Perché scegliere un buon sistema informatico?
Soprattutto in tempo di crisi si tende a risparmiare in fatto di ICT. Sbagliando. Ecco perché…

Per chi non è un addetto ai lavori, il linguaggio informatico può risultare incomprensibile e parole come server, router, firewall, data center, disaster recovery, attacchi worm o macro virus sono parole dal sapore criptico. Eppure sono alla base della sicurezza informatica aziendale.
Nonostante ciò le aziende, soprattutto in tempo di crisi, tendono a ridurre gli investimenti in ambito di ITC. La cause sono da ricercarsi sicuramente nelle diverse scelte di investimento degli imprenditori a fronte di possibili contrazioni del giro d’affari o di liquidità. Ma una delle ragioni principali per le quali proprio il settore dell’ICT sia il primo a rimetterci in caso di tagli è che il minor investimento non genera, almeno in apparenza, alcun minor danno economico. Solo in apparenza, però. E questo è bene saperlo e sottolinearlo.
Sono diversi, infatti, i rischi che si corrono se il sistema informatico e informatizzato aziendale non è adeguatamente sicuro e protetto. Si va dalla perdita o, peggio ancora, dal furto di dati riservati aziendali alle possibili interruzioni delle attività a causa di guasti o errori del sistema. Da possibili frodi informatiche al mancato rispetto di leggi e regolamenti in materia aziendale e informatica. La conseguenza è che il rischio potrebbe trasformarsi in danno...le interruzioni delle attività, ad esempio, potrebbero causare una minore produzione o un rallentamento nell’offerta di un servizio, una perdita di clienti, di immagine e di credibilità...
Così, a proprie spese, ci si accorge che a dispetto di quanto si potesse pensare, il minor investimento in sicurezza informatica aziendale si tramuta danno economico. La naturale e ovvia mancanza di conoscenza della materia informatica, poi, non permette all’imprenditore di creare un nesso logico tra gli interventi apportati al sistema-azienda e la parcella del consulente informatico. Non conoscendo appieno la portata delle modifiche introdotte in ambito ICT, l’imprenditore potrebbe non avere tutti gli strumenti per valutare se i lavori svolti dal consulente fossero necessari, quanto necessari e che garanzie offrono a livello operativo.
Per questo occorre affidarsi a consulenti esperti e in grado di fornire un’alta qualità di servizio a 360°. La sicurezza informatica aziendale, infatti, non è limitata al solo aspetto "hardware" del sistema, se così si può definire, ma ingloba tutti gli ambiti organizzativi. Intanto, il consulente aziendale è capace di intuire quali siano i software migliori da installare su macchine e macchinari aziendali, quali siano da modificare o da aggiornare in base alle esigenze operative.
Poi, è in grado di monitorare e verificare la sicurezza dei Data Center e dei computer room e di individuare gli strumenti di sicurezza del sistema più idonei contro minacce di virus e intrusioni. E, infine, è capace di gestire la "sicurezza organizzativa", ovvero l’organizzazione dei compiti e la più funzionale divisione del lavoro.
Nonostante ciò le aziende, soprattutto in tempo di crisi, tendono a ridurre gli investimenti in ambito di ITC. La cause sono da ricercarsi sicuramente nelle diverse scelte di investimento degli imprenditori a fronte di possibili contrazioni del giro d’affari o di liquidità. Ma una delle ragioni principali per le quali proprio il settore dell’ICT sia il primo a rimetterci in caso di tagli è che il minor investimento non genera, almeno in apparenza, alcun minor danno economico. Solo in apparenza, però. E questo è bene saperlo e sottolinearlo.
Sono diversi, infatti, i rischi che si corrono se il sistema informatico e informatizzato aziendale non è adeguatamente sicuro e protetto. Si va dalla perdita o, peggio ancora, dal furto di dati riservati aziendali alle possibili interruzioni delle attività a causa di guasti o errori del sistema. Da possibili frodi informatiche al mancato rispetto di leggi e regolamenti in materia aziendale e informatica. La conseguenza è che il rischio potrebbe trasformarsi in danno...le interruzioni delle attività, ad esempio, potrebbero causare una minore produzione o un rallentamento nell’offerta di un servizio, una perdita di clienti, di immagine e di credibilità...
Così, a proprie spese, ci si accorge che a dispetto di quanto si potesse pensare, il minor investimento in sicurezza informatica aziendale si tramuta danno economico. La naturale e ovvia mancanza di conoscenza della materia informatica, poi, non permette all’imprenditore di creare un nesso logico tra gli interventi apportati al sistema-azienda e la parcella del consulente informatico. Non conoscendo appieno la portata delle modifiche introdotte in ambito ICT, l’imprenditore potrebbe non avere tutti gli strumenti per valutare se i lavori svolti dal consulente fossero necessari, quanto necessari e che garanzie offrono a livello operativo.
Per questo occorre affidarsi a consulenti esperti e in grado di fornire un’alta qualità di servizio a 360°. La sicurezza informatica aziendale, infatti, non è limitata al solo aspetto "hardware" del sistema, se così si può definire, ma ingloba tutti gli ambiti organizzativi. Intanto, il consulente aziendale è capace di intuire quali siano i software migliori da installare su macchine e macchinari aziendali, quali siano da modificare o da aggiornare in base alle esigenze operative.
Poi, è in grado di monitorare e verificare la sicurezza dei Data Center e dei computer room e di individuare gli strumenti di sicurezza del sistema più idonei contro minacce di virus e intrusioni. E, infine, è capace di gestire la "sicurezza organizzativa", ovvero l’organizzazione dei compiti e la più funzionale divisione del lavoro.
Articolo del: