Regime dei minimi, forfetario e forfetario start up
In arrivo il regime forfetario start up, mentre quello dei minimi sarà soppresso. Quale scegliere? Si hanno ancora pochi giorni per decidere
Dopo le critiche mosse verso il regime forfetario introdotto all’inizio del 2015, nel Disegno di legge di Stabilità 2016 sono state introdotte delle modifiche migliorative. Nello specifico sono stati aumentati il limite dei ricavi per la permanenza nel regime fiscale e il limite del reddito da lavoro dipendente entro il quale si può beneficiare del regime forfetario. Inoltre, è stato introdotto anche il regime forfetario "start up", un regime che si colloca al centro tra il regime dei minimi (regime in soppressione che è stato prorogato eccezionalmente per tutto il 2015) e quello forfetario.
Le nuove norme in merito entreranno in vigore con il nuovo anno, ma chi ancora deve avviare una nuova attività ha ancora qualche giorno di tempo per valutare la convenienza di aprila subito, entro la fine del 2015, optando per il regime dei minimi oppure aspettare il nuovo anno e aderire al regime start up. Chi, invece, hanno già avviato un‘attività con il regime ordinario, può scegliere se adottare o meno il regime forfetario. Si ricorda che è possibile farlo poiché il forfetario è un regime naturale. Ciò significa che per poter aderire non vi è alcun limite di età e non vi sono limiti di durata. L’unica condizione necessaria è il rispetto dei requisiti di fatturato e spese richiesti.
Ecco cosa prevede il regime forfetario:
1. I redditi annuali non devono superare determinate soglie in relazione alla tipologia di attività svolta. Tali soglie variano da un minimo di 30 mila euro a un massimo di 50 mila euro e sono state innalzate rispetto ai precedenti limiti compresi tra i 15 mila euro e i 40 mila euro. Se un professionista o imprenditore svolge più attività contemporaneamente, deve fare riferimento all’attività che genera i ricavi maggiori.
2. Le spese sostenute per l’impiego di lavoratori (assunti con contratto da lavoro dipendente, co.co.pro., lavoro accessorio, associazione in partecipazione o lavoro familiare) non devono essere superiori a 5 mila euro lordi annui
3. La spesa per l’acquisto di beni strumentali non deve essere superiore ai 20 mila euro lordi annui.
4. Si applica l’aliquota di imposta sostitutiva del 15% sui redditi decurtati forfettariamente in base a coefficienti prestabiliti in base alla tipologia di attività svolta<
Ecco cosa prevede il regime forfetario start up:
E’ molto simile al regime dei minimi in via di soppressione. Le caratteristiche sono:
1. Si applica l’aliquota di imposta sostitutiva del 5% sui redditi non decurtati di un terzo.
2. Il regime può essere applicato solo cinque anni e non può essere prolungato fino ai 35 anni di età (come prevede quello ei minimi)
3. Non si deve aver esercitato attività artistica, professionale o d’impresa nei tre anni precedenti (come nel regime dei minimi)
4. L’attività svolta non deve essere una mera prosecuzione di un’altra attività svolta precedentemente sotto forma di lavoro dipendente o autonomo (come nel regime dei minimi)
Calcolare la convenienza di un regime piuttosto che di un altro non è immediato poiché dipende da tanti fattori trai quali, ad esempio, i ricavi presunti o la tipologia di attività da svolgere. Occorre farsi i conti della serva. Per questo è consigliabile rivolgersi a un consulente che possa presentare gli scenari delle diverse alternative.
Le nuove norme in merito entreranno in vigore con il nuovo anno, ma chi ancora deve avviare una nuova attività ha ancora qualche giorno di tempo per valutare la convenienza di aprila subito, entro la fine del 2015, optando per il regime dei minimi oppure aspettare il nuovo anno e aderire al regime start up. Chi, invece, hanno già avviato un‘attività con il regime ordinario, può scegliere se adottare o meno il regime forfetario. Si ricorda che è possibile farlo poiché il forfetario è un regime naturale. Ciò significa che per poter aderire non vi è alcun limite di età e non vi sono limiti di durata. L’unica condizione necessaria è il rispetto dei requisiti di fatturato e spese richiesti.
Ecco cosa prevede il regime forfetario:
1. I redditi annuali non devono superare determinate soglie in relazione alla tipologia di attività svolta. Tali soglie variano da un minimo di 30 mila euro a un massimo di 50 mila euro e sono state innalzate rispetto ai precedenti limiti compresi tra i 15 mila euro e i 40 mila euro. Se un professionista o imprenditore svolge più attività contemporaneamente, deve fare riferimento all’attività che genera i ricavi maggiori.
2. Le spese sostenute per l’impiego di lavoratori (assunti con contratto da lavoro dipendente, co.co.pro., lavoro accessorio, associazione in partecipazione o lavoro familiare) non devono essere superiori a 5 mila euro lordi annui
3. La spesa per l’acquisto di beni strumentali non deve essere superiore ai 20 mila euro lordi annui.
4. Si applica l’aliquota di imposta sostitutiva del 15% sui redditi decurtati forfettariamente in base a coefficienti prestabiliti in base alla tipologia di attività svolta<
Ecco cosa prevede il regime forfetario start up:
E’ molto simile al regime dei minimi in via di soppressione. Le caratteristiche sono:
1. Si applica l’aliquota di imposta sostitutiva del 5% sui redditi non decurtati di un terzo.
2. Il regime può essere applicato solo cinque anni e non può essere prolungato fino ai 35 anni di età (come prevede quello ei minimi)
3. Non si deve aver esercitato attività artistica, professionale o d’impresa nei tre anni precedenti (come nel regime dei minimi)
4. L’attività svolta non deve essere una mera prosecuzione di un’altra attività svolta precedentemente sotto forma di lavoro dipendente o autonomo (come nel regime dei minimi)
Calcolare la convenienza di un regime piuttosto che di un altro non è immediato poiché dipende da tanti fattori trai quali, ad esempio, i ricavi presunti o la tipologia di attività da svolgere. Occorre farsi i conti della serva. Per questo è consigliabile rivolgersi a un consulente che possa presentare gli scenari delle diverse alternative.
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