Tassi variabili meno convenienti nel 2017?


Il recente declassamento dell’Italia da A a BBB dell’agenzia Dbrs come incide sulle richieste di mutui?
Tassi variabili meno convenienti nel 2017?

L’anno 2016 si è chiuso con un trend positivo delle compravendite immobiliari e gli eventuali mutui erogati per l’acquisto di case e appartamenti sono stati prevalentemente accesi con il tasso variabile, data la loro convenienza. Il 2017, invece, si preannuncia un anno in cui il tasso variabile potrebbe essere meno conveniente. Dunque, i finanziamenti per l’acquisto di immobili potrebbero diventare più costosi.

La ragione principale è il recente declassamento del rating italiano da parte dell’agenzia canadese Dbrs da A a BBB. Con tale declassamento, l’Italia è retrocessa in classe B dato che Dbrs era l’unica agenzia di rating che aveva assegnato una A al nostro Paese, facendola permanere nella classe di merito più alta. Infatti, Fitch, Moody's e S&Poor's, hanno già assegnato all’Italia rispettivamente i rating BBB+, Baa2 e BBB-.

Il recente declassamento dell’Italia non è una cosa di poco conto dato che l’Italia dovrà pagare di più per ottenere prestiti attraverso l’emissione di obbligazioni.A risentirne sono anche le banche nei loro rapporti con la Banca Centrale Europea. Per ottenere un prestito dalla Bce, gli istituti di credito dovranno fornire maggiori garanzie, tra le quali appunto i titoli di Stato. E dato che l’Italia ha perso la sua ultima A, la Bce dovrà valutare al rialzo il rischio degli asset italiani. Il risultato è che le banche, per ottenere lo stesso ammontare di prestiti, dovranno presentare garanzia per importi maggiori.

Tutto ciò si ripercuote anche sui privati che richiedono un mutuo poiché sarà rivisto al rialzo anche il tasso variabile. Quindi, la convenienza del tasso variabile potrebbe essere ridimensionato nel 2017. C’è da dire che anche il tasso fisso è aumentato a causa dell’aumento del tasso Eurirs a 10 anni, a cui sono agganciati proprio i mutui a tasso fisso. Per fare un esempio pratico, un mutuo ventennale a tasso fisso è passato da un tasso dello 0,7% all’1,25%.

Comprendere le trame della finanza bancaria europea e italiana non è semplice, soprattutto per i non addetti ai lavori. Ma soprattutto può non essere intuitivo capire come i cambiamenti finanziari possano ripercuotersi sulle proprie scelte in fatti di mutui. Per questo è consigliabile affidarsi a un consulente finanziario esperto per capire l’alternativa migliore in base all’andamento del mercato finanziario.
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