Vaccini, via libera dalla Camera


Da 12 a 10 i vaccini obbligatori. Istituita l’anagrafe vaccinale e sanzioni amministrative diminuite
Vaccini, via libera dalla Camera

La Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva il decreto legge sui vaccini. Il testo è passato con 296 voti a favore, 92 contrari e 15 astenuti.
Hanno votato contro i deputati del Movimento 5 stelle e della Lega, mentre si sono astenuti i deputati di Sinistra Italiana e Fratelli di Italia.

"Sono molto soddisfatta", ha commentato il ministro della Salute PD Lorenzin, "abbiamo messo in sicurezza questa e le prossime generazioni contro una serie di malattie infettive molto gravi. Oggi abbiamo dato uno scudo protettivo per i nostri figli rispetto a malattie molto gravi che ancora sono tra noi".

"Il varo definitivo della legge aumenterà il livello di protezione sanitaria delle famiglie italiane", le ha fatto eco il premier Paolo Gentiloni.

Ma aldilà dei commenti e delle differenti posizioni politiche, cosa prevede il decreto?
Sono passati da 12 a 10 i vaccini obbligatori, ovvero: l’anti-poliomielitica, l’anti-difterica, l’anti-tetanica, l’anti-epatite B, l’anti-pertosse e l’anti-Haemophilus influenzae tipo B. Tra gli obbligatori, ma solo fino al 2020 ci sono i vaccini anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella.

I vaccini non obbligatori, ma fortemente consigliati dalle ASL a causa delle possibili gravi conseguenze in caso di contagio sono quattro, ovvero i vaccini contro il meningococco ceppo C, il meningococco ceppo B, il rotavirus e lo pneumococco. Per potersi vaccinare sarà anche possibile prenotare i vaccini nelle farmacie convenzionate attraverso il Cup (Centro unificato di prenotazione).

Per monitorare le attività del Servizio sanitario nazionale, lo stato delle vaccinazioni nel nostro Paese e per coordinare situazioni di rischio o emergenza è stata istituita l’anagrafe vaccinale, in modo da rendere i servizi «funzionali alle esigenze di coordinamento tra tutti i soggetti istituzionali competenti in materia di prevenzione delle malattie infettive nonché di regia rispetto alle azioni da adottare in condizioni di rischio o allarme».

Sul fronte sanzioni amministrative, queste sono state diminuite con una nuova forchetta che va dai 100 euro ai 500 euro al posto dei precedenti 500 euro ai 7.500 euro. Eliminata altresì la possibilità di perdere la patria podestà.

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