Tutele crescenti per i neo assunti


Approvato l’emendamento della Legge Delega del Jobs Act in merito al contratto a tempo indeterminato del futuro
Tutele crescenti per i neo assunti

Il lavoro sulla Legge Delega del Jobs Act nella Commissione Lavoro del Senato prosegue. E’ stato, infatti, approvato un nuovo emendamento del ddl Poletti presentato oggi dal Governo dopo una riunione dell’Esecutivo avvenuta in mattinata a Palazzo Madama. Dopo l’emendamento dei giorni scorsi sulle ferie solidali (per saperne di più, potete leggere l’articolo "Ferie solidali e contratti di solidarietà"), oggi è stata la volta dell’emendamento che ha modificato in particolare gli articoli 4 e 13 dello Statuto dei Lavoratori.

La novità più importante riguarda l’introduzione del "contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all’anzianità di servizio" per la stipula di tutti i nuovi contratti e per tutti quelli che prevedono il reinserimento nel mondo del lavoro. Lo scopo è quello di fare in modo che tale forma di contrattazione diventi l’accordo principale tra dipendenti e datori di lavoro.

Ma in pratica, cosa significa? Significa che il periodo di prova del dipendente sarà prolungato rispetto ai tempi previsti attualmente e sarà strutturato in modo che, durante tale periodo, ci siano vari step di tutele prima di approdare alla massima tutela e sicurezza del posto di lavoro data dal contratto a tempo indeterminato. Di qui nascono le polemiche intorno a una formula che modificherebbe in pratica l’articolo 18 senza cambiarne la forma e i contenuti. C’è da dire, però, che tali tutele crescenti dovranno essere messe a punto dai Decreti Legislativi che il Governo dovrà varare entro i sei mesi dalla data di entrata in vigore della Legge Delega. Inoltre, cosa più importante per i lavoratori, il "periodo di tutela crescente" dovrebbe durare tre anni, ma da subito, in caso di licenziamento, il dipendente che ha perso il posto di lavoro avrebbe immediatamente accesso alla Naspi, il sussidio di disoccupazione.

In sostanza, l’intenzione del futuro Decreto Legislativo del Jobs Act è quella di ridurre drasticamente le diverse forme di contratti lavorativi, che attualmente sono circa 40, e di introdurre il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti come forma principale da adottare. Quindi, più tempi indeterminati, ma con periodi di prova più lunghi, avendo però come contro medaglia più tutele (come quella della Naspi) rispetto ai vari co.co.co. e co.co.pro.

L’aspetto dell’articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori modificato dall’emendamento approvato oggi è il superamento dei divieti del controllo a distanza. Complice il costante sviluppo tecnologico, il datore di lavoro potrà vigilare maggiormente sulle attività svolte a distanza dai propri dipendenti, sempre nel rispetto della dignità e della riservatezza del lavoratore. Lo scopo è quello di favorire un maggior ricorso a lavoratori a distanza, che potranno lavorare anche da casa, a fronte di un possibile controllo maggiore da parte dell’azienda.

Modifiche anche all’articolo 13 dello Statuto dei Lavoratori, sul mansionamento, cioè le competenze e le funzioni assegnate ai dipendenti. L’ok di oggi permetterà all’Esecutivo, sempre nell’ambito del Decreto Legislativo sul Lavoro da varare, di introdurre la possibilità per il datore di lavoro di procedere a un cambio di mansionamento o di demansionamento dei dipendenti in caso di necessità dell’azienda, come ad esempio per crisi economica, riorganizzazioni o ristrutturazioni aziendali o conversioni delle attività produttive. Lo scopo, in questo caso, è quello di favorire la conservazione del posto di lavoro dei dipendenti.

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