Ristrutturazioni e Bonus Mobili
Tra le novità del Piano casa firmato dal Governo Renzi, ce n’è una che riguarda il Bonus Mobili e che avvantaggia chi vuole ristrutturare casa
Il nuovo Piano Casa firmato dal Governo Renzi, oltre a incentivare il recupero residenziale e a prevedere sgravi fiscali per i cittadini, ha l’ambizioso obiettivo di ridare un po’ di ossigeno al mercato, appunto, del mattone. E’ stato deciso, infatti, lo stanziamento di circa 1,7 miliardi di euro da destinare, ad esempio, ai progetti di recupero e ristrutturazione dell’edilizia popolare, all’abbassamento dell’aliquota al 10% della cedolare secca per i contratti a canone concordato (già passata dal 19% al 15% durante il Governo Letta), agli sconti Irpef per gli inquilini delle case popolari e al Bonus Mobili.
Proprio quest’ultimo, potrebbe interessare tutti coloro che hanno intenzione di ristrutturare la propria abitazione. Allora, vediamo quali sono i vantaggi fiscali che la legge concede in questo momento a chi decide di investire sulla propria casa.
La materia delle detrazioni dall’Irpef è stata più volte rimaneggiata, attraverso decreti legge, nel 2012, ulteriormente l’anno successivo e ancora con la legge di Stabilità 2014.
Senza entrare nel merito delle singole normative, ciò che è importante sapere è che, in sede di dichiarazione dei redditi, è possibile detrarre il 50% delle spese sostenute per le ristrutturazioni avvenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2014 con un limite massimo di 96 mila euro per ciascuna unità immobiliare. Per le ristrutturazioni che vedranno un esborso nel 2015, la quota detraibile sarà ridotta al 40%, fermo restante il limite di 96 mila euro, e scenderà al 36%, con un limite massimo di 48 mila euro, per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016.
Una percentuale ancora più elevata è prevista per le ristrutturazioni antisismiche: in questo caso sarà possibile detrarre dall’Irpef il 65% delle spese sostenute dal 4 agosto 2013 al 31 dicembre 2014 e il 50% per quelle che saranno sostenute l’anno seguente. Anche qui, il limite massimo di spese ammesse a detrazione è di 96 mila euro. In questo caso specifico, però, per ottenere l’agevolazione è necessario che la costruzione ristrutturata sia adibita ad abitazione principale o ad attività produttive e che si trovi in zone sismiche ad alta pericolosità.
In ogni caso, la detrazione di cui si ha diritto va suddivisa in dieci quote di importo uguale che devono essere detratte a partire dall’anno in cui sono state sostenute le spese. Bisogna considerare, però, che non sono ammessi i rimborsi o crediti per le detrazioni che superano l’imposta Irpef: se ad esempio la quota annua detraibile ammonta a 1000 euro e l’Irpef da pagare in sede di dichiarazione è pari a 800 euro, la differenza detraibile di 200 euro non può essere recuperata in nessun caso.
Legato alle detrazioni edilizie è il Bonus Mobili (o Ecobonus, come è stato anche definito): introdotto dal D.L. n° 63 del 2013 e poi prorogato dalla Legge di Stabilità 2014, consente la detrazione del 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili o di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), acquistati dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2014, per arredare la casa che è stata oggetto di ristrutturazione. Il limite massimo detraibile è pari a 10 mila euro, sempre con quote uguali da spalmare in dieci anni.
Il Piano casa del Governo Renzi, ha posto fine al balletto di modifiche sui vincoli per poter ottenere l’agevolazione. La proroga del Bonus Mobili contenuta nella legge di Stabilità 2014 introduceva il vincolo in base al quale non era possibile detrarre una spesa per i mobili e i grandi elettrodomestici superiore a quella destinata alla ristrutturazione della casa (sempre considerando il tetto massimo dei 10 mila euro): se ad esempio si spendevano 4 mila euro di ristrutturazioni edili, non si poteva detrarre più della stessa cifra per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici. Successivamente, il Decreto Salva Roma aveva abolito questa condizione, ma non essendo mai stato convertito in legge, non ha avuto effetto. Ora, con le ultime disposizioni sul Bonus Mobili di Renzi, tale vincolo è stato abolito. Oltre alle spese necessarie per ristrutturare e comprare mobili, si possono detrarre, tra le tante, anche quelle per la progettazione e le prestazioni professionali connesse, come quelle dell’architetto. Cosa non da sottovalutare per realizzare finalmente la casa dei sogni!!!
Proprio quest’ultimo, potrebbe interessare tutti coloro che hanno intenzione di ristrutturare la propria abitazione. Allora, vediamo quali sono i vantaggi fiscali che la legge concede in questo momento a chi decide di investire sulla propria casa.
La materia delle detrazioni dall’Irpef è stata più volte rimaneggiata, attraverso decreti legge, nel 2012, ulteriormente l’anno successivo e ancora con la legge di Stabilità 2014.
Senza entrare nel merito delle singole normative, ciò che è importante sapere è che, in sede di dichiarazione dei redditi, è possibile detrarre il 50% delle spese sostenute per le ristrutturazioni avvenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2014 con un limite massimo di 96 mila euro per ciascuna unità immobiliare. Per le ristrutturazioni che vedranno un esborso nel 2015, la quota detraibile sarà ridotta al 40%, fermo restante il limite di 96 mila euro, e scenderà al 36%, con un limite massimo di 48 mila euro, per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016.
Una percentuale ancora più elevata è prevista per le ristrutturazioni antisismiche: in questo caso sarà possibile detrarre dall’Irpef il 65% delle spese sostenute dal 4 agosto 2013 al 31 dicembre 2014 e il 50% per quelle che saranno sostenute l’anno seguente. Anche qui, il limite massimo di spese ammesse a detrazione è di 96 mila euro. In questo caso specifico, però, per ottenere l’agevolazione è necessario che la costruzione ristrutturata sia adibita ad abitazione principale o ad attività produttive e che si trovi in zone sismiche ad alta pericolosità.
In ogni caso, la detrazione di cui si ha diritto va suddivisa in dieci quote di importo uguale che devono essere detratte a partire dall’anno in cui sono state sostenute le spese. Bisogna considerare, però, che non sono ammessi i rimborsi o crediti per le detrazioni che superano l’imposta Irpef: se ad esempio la quota annua detraibile ammonta a 1000 euro e l’Irpef da pagare in sede di dichiarazione è pari a 800 euro, la differenza detraibile di 200 euro non può essere recuperata in nessun caso.
Legato alle detrazioni edilizie è il Bonus Mobili (o Ecobonus, come è stato anche definito): introdotto dal D.L. n° 63 del 2013 e poi prorogato dalla Legge di Stabilità 2014, consente la detrazione del 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili o di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), acquistati dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2014, per arredare la casa che è stata oggetto di ristrutturazione. Il limite massimo detraibile è pari a 10 mila euro, sempre con quote uguali da spalmare in dieci anni.
Il Piano casa del Governo Renzi, ha posto fine al balletto di modifiche sui vincoli per poter ottenere l’agevolazione. La proroga del Bonus Mobili contenuta nella legge di Stabilità 2014 introduceva il vincolo in base al quale non era possibile detrarre una spesa per i mobili e i grandi elettrodomestici superiore a quella destinata alla ristrutturazione della casa (sempre considerando il tetto massimo dei 10 mila euro): se ad esempio si spendevano 4 mila euro di ristrutturazioni edili, non si poteva detrarre più della stessa cifra per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici. Successivamente, il Decreto Salva Roma aveva abolito questa condizione, ma non essendo mai stato convertito in legge, non ha avuto effetto. Ora, con le ultime disposizioni sul Bonus Mobili di Renzi, tale vincolo è stato abolito. Oltre alle spese necessarie per ristrutturare e comprare mobili, si possono detrarre, tra le tante, anche quelle per la progettazione e le prestazioni professionali connesse, come quelle dell’architetto. Cosa non da sottovalutare per realizzare finalmente la casa dei sogni!!!
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