Questione di Leverage…


Tra i vari indicatori che l’imprenditore deve tenere sotto controllo c’è anche quello che indica il tasso di indebitamento dell’azienda
Questione di Leverage…

Il suo nome tecnico è il vocabolo inglese Leverage e indica il Tasso di indebitamento di un’azienda, ovvero quanto un’impresa fa ricorso al capitale di debito (finanziamenti esterni) per svolgere la propria attività. E’ intuitivo che una sana percentuale di indebitamento sia fisiologica, mentre una quota eccessiva si riveli critica per la sopravvivenza di un’azienda. Ma qual è il confine tra una quota "fisiologica" e una "patologica" di indebitamento? Lo rivela, appunto, il Leverage.

Tecnicamente, il Leverage è il rapporto tra l’Attivo patrimoniale di un’azienda e il Capitale proprio utilizzato per svolgere l’attività d `impresa:
Leverage = Attivo patrimoniale/Capitale proprio
dove per Attivo patrimoniale si intendono tutti gli impieghi utilizzati dall’impresa per ottenere i risultati reddituali, mentre il Capitale proprio è il totale del finanziamento fornito dai soci o dal singolo proprietario della società. In sostanza, tale leva finanziaria indica in che proporzione l’impresa svolge la sua attività finanziandosi con capitale proprio o con capitale di terzi.

Qual è allora il valore che tale leva finanziaria dovrebbe avere in una situazione di equilibrio finanziario dell’azienda? Se il valore è pari a 1 (quasi impossibile nella realtà), significa che le attività si finanziano esclusivamente con il capitale proprio, rappresentando una situazione utopistica. Più il rapporto attivo patrimoniale/capitale proprio cresce e si allontana dall’unità, più le attività sono finanziate in misura sempre maggiore da finanziatori esterni (creditori e banche) e, dunque, l’indebitamento è maggiore. L’azienda, in questo caso, si definisce "leveraged". Va detto che per valori compresi tra 1 e 2 l’azienda è in equilibrio e presenta un indebitamento "fisiologico", mentre per rapporti dal valore superiore a 2, l’azienda presenta un ricorso finanziario esterno "patologico", o comunque da mettere sotto la lente di ingrandimento.

Il tasso di indebitamento di equilibrio, però, dipende molto da diversi fattori, tra i quali il ciclo di vita dell’azienda stessa. Infatti, un Leverage relativamente elevato potrebbe risultare poco preoccupante nelle prime due fasi del ciclo di vita, quelle della crescita e dello sviluppo (tipiche delle start-up e delle aziende in espansione). Indicherebbe, al contrario, una situazione di criticità e di disequilibrio finanziario nella fase di maturità, momento in cui l’azienda dovrebbe presentare una redditività consolidata.

Il ricorso a capitale di terzi (finanziatori esterni come banche o creditori istituzionali) non è, per definizione, una pratica negativa. Anzi, potrebbe essere maggiormente conveniente rispetto alla scelta di finanziare l’attività di impresa ricorrendo esclusivamente al capitale proprio. E’ evidente la necessità di valutare, caso per caso, quale sia l’alternativa più vantaggiosa, avvalendosi dell’ausilio di un esperto in materia. E risolvere, dunque, la propria questione di leverage...

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