Maxi-Deduzione del 120% o del 130% per le assunzioni 2024


Ecco come funziona il nuovo incentivo per chi assume nuovi lavoratori a tempo indeterminato
Maxi-Deduzione del 120% o del 130% per le assunzioni 2024

Recentemente è stato pubblicato il decreto attuativo (DM 25 giugno 2024) che introduce nuove agevolazioni fiscali per le assunzioni a tempo indeterminato nel 2024. Questo provvedimento consente di applicare una maxi-deduzione del 120% sul costo del lavoro per i nuovi assunti, che può raggiungere il 130% per i lavoratori appartenenti a categorie "svantaggiate", come giovani sotto i 30 anni, beneficiari del Reddito di Cittadinanza e disoccupati.

Novità sulle assunzioni agevolate dal 2024

Il nuovo incentivo non prevede una riduzione dei contributi INPS, ma una deduzione del costo del lavoro
A partire dal 2024, le nuove assunzioni che incrementano il personale aziendale su base annua potranno beneficiare di un aumento fino al 20% del costo deducibile. Il decreto congiunto del Ministero dell'Economia e delle Finanze e del Ministero del Lavoro contiene le istruzioni per attivare questi incentivi per imprese e professionisti che assumono a tempo indeterminato, con una maggiorazione del 30% per le assunzioni di lavoratori svantaggiati, ovvero:

  • Persone con disabilità
  • Minori in difficoltà familiare
  • Donne con almeno due figli minori
  • Giovani che beneficiano di incentivi all’occupazione giovanile
  • Ex percettori del Reddito di Cittadinanza non eleggibili per l'Assegno di Inclusione

La deduzione si applica alle assunzioni annuali di dipendenti a tempo indeterminato con contratto attivo alla fine del periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023. Ad esempio, se nel 2023 un'azienda ha 30 dipendenti e nel 2024 aumenta il numero di dipendenti a tempo indeterminato di 5 unità, il costo del lavoro di queste 5 unità aggiuntive sarà maggiorato del 20 o del 30%, a seconda che si tratti di lavoratori svantaggiati o meno.

Chi può ottenere la maxi-deduzione

La maxi-deduzione è riservata a titolari di reddito d’impresa, inclusi imprenditori individuali, società di persone, professionisti e autonomi, compresi gli enti pubblici e privati che esercitano attività commerciali. Sono escluse, però, le imprese in liquidazione o soggette a procedure concorsuali.
Requisito fondamentale, infine, è aver svolto la propria attività per tutto il 2023.

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