Sconti fiscali per le aziende che donano il cibo
Previste riduzione delle tasse sui rifiuti per le aziende e i supermercati che non sprecano e per i ristoranti che introducono la family bag

Il testo era stato approvato alcuni mesi fa dalla Camera dei Deputati. Ora, in agosto, il Senato (con 181 voti favorevoli, due contrari e 16 astenuti) ha dato il via libera definitivo al provvedimento che vuole ridurre gli sprechi alimentari introducendo dei premi fiscali alle aziende, ai supermercati e ai ristoranti virtuosi.
Secondo alcuni dati di SWG - Osservatorio Waste Watchers - il valore totale dello spreco alimentare domestico nel 2014 è stato di circa 12 miliardi di euro mentre quello settimanale per ogni famiglia è stato di 6,5 euro a fronte di 630 grammi di cibo gettato a settimana per nucleo familiare.
Uno spreco davvero inutile e contradditorio se si pensa che nel nostro paese circa sei milioni di persone vivono sotto la soglia della povertà, senza tenere conto dello sfruttamento inutile delle risporse ambientali.
La legge, che ha visto l’ok del Senato, cerca di rimediare e di ridurre gli sprechi favorendo le donazioni dei cibi non distribuibili e non commercializzati attraverso degli incentivi fiscali.
I punti della legge sono sostanzialmente tre:
1. I Comuni possono decidere di ridurre le tasse sui rifiuti a quelle imprese e supermercati che decidono di donare cibo o medicine in eccesso che non vengono commercializzati perché magari, pur essendo commestibili o utilizzabili, presentano delle ammaccature nelle confezioni.
2. Sono previste facilitazioni fiscali e tagli alla burocrazia per incentivare le aziende a donare le eccedenze di produzione
3. Ugualmente sono premiati quei ristoranti che donano il cibo che andrebbe gettato oppure si muniscono di Family bag per far portare via gli avanzi della cena dei clienti.
"E’ la più bella eredità dei Expo 2015, un modello che ci rende unici in Europa. Punta ad incentivare e semplificare il recupero più che a punire chi spreca" ha affermato il ministro alle Politiche agricole Maurizio Martina. Mentre per la senatrice Pd Laura Puppato "questa legge contro lo spreco alimentare è necessaria non solo per combattere la povertà, ma anche per contrastare l’inquinamento ambientale".
Secondo alcuni dati di SWG - Osservatorio Waste Watchers - il valore totale dello spreco alimentare domestico nel 2014 è stato di circa 12 miliardi di euro mentre quello settimanale per ogni famiglia è stato di 6,5 euro a fronte di 630 grammi di cibo gettato a settimana per nucleo familiare.
Uno spreco davvero inutile e contradditorio se si pensa che nel nostro paese circa sei milioni di persone vivono sotto la soglia della povertà, senza tenere conto dello sfruttamento inutile delle risporse ambientali.
La legge, che ha visto l’ok del Senato, cerca di rimediare e di ridurre gli sprechi favorendo le donazioni dei cibi non distribuibili e non commercializzati attraverso degli incentivi fiscali.
I punti della legge sono sostanzialmente tre:
1. I Comuni possono decidere di ridurre le tasse sui rifiuti a quelle imprese e supermercati che decidono di donare cibo o medicine in eccesso che non vengono commercializzati perché magari, pur essendo commestibili o utilizzabili, presentano delle ammaccature nelle confezioni.
2. Sono previste facilitazioni fiscali e tagli alla burocrazia per incentivare le aziende a donare le eccedenze di produzione
3. Ugualmente sono premiati quei ristoranti che donano il cibo che andrebbe gettato oppure si muniscono di Family bag per far portare via gli avanzi della cena dei clienti.
"E’ la più bella eredità dei Expo 2015, un modello che ci rende unici in Europa. Punta ad incentivare e semplificare il recupero più che a punire chi spreca" ha affermato il ministro alle Politiche agricole Maurizio Martina. Mentre per la senatrice Pd Laura Puppato "questa legge contro lo spreco alimentare è necessaria non solo per combattere la povertà, ma anche per contrastare l’inquinamento ambientale".
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