Resto al Sud: esteso fino ai 55 anni
Con il comma 170 dell’art. 1 della Legge di Bilancio 2021 è stata estesa ulteriormente la platea dei beneficiari dei contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati per chi avvia un’attività imprenditoriale o professionale nel Mezzogiorno e nel centro Italia.
La misura, nota come “Resto a Sud” e inizialmente prevista per gli under 35, ha subito diverse modifiche che, nel tempo, hanno aumentato i soggetti destinatari del contributo.
Ma vediamo quali sono le novità in merito.
“Resto al Sud” estesa fino a 55 anni
Il comma 170 citato recita: “All’alinea del comma 2 dell’articolo 1 del decreto-legge 20 giugno 2017, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2017, n. 123, le parole: «45 anni» sono sostituite dalle seguenti: «55 anni»".
Ciò significa che la misura è stata allargata a una platea maggiore di soggetti.
“Resto al Sud” è una misura introdotta nel 2017 con il Decreto Legge 20 giugno 2017, n. 91 (Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno) allo scopo di favorire l’autoimprenditorialità e la crescita economica nelle regioni del Sud.
L’agevolazione consiste in un mix tra contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati e garantiti per chi avvia un’attività imprenditoriale o professionale nel Sud.
Inizialmente rivolta ai soli under 35, è stata poi novellata includendo anche le regioni del centro Italia colpite dal sisma e, successivamente, ancora modificata ricomprendendo anche i professionisti e gli under 46.
Adesso, con la Legge di Bilancio 2021 è stata ulteriormente ridisegnata spostando l’età massima per poter ricevere l’agevolazione dai 45 ai 55 anni.
Attività ammesse al beneficio
Le attività ammesse al beneficio restano invariate rispetto alle versioni degli anni precedenti. Dunque, la misura resta mirata a supportare le iniziative di auto imprenditorialità e degli under 56 residenti nel Mezzogiorno in modo da favorire lo sviluppo economico nei seguenti ambiti produttivi:
• Produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
• Fornitura di servizi alle imprese e alle persone;
• Turismo.
Non sono, viceversa, ammesse le attività agricole e il commercio.
Ammontare della misura “Resto al Sud”
Novità ci sono anche relativamente l’ammontare del beneficio. Infatti, sono stati innalzati gli importi massimi erogabili dal recente Decreto Rilancio così come sono state modificate le aliquote dei singoli contributi.
Andando per ordine, la misura prevede attualmente che il sostegno finanziario ottenibile sia pari al 100% delle spese ammissibili, suddiviso nelle seguenti percentuali:
• Il 50% sotto forma di contributo a fondo perduto;
• Il 50% sotto forma di finanziamento bancario garantito dal Fondo PMI.
Relativamente all’ammontare, il contributo massimo è pari:
• a 60.000 euro per le attività svolte in forma di ditta individuale o di libera professione esercitata in forma individuale;
• fino a 200.000 euro nel caso di società composte da quattro soci.
La domanda per ottenere il contributo va presentata in via telematica attraverso la piattaforma online di Invitalia.
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