Pensioni: prima intesa tra Governo e sindacati


Ecco quali sono gli interventi da fare in ambito pensionistico che si trovano nel verbale firmato congiuntamente da Governo, Cgil, Cisl e Uil
Pensioni: prima intesa tra Governo e sindacati

"Si è fatto un buon lavoro, ma non è ancora concluso" ha commentato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, al termine del tavolo sulle pensioni tra Governo e sindacati. Alle sue affermazioni si aggiungono anche le soddisfazioni degli altri due segretari di Cisl e Uil, Carmelo Barbagallo e Annamaria Furlan, seppur all’insegna del miglioramento e della ulteriore definizione degli obiettivi.

Comunque, l’incontro è stato positivo e si è concluso con la firma di un verbale contenente gli interventi sul sistema pensionistico da introdurre nei prossimi tre anni con uno stanziamento di circa 6 miliardi.

Ecco, in sintesi, i punti principali dell’accordo.

Ape - E’ l’assegno pensionistico su base volontaria che viene percepito dal lavoratore che decide di andare in pensione al massimo tre anni e sette mesi prima di raggiungere l’età pensionistica, con un aggravio sull’assegno pensionistico.Gli assegni vengono erogati dagli istituti di credito e vengono successivamente rimborsati in venti anni dal lavoratore una volta raggiunta l’età pensionabile.Per accedere all'Ape bisognerà avere maturato una pensione "non inferiore a un certo limite". Ma tale "limite" deve essere ancora definito.Da definire con precisione ancora chi sono i beneficiari dell’Ape social, ovvero quell’assegno pensionistico percepito senza pagare alcuna penalizzazione e pensato per le persone in difficoltà (disoccupati senza ammortizzatori sociali, disabili, lavoratori con disabili a carico e persone che svolgono quelle attività "gravose")

I precoci - Sono le persone che, in gioventù, prima di aver compiuto 19 anni hanno lavorato e versato i contribuiti per almeno dodici mesi. Oggi, potranno andare in pensione con 41 anni di contributi al posto dei 42 anni e 10 mesi previsti dall’attuale legge sulle pensioni. I beneficiari della misura sono i lavoratori che appartengono a tre categorie svantaggiate: disoccupati senza più ammortizzatori sociali, disabili oppure addetti ad attività "gravose". Ma quali siano le attività gravose sono ancora da individuare definitivamente.

Quattordicesima - Viene estesa a 3,3 milioni di persone, ricomprendendo tutti quei pensionati che percepiscono una pensione fino ai mille euro al mese, cioè due volte il trattamento minimo. Grazie all’allargamento della platea dei beneficiari della quattordicesima, saranno circa 1,2 milioni in più i pensionati che la percepiranno. Inizialmente, la quattordicesima era versata solo ai pensionati che incassavano 750 euro mensili. Per loro, l’importo sarà aumentato, ma non si conosce ancora il quantum.

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