POS obbligatorio, commissioni ridotte
Per sostenere i detentori di Partita Iva che da fine giugno dovranno munirsi del Pos, sono state previste commissioni bancarie ridotte

Le novità introdotte dal cosiddetto Decreto Crescita 2.0, approvato allo scopo di incentivare la diffusione della moneta elettronica e di ridurre l’evasione fiscale, aveva incontrato parecchi ostacoli provenienti dal mondo professionale e commerciale.
In particolare, era stato contrastato l’obbligo per tutti i possessori di Partita Iva (commercianti, professionisti, artigiani e imprenditori) di munirsi di POS per poter accettare pagamenti di importo superiore ai 30 euro esclusivamente attraverso la moneta elettronica. Ormai ci siamo, perché il 30 giugno, data oltre la quale scatterà l’obbligo, è vicina.
Se l’ostruzionismo dei professionisti e dei commercianti, preoccupati da un consistente aumento dei costi, non è bastato a rimuovere l’obbligo, almeno può essere servito per "contenere i danni". E’ stato, infatti, approvato il nuovo regolamento sulle commissioni per l’esercente. Con il Decreto Ministeriale 51/2014 è stato, dunque, previsto che le commissioni da pagare alla società finanziaria che fornisce il POS dovranno essere differenziate in base al tipo di carta elettronica utilizzata (carta di debito, carta di credito o prepagata) e in base al volume delle transazioni. Le nuove regole entreranno in vigore a partire dal prossimo 29 luglio.
Le commissioni, oltre a dipendere dal tipo di moneta elettronica, dovranno essere, poi, riviste periodicamente, almeno una volta all’anno, per adeguarsi all’andamento del volume d’affari. Inoltre, secondo l’art. 7, primo comma, del DM 51/2014, sono previsti vantaggi per l’uso del POS anche per transazioni inferiori ai 30 euro, dove il pagamento con la moneta elettronica è facoltativo. Si legge, infatti, che "al fine di promuovere l'utilizzo di strumenti alternativi al contante, gli acquirer applicano ai pagamenti di importo ridotto commissioni inferiori a quelle generalmente applicate nel caso di operazioni effettuate, con qualunque modalità, tramite terminali evoluti di accettazione multipla".
Infine, a tutela del professionista e del commerciante, il fornitore del POS ha l’obbligo di informare l’esercente sui costi e sulle caratteristiche del servizio offerto in modo da garantire una concorrenza trasparente.
In particolare, era stato contrastato l’obbligo per tutti i possessori di Partita Iva (commercianti, professionisti, artigiani e imprenditori) di munirsi di POS per poter accettare pagamenti di importo superiore ai 30 euro esclusivamente attraverso la moneta elettronica. Ormai ci siamo, perché il 30 giugno, data oltre la quale scatterà l’obbligo, è vicina.
Se l’ostruzionismo dei professionisti e dei commercianti, preoccupati da un consistente aumento dei costi, non è bastato a rimuovere l’obbligo, almeno può essere servito per "contenere i danni". E’ stato, infatti, approvato il nuovo regolamento sulle commissioni per l’esercente. Con il Decreto Ministeriale 51/2014 è stato, dunque, previsto che le commissioni da pagare alla società finanziaria che fornisce il POS dovranno essere differenziate in base al tipo di carta elettronica utilizzata (carta di debito, carta di credito o prepagata) e in base al volume delle transazioni. Le nuove regole entreranno in vigore a partire dal prossimo 29 luglio.
Le commissioni, oltre a dipendere dal tipo di moneta elettronica, dovranno essere, poi, riviste periodicamente, almeno una volta all’anno, per adeguarsi all’andamento del volume d’affari. Inoltre, secondo l’art. 7, primo comma, del DM 51/2014, sono previsti vantaggi per l’uso del POS anche per transazioni inferiori ai 30 euro, dove il pagamento con la moneta elettronica è facoltativo. Si legge, infatti, che "al fine di promuovere l'utilizzo di strumenti alternativi al contante, gli acquirer applicano ai pagamenti di importo ridotto commissioni inferiori a quelle generalmente applicate nel caso di operazioni effettuate, con qualunque modalità, tramite terminali evoluti di accettazione multipla".
Infine, a tutela del professionista e del commerciante, il fornitore del POS ha l’obbligo di informare l’esercente sui costi e sulle caratteristiche del servizio offerto in modo da garantire una concorrenza trasparente.
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