Come difendersi dai rumori molesti in condominio


Una causa frequente di lite in condominio sono i rumori molesti provocati da vicini troppo “chiassosi”. Ecco come difendersi
Come difendersi dai rumori molesti in condominio

Tv e radio accese al massimo del volume alle ore più disparate del giorno, feste notturne casalinghe troppo frequenti e troppo “festaiole”, lezioni di batteria al portone accanto, sono soltanto alcuni esempi di condotte di alcuni vicini di casa che possono generare rumori molesti in condominio.

 

Rumori molesti condominio: come difendersi? 

  • Il primo approccio alla soluzione del problema è, in genere, quello di chiedere educatamente al condomino rumoroso di limitare gli eccessi di decibel, ma spesso, è il caso di dirlo, quest’ultimo resta “sordo” di fronte alla gentil richiesta. 
  • La seconda strada è quella della segnalazione all’amministratore che, però, può fare ben poco visto che la sua competenza si limita alla tutela delle parti comuni. In mancanza di norme specifiche contenute nel regolamento condominiale, l’unica via che resta da percorrere è quella del contenzioso. 
  • Ci si può appellare all’articolo 844 del Codice Civile, che vieta “le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni” che superino la normale tollerabilità.  

Già, ma a quanto corrisponde la “normale tollerabilità”?  

 

Rumori molesti in condominio: ecco i limiti da rispettare 

La giurisprudenza ha stabilito come soglia limite da rispettare i 3 decibel al di sopra del rumore di fondo dell’ambiente, escluse le fonti eccezionali di disturbo momentaneo, come il passaggio di un aereo o lo strombazzare di un’auto bloccata nel traffico.  

La percezione del rumore, infatti, si avverte quando un suono supera quelli a cui siamo abituati e dei quali quasi non ce ne accorgiamo più perché fanno parte del sottofondo quotidiano. 

Il caso sarebbe di competenza del giudice di pace, in base all’articolo 7 del codice di procedura civile. Eppure, ultimamente, è sempre più diffuso il ricorso davanti al Giudice Unico sfruttando la maggior tutela dell’art. 700 del Codice di Procedura Civile, che concede la possibilità di avviare un provvedimento di urgenza a tutela del proprio diritto alla salute. 

Prima di fare ricorso, però, è necessario richiedere a un perito acustico di parte di effettuare una perizia, raccogliere tutte le testimonianze possibili da vicini o vigili urbani che provino gli atteggiamenti rumorosi del vicino, richiedere un’eventuale perizia all’Agenzia regionale dell’ambiente e, ovviamente trovarsi un buon avvocato per affrontare la causa che, oltre a risolvere il problema “rumore molesto”, dovrebbe garantirci il risarcimento delle spese e del tempo perso. 

Una valutazione importante da fare è sul tipo di rumore molesto che ci rovina la quiete domestica e in condominio

  • Se si tratta di rumori costanti e difficilmente interrompibili (come il ronzio di apparecchiature fisse), sono più facile da provare.  
  • Se, al contrario, si tratta di rumori che possono essere interrotti (come la musica ad alto volume o l’abbaiare di un cane), il discorso si complica. Oltre al perito di parte, il rumore “molesto” deve essere accertato anche dal Consulente nominato dal giudice: è importante, quindi, che arrivi al momento giusto. Cosa abbastanza difficile, dato che il giudice, per tutelare le esigenze di difesa, deve avvisare anche il vicino sotto accusa dell’arrivo del suo consulente. Il nostro avvocato, però, potrebbe richiedere una visita a “sorpresa” del consulente in questione, che non sempre è autorizzata e che potrebbe essere impugnata, sempre per esigenze di difesa del vicino rumoroso

 

Conclusione 

È evidente, dunque, la necessità di consultare in maniera preventiva un legale esperto in fatto di battaglie condominiali per capire le azioni più vantaggiose da intraprendere e capire le reali possibilità di vincere una causa contro i rumori molesti in condominio, provocati dai vicini di casa

 

 

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