Ok al reddito di inclusione, fino a 485 euro al mese
Sarà attivo dal prossimo 1° gennaio 2018 il nuovo REI, il reddito di inclusione, che sostituisce il Sia, il sostegno all'inclusione attiva
Sarà attivo dal prossimo 1° gennaio 2018 il nuovo REI, il reddito di inclusione, che sostituisce il Sia, cioè il sostegno all'inclusione attiva.
Il Rei è un sostegno finanziario destinato ai nuclei familiari che versano in gravi difficoltà economiche e che si trovano nella soglia di povertà. E proprio il contrasto alla povertà e l’inserimento nel tessuto sociale e lavorativo dei soggetti più disagiati e bisognosi sono gli obiettivi del Governo che ha stanziato 1,18 miliardi di euro per il 2017 e 1,7 miliardi di euro per il 2018.
Il Rei è un reddito aggiuntivo che viene erogato mensilmente ai nuclei familiari che presentano una determinata situazione economica di disagio. Nello specifico:
- l’Isee non deve essere superiore a 6 mila euro
- il valore del patrimonio immobiliare del nucleo familiare, diverso dalla casa di abitazione, non deve essere superiore a 20 mila euro
Secondo le stime sono 400 mila le famiglie che avrebbero diritto a percepire il Rei, pari a circa 1,8 milioni di persone, di cui 800 mila minori. Il beneficio economico del Rei è pari a 190 euro mensili nel caso in cui il nucleo familiare sia composto da una singola persona fino a un massimo di 485 euro mensili (pari all'assegno sociale per gli over 65 senza reddito) nel caso in cui il nucleo familiare sia composto da una cinque o più persone.
Tra coloro che chiederanno di ottenere il Rei, avranno la priorità:
- le famiglie con minori o disabili
- gli over 55 anni che risultano disoccupati
- le donne in stato di gravidanza
E’ importante sottolineare che hanno diritto al Rei anche coloro che svolgono un’attività lavorativa, fermo restando il requisito di avere un valore Isee non superiore a 6 mila euro. Il beneficio, invece, è negato alle famiglie in cui anche solo uno dei componenti percepisce la NASpI o un altro ammortizzatore sociale per la disoccupazione involontaria.
La durata massima dell’erogazione del Rei è di 18 mesi, che però, può essere rinnovata dopo sei mesi di stop della fruizione.
Il Rei è un sostegno finanziario destinato ai nuclei familiari che versano in gravi difficoltà economiche e che si trovano nella soglia di povertà. E proprio il contrasto alla povertà e l’inserimento nel tessuto sociale e lavorativo dei soggetti più disagiati e bisognosi sono gli obiettivi del Governo che ha stanziato 1,18 miliardi di euro per il 2017 e 1,7 miliardi di euro per il 2018.
Il Rei è un reddito aggiuntivo che viene erogato mensilmente ai nuclei familiari che presentano una determinata situazione economica di disagio. Nello specifico:
- l’Isee non deve essere superiore a 6 mila euro
- il valore del patrimonio immobiliare del nucleo familiare, diverso dalla casa di abitazione, non deve essere superiore a 20 mila euro
Secondo le stime sono 400 mila le famiglie che avrebbero diritto a percepire il Rei, pari a circa 1,8 milioni di persone, di cui 800 mila minori. Il beneficio economico del Rei è pari a 190 euro mensili nel caso in cui il nucleo familiare sia composto da una singola persona fino a un massimo di 485 euro mensili (pari all'assegno sociale per gli over 65 senza reddito) nel caso in cui il nucleo familiare sia composto da una cinque o più persone.
Tra coloro che chiederanno di ottenere il Rei, avranno la priorità:
- le famiglie con minori o disabili
- gli over 55 anni che risultano disoccupati
- le donne in stato di gravidanza
E’ importante sottolineare che hanno diritto al Rei anche coloro che svolgono un’attività lavorativa, fermo restando il requisito di avere un valore Isee non superiore a 6 mila euro. Il beneficio, invece, è negato alle famiglie in cui anche solo uno dei componenti percepisce la NASpI o un altro ammortizzatore sociale per la disoccupazione involontaria.
La durata massima dell’erogazione del Rei è di 18 mesi, che però, può essere rinnovata dopo sei mesi di stop della fruizione.
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