Requisiti minimi degli appartamenti


Le case di nuova costruzione minimizzano gli sprechi di spazio e impongono un’ottimizzazione dell’arredo
Requisiti minimi degli appartamenti

La struttura della planimetria e la suddivisione degli spazi interni degli appartamenti hanno subito notevoli modifiche nel corso degli ultimi decenni. Ciò è vero soprattutto nelle grandi città. La concezione degli ambienti abitativi è cambiata sia dal punto di vista estetico che funzionale passando da una visione tipica degli anni ’60 - ’70 voluminosa e ampia a una più razionale e ottimizzante. Il risultato di tale passaggio architettonico è facilmente riscontrabile nella suddivisione degli spazi interni: se in passato erano privilegiati appartamenti muniti di ingresso, soffitti alti, corridoi, stanze di servizio e ampie camere da letto, oggi, la struttura tipica delle nuove costruzioni prevede la soppressione dell’ingresso in favore di un accesso diretto nel salone, soffitti e vani ridotti al limite minimo di metratura prevista dai requisiti di abitabilità.

Le ragioni della svolta concettuale architettonica è di natura demografica, ma soprattutto economica. L’aumento della concentrazione demografica metropolitana ha richiesto una maggiore efficienza nella distribuzione degli spazi. A ciò va aggiunto che, da un punto di vista economico, le imprese di costruzione hanno un ritorno economico maggiore dal realizzare un numero superiore di appartamenti funzionali piuttosto che voluminosi e ampi sfruttando al massimo la stessa superficie a disposizione: più appartamenti significano più vendite e, quindi, più entrate.

Per ottenere l’abitabilità, gli appartamenti devono rispettare alcuni requisiti minimi, tra cui:
- il soggiorno deve essere ampio almeno 14 mq con una finestra apribile
- la camera da letto deve essere ampia almeno 14 mq
- la cameretta deve essere ampia almeno 9 mq (per una persona)
- l’altezza minima dei soffitti dei locali adibiti ad abitazione (soggiorno e camere da letto) deve essere minino di 2,70 mq
- bagni, corridoi e ripostigli possono avere altezze inferiori ma non al di sotto di 2,40 mq

Accanto alla modificazione della concezione degli spazi abitativi, si è assistito ad una modificazione dell’arredo che si è via via plasmato in funzione delle nuove planimetrie. L’arredamento moderno, più lineare e funzionale si è avvicendato a quello più classico ed imponente degli scorsi decenni. L’architetto di interior design ha accompagnato la rivoluzione che si è avviata in ambito immobiliare con nuove tecniche, materiali e linee che accostano bellezza e funzionalità.

Sempre la figura dell’interior designer è essenziale per ridisegnare una casa a misura abitativa in cui estetica e comfort si abbinino perfettamente alla necessità di un arredo che possa contenere il necessario, nonostante gli spazi minimal. Spesso, infatti, accade che un arredamento standardizzato possa generare spazi sterilmente inutilizzati riducendo notevolmente la capacità di contenere vestiario, oggetti e suppellettili di vario genere. Affidarsi a un architetto esperto di interior design significa, invece, ottenere un vantaggio riscontrabile sotto diversi punti di vista: come un sarto, è abile nel progettare un arredamento su misura che calzi perfettamente con la planimetria dell’appartamento, garantendo contemporaneamente bellezza, stile, funzionalità e ottimizzazione dell’ambiente. Per questo, quello che può sembrare un costo superfluo è, al contrario, un investimento per godere appieno del proprio appartamento o per fornire un valore aggiunto nel caso di una futura vendita.

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