Parcheggiare nel posto disabili è reato
Per la prima volta la Cassazione condanna con l’accusa di violenza privata un uomo che aveva parcheggiato l’auto in un posto riservato ai disabili

Il caso risale a otto anni fa, ma solo adesso si è concluso il procedimento giudiziario con la sentenza della quinta sezione penale della Corte di Cassazione n. 17794/2017. E si è concluso con una sentenza destinata a fare scuola.
Siamo nel 2009, quando una donna di 49 anni, con problematiche fisiche gravi, rientra a casa con la sua macchina e trova il posto per disabili che le era stato assegnato occupato da un’altra autovettura.
Va specificato, inoltre, che il posto per disabili in questione non era ad utilizzo generico. Era stato specificatamente assegnato alla donna.
Dopo diverse telefonate intercorse durante tutta la giornata con la polizia municipale, carabinieri e vigili urbani, l’auto che era stata illegittimamente parcheggiata nel posto auto riservato alla donna viene, soltanto in tarda serata, caricata sul carroattrezzi e spostata. La donna sporge querela a fronte della disavventura che l’ha impegnata durante tutta una giornata e viene avviato conseguentemente il provvedimento a carico del proprietario dell’auto, un uomo di 63 anni.
In primo grado l’uomo era stato condannato a quattro mesi di carcere e la sentenza era stata poi confermata anche in Corte di Appello. Ed entrambe le condanne gli sono state inflitte nonostante l’uomo avesse affermato di essere il proprietario dell’auto, ma che in quei giorni la vettura era stata utilizzata dal figlio.
Dopo la conferma della condanna da parte della Corte di Appello, l’uomo ha deciso di ricorrere anche in Cassazione. Ma anche gli ermellini hanno confermato la sentenza di secondo grado: quattro mesi di carcere con l’accusa di violenza privata, oltre al pagamento a titolo di risarcimento di 5 mila euro.
La sentenza in questione è importante perché per la prima volta, viene affermato che parcheggiare l’auto nel posto riservato espressamente a un disabile non avendone diritto, non è considerato un’infrazione al codice della strada, ma è considerato un reato penale, nello specifico per violenza privata, che comporta una condanna e un risarcimento alla persona offesa.
Siamo nel 2009, quando una donna di 49 anni, con problematiche fisiche gravi, rientra a casa con la sua macchina e trova il posto per disabili che le era stato assegnato occupato da un’altra autovettura.
Va specificato, inoltre, che il posto per disabili in questione non era ad utilizzo generico. Era stato specificatamente assegnato alla donna.
Dopo diverse telefonate intercorse durante tutta la giornata con la polizia municipale, carabinieri e vigili urbani, l’auto che era stata illegittimamente parcheggiata nel posto auto riservato alla donna viene, soltanto in tarda serata, caricata sul carroattrezzi e spostata. La donna sporge querela a fronte della disavventura che l’ha impegnata durante tutta una giornata e viene avviato conseguentemente il provvedimento a carico del proprietario dell’auto, un uomo di 63 anni.
In primo grado l’uomo era stato condannato a quattro mesi di carcere e la sentenza era stata poi confermata anche in Corte di Appello. Ed entrambe le condanne gli sono state inflitte nonostante l’uomo avesse affermato di essere il proprietario dell’auto, ma che in quei giorni la vettura era stata utilizzata dal figlio.
Dopo la conferma della condanna da parte della Corte di Appello, l’uomo ha deciso di ricorrere anche in Cassazione. Ma anche gli ermellini hanno confermato la sentenza di secondo grado: quattro mesi di carcere con l’accusa di violenza privata, oltre al pagamento a titolo di risarcimento di 5 mila euro.
La sentenza in questione è importante perché per la prima volta, viene affermato che parcheggiare l’auto nel posto riservato espressamente a un disabile non avendone diritto, non è considerato un’infrazione al codice della strada, ma è considerato un reato penale, nello specifico per violenza privata, che comporta una condanna e un risarcimento alla persona offesa.
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