Ristrutturare gli hotel costa meno
ArtBonus: credito di imposta del 30% per la ristrutturazione, la riqualificazione energetica e l’acquisto di mobili nel settore alberghiero

Con l’arrivo dei decreti attuativi del Decreto ArtBonus, arrivano le agevolazioni per il settore alberghiero e turistico. Nello specifico si dà attuazione all’articolo 10 del Decreto Legge 83 del 31 maggio 2014 (convertito nella Legge 106 del 29 luglio 2014) con lo scopo di riqualificare le strutture alberghiere e turistiche del nostro Paese.
L’agevolazione consiste in un credito di imposta pari al 30% per le spese sostenute ai fini della ristrutturazione. Possono essere ammessi al credito i costi per:
- la ristrutturazione degli edifici, comprese anche le parti strutturali
- migliorare la capacità antisismica delle strutture alberghiere
- il restauro e il risanamento conservativo
- la riqualificazione energetica
- eliminare le barriere architettoniche
- l’acquisto di mobili, componenti di arredo e di attrezzature sportive
- l’avviamento di centri benessere
Non tutte le strutture alberghiere sono ammesse a godere dell’agevolazione. Rientrano gli alberghi, i villaggi, le residenze turistiche, i condhotel, i marina resort, e le strutture turistiche e ricettive in genere, esistenti al 1° gennaio 2012 che hanno almeno sette camere e che hanno compiuto o compiranno i lavori di ristrutturazione dal 1° gennaio 2014 fino al 31 dicembre 2016.
La massima spesa per la quale è possibile ottenere il credito di imposta è pari a 200 mila euro, mentre il credito di imposta deve essere suddiviso in tre quote annuali dello stesso importo e non è cumulabile con altre forme di agevolazione fiscale.
L’ammontare totale del finanziamento stanziato dal Governo fino al 2019 è pari a 220 milioni di euro (20 milioni di euro per il 2015 e 50 milioni di euro per ciascuno anno dal 2016 al 2019) e la percentuale di tale fondo destinata all’acquisto dei mobili non può superare il 10% delle risorse annuali messe a disposizione.
E’ essenziale richiedere la facoltà di ottenere il Bonus il prima possibile poiché le risorse finanziarie saranno distribuite in base all’arrivo cronologico delle domande. La domanda deve essere presentata in via telematica al Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo entro il 28 febbraio dell’anno successivo a quello di inizio lavori e in cui sono state sostenute le spese per la ristrutturazione.
L’agevolazione consiste in un credito di imposta pari al 30% per le spese sostenute ai fini della ristrutturazione. Possono essere ammessi al credito i costi per:
- la ristrutturazione degli edifici, comprese anche le parti strutturali
- migliorare la capacità antisismica delle strutture alberghiere
- il restauro e il risanamento conservativo
- la riqualificazione energetica
- eliminare le barriere architettoniche
- l’acquisto di mobili, componenti di arredo e di attrezzature sportive
- l’avviamento di centri benessere
Non tutte le strutture alberghiere sono ammesse a godere dell’agevolazione. Rientrano gli alberghi, i villaggi, le residenze turistiche, i condhotel, i marina resort, e le strutture turistiche e ricettive in genere, esistenti al 1° gennaio 2012 che hanno almeno sette camere e che hanno compiuto o compiranno i lavori di ristrutturazione dal 1° gennaio 2014 fino al 31 dicembre 2016.
La massima spesa per la quale è possibile ottenere il credito di imposta è pari a 200 mila euro, mentre il credito di imposta deve essere suddiviso in tre quote annuali dello stesso importo e non è cumulabile con altre forme di agevolazione fiscale.
L’ammontare totale del finanziamento stanziato dal Governo fino al 2019 è pari a 220 milioni di euro (20 milioni di euro per il 2015 e 50 milioni di euro per ciascuno anno dal 2016 al 2019) e la percentuale di tale fondo destinata all’acquisto dei mobili non può superare il 10% delle risorse annuali messe a disposizione.
E’ essenziale richiedere la facoltà di ottenere il Bonus il prima possibile poiché le risorse finanziarie saranno distribuite in base all’arrivo cronologico delle domande. La domanda deve essere presentata in via telematica al Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo entro il 28 febbraio dell’anno successivo a quello di inizio lavori e in cui sono state sostenute le spese per la ristrutturazione.
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