Fibromialgia: supporto psicologico
Cos'è la fibromialgia
La Sindrome Fibromialgica, o più semplicemente definita Fibromialgia, è una malattia di interesse reumatologico caratterizzata dalla presenza di forti dolori muscolari continui che possono essere diffusi su tutto il corpo o localizzati in alcune parte di esso.
La Fibromialgia, già debilitante di per sé, è frequentemente associata anche ad altri tipi di disturbi quali gli stati d’ansia o di depressione, insonnia, emicrania, sindrome del colon irritabile, alterazioni del ciclo mestruale e dolore pelvico cronico.
Le cause della fibromialgia
Le cause della Fibromialgia non sono a tutt’oggi completamente note. Eppure, in base a degli studi effettuati su pazienti affetti da tale malattia, è emerso un basso livello di alcuni neurotrasmettitori, tra i quali la serotonina, deputata, tra le tante cose, al controllo del dolore e alla modulazione del tono dell’umore.
La diagnosi della fibromialgia
La diagnosi di Fibromialgia è esclusivamente clinica e si basa sulla rilevazione di alcuni punti muscolari dolorosi (tender point).
Ciò significa che la Fibromialgia non emerge da indagini diagnostiche, quali tac, risonanze magnetiche o esami del sangue, che vengono comunque generalmente effettuate sul paziente per escludere altre malattie.
L'importanza dell'aiuto psicologico
La terapia medica prevede l’impiego di farmaci antidepressivi, antiepilettici, rilassanti della muscolatura e analgesici (oppioidi), mentre i comuni farmaci antinfiammatori e cortisonici sono pressoché inutili.
La terapia medica farmacologica è in grado di ridurre il dolore, ma non di farlo scomparire totalmente.
Per curare il malato di Fibromialgia, dunque, è necessario un approccio a più ampio spettro e che affianchi il lavoro del medico terapista del dolore a quello di uno psicologo.
Gli stati di ansia o di depressione che spesso si accompagnano alla Fibromialgia non sempre sono dovuti dalla malattia stessa.
E’ compito, quindi, dello psicologo stabilire se ansia e depressione siano reattive al dolore (cioè causati dalla Fibromialgia) o se, al contrario, siano dovute ad altri fattori.
Comunque, in entrambi i casi, sia che si tratti di stati di umore reattivi alla Fibromialgia oppure indipendenti dalla malattia, una terapia cognitivo-comportamentale può di certo supportare il paziente durante tutto il suo percorso di guarigione.
Infine, va detto che spesso la diagnosi di Fibromialgia non è immediata in quanto tutti gli accertamenti risultano negativi e il paziente può arrivare a credere di avvertire un "dolore immaginario". Il primo passo dello psicoterapeuta, quindi, consiste nel far comprendere al paziente che la sua non è una malattia inesistente ma, al contrario, reale e curabile.
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