle dinamiche ambientali e lavorative: bisogna quindi tener conto delle vibrazioni generate dall’azionamento dei macchinari (utilizzando supporti elastici e antivinbranti), della tipologia del terreno sul quale si vuole costruire lo stabilimento (terreno sabbioso, argilloso, roccioso...), delle condizioni tipiche atmosferiche della zona (impermeabilizzazione, protezione dalle intemperie, isolamento termico, isolamento acustico...).
Particolare attenzione deve essere data alla composizione e progettazione delle strutture portanti. Queste possono essere realizzate in cemento armato, in cemento armato precompresso e in acciaio. Ma come fare a scegliere uno piuttosto che l’altro elemento? Quali i vantaggi di ciascuno?
La scelta deve essere compiuta in base al carico che dovrà sopportare la struttura, all’entità delle esposizioni sismiche e ambientali (vento, neve, pioggia...), alle sollecitazioni dovute all’utilizzo di macchinari e mezzi di trasporto e alla presenza di tubazioni e canalizzazioni.
In generale si può dire che il cemento armato sia adatto per i fabbricati a uno o a più piani, ha un’elevata resistenza al fuoco, è resistente alla corrosione e ha una buona capacità termica unita alla ridotta trasmissione di vibrazioni e rumori. Va detto, però, che l’utilizzo del cemento armato precompresso, a differenza di quello normale, permette di realizzare progetti con un numero minore di pilastri e, dunque, con minor utilizzo di materiale e di manodopera rispetto al cemento armato normale.
Anche le strutture in acciaio hanno diversi vantaggi. Primi fra tutti la leggerezza e la resistenza dovuta alle caratteristiche peculiari del materiale. L’acciaio, inoltre, ha la capacità di sopportare il peso di carichi molto pesanti. E ancora, le strutture in acciaio sono più facilmente e rapidamente realizzabili e ciò consente un risparmio dei costi di manodopera. A differenza del cemento armato normale e quello precompresso, però, l’acciaio è più esposto all’azione corrosiva degli agenti, ha una minore resistenza al fuoco e ha una bassa capacità termica.
Ecco che allora la scelta dell’utilizzo di un materiale piuttosto che di un altro, o l’utilizzo dell’uso combinato dei materiali in percentuali differenti deve essere attentamente valutata da un ingegnere esperto in base alle esigenze e all’utilizzo del fabbricato industriale.
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