Vampiri emotivi: chi sono, come riconoscerli e come difendersi

Vi è mai capitato di trascorrere del tempo con una persona e sentirvi, a fine incontro, stanchi e spossati oppure senza energie e con un invisibile senso di ansia o negatività?
Ebbene, se vi è successo, forse potreste esservi imbattuti con una persona che lo psicologo statunitense Albert J. Bernstein ha definito “Vampiro emotivo”.
Ma chi sono i vampiri emotivi, come è possibile riconoscerli e come tenerli a distanza?
Nel libro “Emotional Vampires: Dealing With People Who Drain You Dry” (tradotto “Vampiri emozionali: trattare con persone che ti prosciugano”) Albert J. Bernstein fornisce delle chiare indicazioni sulle loro personalità e sui loro comportamenti, così come indica consigli utili per non uscirne sopraffatti nel caso si avesse una qualche tipo di relazione con loro.
Indice:
Chi sono i vampiri emotivi?
I vampiri emotivi (o vampiri emozionali) sono delle persone che, similmente ai vampiri delle leggende mitologiche o folcloristiche, succhiano linfa vitale per soddisfare se stessi. In questo caso ad essere succhiato non è il sangue ovviamente, ma l’energia e la vitalità di chi gli sta accanto.
Ciò non significa che il vampiro emotivo sia necessariamente una persona cattiva o che agisca con dolo. Anzi, spesso, il vampiro emozionale non si rende neppure conto che il suo comportamento instilli tossine emotive nel rapporto con gli altri e a danno degli altri. Inoltre, così come il morso di un vampiro trasforma la vittima in uno di essi, anche il vampiro emotivo, nel caso di relazioni prolungate, può rendere la persona talmente sfinita psicologicamente da diventare essa stessa un nuovo vampiro emotivo.
Ma come si comporta il vampiro emozionale?
Sono differenti gli atteggiamenti che può assumere, ma tutti hanno lo scopo, magari anche inconscio, di demolire l’altro a proprio vantaggio.
Sono sostanzialmente egocentrici poiché tutto ruota intono alla loro vita, nel bene o nel male: potrebbero, ad esempio, sentirsi intellettualmente superiori agli altri oppure, al contrario, avere un atteggiamento vittimistico per il quale non si prendono alcuna responsabilità per ciò che di negativo gli accade intorno.
Sono sostanzialmente egoisti, nel senso che hanno la forte necessità di parlare solo di sé e dei loro problemi senza, però, interessarsi veramente alle confessioni e alla vita degli altri. Non sono propensi all’ascolto di chi gli sta di fronte poiché, sostanzialmente, il loro benessere viene prima di ogni altra cosa.
Per raggiungere la loro “felicità” hanno necessità di sfruttare le energie positive altrui, indifferentemente dal fatto che si tratti di un parente, amico, conoscente, collega, ecc…lasciando questi ultimi senza forza vitale e con un senso di inadeguatezza e insicurezza.
Sono narcisisti. Hanno necessità di avere la completa attenzione da parte degli altri, di ottenere giudizi positivi e gratificazioni per alimentare la loro autostima, si sentono in dovere di elargire i “consigli migliori” (anche non richiesti) o cercano di ottenere comprensione e sostegno per le sfortune e disgrazie che gli capitano e che non sono conseguenti alle loro azioni…
Chiedono, dunque, amore “incondizionato”, ma sono in grado di concedere solo amore “condizionato” dai propri bisogni, desideri e obiettivi.
Potendo assumere comportamenti differenti i vampiri emotivi potrebbero essere chiunque: uno “sfigato” o, all’opposto, una persona con molto carisma…Spesso, anzi, si presentano come persone carismatiche, che attraggono per la loro fittizia sicurezza, autostima ed empatia. Nei fatti, nel corso del rapporto, sfruttano tale arma per strumentalizzare e soggiogare psicologicamente l’altro e nutrirsi della sua energia positiva, mostrandosi poi critici e manipolatori.
L’altro, viceversa, si sente senza quasi accorgersene svuotato, indeciso, con minore autostima e incapace di uscire da questo rapporto malsano.
Proprio per le diverse sfaccettature di personalità del vampiro emozionale, Albert J. Bernstein, ha indicato i suoi comportamenti possibili.
I comportamenti del vampiro emozionale
I vampiri emozionali possono presentare alcuni o più dei seguenti atteggiamenti:
• Sono egocentrici: hanno costantemente bisogno di ottenere conferme, complimenti e giudizi positivi dagli altri per alimentare la propria autostima;
• Sono narcisisti e propesi a frequentare persone che siano in grado di aumentare la loro autostima e che possono manipolare facilmente;
• Nei discorsi con gli altri sono concentrati a parlare sostanzialmente di loro, dei loro problemi, della loro situazione o delle loro idee non lasciando spazio all’interlocutore;
• I loro problemi sono sempre più gravi e urgenti di quelli degli altri;
• Il loro modo di affrontare la vita è “facendo la vittima”;
• Nelle conversazioni sono poco interessati e poco inclini all’ascolto dell’altro;
• Tendono a non riconoscere i propri errori e a non mettersi in discussione;
• La responsabilità di eventi negativi o dei loro comportamenti sono sempre per colpa o responsabilità altrui e non propria;
• Hanno la capacità di assorbire le energie dell’interlocutore;
• Hanno frequenti cambi di umore e il loro comportamento dipende dal loro temperamento del momento;
• Non hanno consapevolezza dei loro limiti e del loro atteggiamento come “vampiro emozionale”.
In base ai comportamenti in essere, Albert J. Bernstein ha indicato cinque tipologie di vampiri emozionali o emotivi.
Le tipologie di vampiri emotivi
Come scritto sopra, non vi è un solo tipo di vampiro emotivo poiché può assumere atteggiamenti differenti. Ciò che accomuna le diverse personalità è la sete di energia positiva e vitale proveniente dalle persone che lo frequentano.
Albert J. Bernstein ha delineato cinque personalità specifiche di vampiri emozionali e altrettanti consigli per tenere alla larga tali portatori di negatività.
Vediamo prima le differenti personalità.
1. Il narcisistic vampire (il narcisista) – E’ una persona egocentrica ed egoista che mira a raggiungere i propri scopi e obiettivi, anche a discapito dell’altro. Ha il bisogno di sentirsi al centro della scena e per farlo si circonda di persone che possono, direttamente o indirettamente, farlo entrare in una cerchia di persone con un determinato status symbol o che comunque vuole raggiungere. Il suo modo di agire è funzionale ad amicarsi le persone che gli servono per raggiungere i suoi scopi con relazioni che sono sostanzialmente di convenienza. Entra in punta di piedi nelle relazioni che gli servono in modo da ottenere simpatia per poi sfruttare a suo vantaggio le conoscenze dell’altro, tentando inoltre di emergere come “leader”;
2. Il fickle vampire (il vampiro volubile) – E’ una persona che tende, appunto, a cambiare spesso idea su pensieri e relazioni, soprattutto quando queste ultime sono meno funzionali ai suoi scopi; di contro, però, tende a fare la vittima allo scopo di suscitare nell’altro interesse e attenzione;
3. L’obsessive vampire (il vampiro ossessivo o controllore) – è ossessionato da una forma maniacale di controllo su ciò che accade e sulle emozioni dell’altro, pronto a criticare le sue scelte o a elargire, dall’alto della sua superiorità, consigli (da seguire!). Vogliono essere a conoscenza dei dettagli sulla vita e le vicende dell’altro e ha un atteggiamento superiore e di critica verso le decisioni o idee del suo interlocutore; a causa di tale atteggiamento, quest’ultimo vede lentamente sgretolarsi la sua autostima in un rapporto di sudditanza;
4. The constant talker (Il logorroico) – Tende ad effettuare in realtà monologhi e non dialoghi con le altre persone; sono interessati, infatti, a parlare solo di sé e dei loro problemi che considerano più gravi e importanti rispetto a quelli degli altri; è fondamentalmente disinteressato ad ascoltare il prossimo, a meno che non gli serva per altri scopi, ma sempre con una scarsa attenzione ed empatia;
5. Il theatrical vampire (il vampiro teatrale) – Cerca di ottenere la fiducia dell’altro in maniera istrionica, enfatizzando in maniera anche teatrale ogni evento o problema. Qualunque cosa può diventare una questione di vita o di morte dove lui è il protagonista e vittima contemporaneamente; fatica ad accettare critiche o ridimensionamenti.
Come difendersi dai vampiri emotivi?
Dopo aver delineato le cinque personalità dei differenti vampiri emotivi, Albert J. Bernstein ha suggerito consigli su come difendersi da ciascuno di loro e ritrovare se stessi e la propria serenità.
1. Il narcisistic vampire (il narcisista) – Se si ha una relazione affettiva o sentimentale con lui è bene avere la consapevolezza che non si potrà mai essere ricambiati con un amore incondizionato poiché tutto è funzionale alla convenienza del vampiro emozionale; se, invece, è un conoscente o un collega di lavoro, meglio mantenere le distanze;
2. Il fickle vampire (il vampiro volubile) – La migliore strada da seguire, se la frequentazione è inevitabile, è quella di mettere dei paletti ai suoi atteggiamenti ondivaghi così come si deve fare presente che non si accetta un atteggiamento di avvicinamento/lontananza a seconda delle sue convenienze o umori del momento; ugualmente, è bene limitare i sui sfoghi e le sue scuse da “vittima del mondo crudele”;
3. L’obsessive vampire (il vampiro ossessivo o controllore) – La scelta migliore è quella di non contrastare le sue idee (se sono diverse dalle vostre) o di difenderle attaccando, ma al contrario tendere a fargli capire che ognuno ha le proprie idee e che ciascuna può essere valida, in modo da non offrigli terreno fertile per i suoi attacchi; soprattutto, se possibile, meglio evitare di aprirsi e raccontargli ciò che accade o eventuali scelte da prendere;
4. The constant talker (Il logorroico) – In questo caso, l’unico modo per non uscirne senza energia e spossati è quello di trovare un modo per interrompere il dialogo (monologo!) o di incoraggiarlo sul fatto che presto troverà la soluzione ai suoi problemi (il fatto di non dare troppo peso ai suoi problemi farà forse in modo che cerchi un’altra persona con la quale confidarsi ed ottenere maggiore attenzione);
5. Il theatrical vampire (il vampiro teatrale) – la strategia migliore indicata è quella di mantenere la calma e di compiere respiri profondi (o contare fino a 10…) prima di agire o rispondere; il metodo migliore per tenere le distanze, dove possibile, è quello di ridimensionare i problemi e i drammi del vampiro teatrale e capire quali siano le sue reali intenzioni o convenienze del momento.
Quando si ha a che fare con un vampiro emotivo, ci si sente svuotati e senza energia positiva. Spesso, però, questa sensazione negativa strisciante non viene ben definita. Altre volte, invece, viene percepita, ma non basta per riuscire a prendere una posizione decisa contro tali persone proprio poiché confusi, soggiogati e con minore autostima.
In entrambi i casi, il counselor può farvi ritrovare le vostre potenzialità, autostima e fiducia, anche attraverso strumenti adatti a gestire tali relazioni (soprattutto quando non possono essere interrotte, come i legami di sangue).
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