Sanzioni POS obbligatorio: dal 1° luglio 2020 scattano le multe


A partire dal 1° luglio 2020 scattano le sanzioni a chi nega ai clienti il pagamento con il Pos per qualsiasi importo
Sanzioni POS obbligatorio: dal 1° luglio 2020 scattano le multe

Sono in arrivo le multe per i commercianti, gli artigiani e i professionisti che rifiutano di farsi pagare con il bancomat. Questa volta davvero. Dal 1° luglio 2020, infatti, scatteranno le pene per chi non accetta i pagamenti con la moneta elettronica indipendentemente dall’importo.

L’obbligo di utilizzare il Pos di fronte alla richiesta dei clienti è già in vigore da diversi anni, però, nella pratica non è stato mai realmente rispettato poiché finora non sono state previste sanzioni vere e proprie, rendendo di fatto infruttuosa un’eventuale contestazione da parte dei clienti.

Adesso, a distanza di anni, è stata introdotta una sanzione per chi si oppone di farsi pagare con le carte elettroniche pari a 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione negata al cliente.

 

La normativa sul Pos obbligatorio

Lo scopo del Pos obbligatorio è favorire la tracciabilità delle transazioni e ridurre la circolazione della moneta per i “pagamenti in nero”.

L’introduzione dell’obbligo del Pos è avvenuta nel 2012 con il Decreto Legge n. 179 del 2012, sotto il governo Monti, per favorire l’uso della moneta elettronica e per contrastare l’evasione fiscale.

Due anni dopo, con il DM 24 gennaio 2014 era stato nuovamente espresso l’obbligo anche per commercianti, artigiani e professionisti. Si era discusso tanto, poi, sull’imposizione di accettare la moneta elettronica (carte di credito e bancomat) per pagamenti di importo superiore a 30 euro. Obbligo per il quale però, se infranto, non erano previste sanzioni.

Successivamente, con la Legge di Stabilità 2016 è arrivata un’ulteriore stretta per gli esercenti, professionisti e artigiani attraverso l’obbligo di accettare anche i micropagamenti di importo inferiore ai 5 euro in nome di una maggiore tracciabilità delle transazioni e di un maggior contrasto al contante. Però, ancora una volta, le sanzioni che erano state proposte per le infrazioni non sono state introdotte.

Di contro, però, nel 2016 il Consiglio dei Ministri in carica approvava un decreto che prevedeva un taglio alle commissioni sui pagamenti effettuati con il POS dagli utenti con le carte elettroniche (bancomat, carte prepagate o carte di credito) per incentivare l’utilizzo di tali strumenti con lo scopo di contrastare l’evasione fiscale. Il decreto, che recepiva la Direttiva 2015/2366 sui servizi di pagamento nel mercato interno e le commissioni interbancarie, indicava come tetto massimo per ogni operazione lo 0,2% nel caso di utilizzo di carte di debito (bancomat) e lo 0,3% per pagamento con la carta di credito. E’ utile sottolineare che le commissioni erano quelle interbancarie e non, quindi, quelle applicate ai professionisti e commercianti che decidono di munirsi di un POS.

Ora, con l’entrata in vigore del Decreto Fiscale 124/2019 collegato alla manovra finanziaria 2020, l’obbligo del POS dovrebbe diventare più efficace attraverso la previsione di una multa.


Cosa accadrà dal 2020

Il decreto fiscale collegato alla Legge di bilancio 2020 introduce la multa per i soggetti passivi (commercianti, artigiani e professionisti) che si rifiutano di accettare i pagamenti con la moneta elettronica (bancomat e carte di credito) al posto dei contanti indipendentemente dall’ammontare della spesa.

Le multe scatteranno a partire dal 1° luglio 2020.

L'art. 23 del D.L. n. 124/2019, infatti, modifica a tale scopo l'art. 15 del D.L. n. 179/2012 e nello specifico la locuzione del comma 4 “carte di debito e carte di credito” viene sostituita con: “carte di pagamento, relativamente ad almeno una carta di debito e una carta di credito”. In questo modo, il novellato comma 4 diventa: “A decorrere dal 30 giugno 2014, i soggetti che effettuano l'attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, sono tenuti ad accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di pagamento, relativamente ad almeno una carta di debito e una carta di credito; tale obbligo non trova applicazione nei casi di oggettiva impossibilità tecnica. Sono in ogni caso fatte salve le disposizioni del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231”.

L’introduzione delle multe, invece, viene effettuata inserendo il nuovo comma 4-quarter che recita: “A partire del 1° luglio 2020, nei casi di mancata accettazione di un pagamento, di qualsiasi importo, effettuato con una carta di pagamento di cui al comma 4, da parte di un soggetto obbligato ai sensi del comma 4, si applica nei confronti del medesimo soggetto una sanzione amministrativa pecuniaria di importo pari a 30 euro, aumentata del 4 per cento del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento (…)”.

Dunque la multa è composta da due elementi:

1.    Elemento fisso di 30 euro;

2.    Elemento variabile del 4% del valore della transazione rifiutata al cliente.

Quindi, per fare un esempio, se un commerciante si rifiuta di far pagare la cifra di 100 euro al cliente, dovrà pagare una multa di 30 euro (elemento fisso) + 4 euro (elemento variabile) per un totale di 34 euro.

L’elemento variabile ha la sua razio nella progressività della multa in modo da rispettare il principio di proporzionalità.

Le misure sul Pos obbligatorio fanno parte di un progetto più ampio del governo inserito nella prossima manovra finanziaria che comprende anche il nuovo tetto dei pagamenti in contanti e la lotteria degli scontrini, tutte misure che mirano a contrastare l'evasione fiscale. 

 

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