10 cattive abitudini o errori da evitare
Nella gestione della finanza personale vengono spesso commessi degli errori, frutto di scarsa conoscenza e/o cattive abitudini finanziarie

Il risparmiatore con la giusta consapevolezza deve dedicare del tempo prezioso e di qualità nel controllo della propria situazione finanziaria-patrimoniale e un suggerimento potrebbe essere quello di non commettere gli errori qui di seguito elencati:
1) Fare da sè - Se non si hanno le giuste competenze e il giusto approccio mentale le conseguenze possono essere pericolosissime;
2) Dare retta al "cognato", al "cugino" o all'amico. Appurare che abbiano le giuste competenze e una preparazione adeguata. Se voglio fare una torta di mele e vado da un avvocato o da un commercalista a chiedere suggerimenti, per quanto possano essere bravissimi, non è detto che sappiano fare una torta di mele;
3) Tenere tutto il proprio denaro in c/c o altri strumenti monetari con l'idea che questi siano estremamente sicuri e ben remunerati. E' consigliabile farlo solo in riferimento alle esigenze di breve termine (orizzonte temporale di 12 mesi):
4) Investire in pochi singoli titoli (azioni o obbligazioni o titoli del debito pubblico). E' consigliabile diversificare il più possibile in relazione alle proprie esigenze e obiettivi. In questo modo si "polverizza" il rischio. Il mio consiglio è diversificare in 5 direzioni: per tipologia di strumenti, per diversificazione temporale, per potenziali di crescita, per area geografica e settoriale, per tipologie di titoli;
5) Investire in un unico paese o area geografica. Anche in questo caso, come detto sopra, ne va della diversificazione con il risultato di aumentare il rischio;
6) Ritenere che l'investimento immobiliare sia il "non plus ultra". Tutto va rapportato al proprio patrimonio complessivo, tenendo conto della sua composizione, diversificazione e orizzonte temporale;
7) Investire in strumenti di cui si ha scarsa conoscenza o di cui non riusciamo a comprendere le specifiche peculiarità. Sempre consigliabile chiedere informazioni alle persone "giuste";
8) Tenere conto solo del costo e non anche del risutato e dell'obiettivo concordato in relazione all'orizzonte temporale predefinito;
9) Essere troppo euforici nei momenti di crescita e farsi prendere dal panico nei momenti più diffcili dei mercati. E' proprio in queste fasi che con una gestione oculata e attiva si ottengono i migliori risultati;
10) Informarsi troppo poco o informarsi in eccesso. Ciò che conta è la qualità dell'informazione.
Ecco l'importanza di farsi "supportare" da un consulente finanziario bravo, capace, preparato e aggiornato che possa svolgere il suo lavoro con la massima professionalità e attenzione. Voglio concludere ricordando l'importanza che il cliente "riveli" tutte le informazioni necessarie ad avere un quadro completo ed esaustivo.
Piccole abitudini o semplici comportamenti che possono mettere in serio pericolo il nostro patrimonio.
1) Fare da sè - Se non si hanno le giuste competenze e il giusto approccio mentale le conseguenze possono essere pericolosissime;
2) Dare retta al "cognato", al "cugino" o all'amico. Appurare che abbiano le giuste competenze e una preparazione adeguata. Se voglio fare una torta di mele e vado da un avvocato o da un commercalista a chiedere suggerimenti, per quanto possano essere bravissimi, non è detto che sappiano fare una torta di mele;
3) Tenere tutto il proprio denaro in c/c o altri strumenti monetari con l'idea che questi siano estremamente sicuri e ben remunerati. E' consigliabile farlo solo in riferimento alle esigenze di breve termine (orizzonte temporale di 12 mesi):
4) Investire in pochi singoli titoli (azioni o obbligazioni o titoli del debito pubblico). E' consigliabile diversificare il più possibile in relazione alle proprie esigenze e obiettivi. In questo modo si "polverizza" il rischio. Il mio consiglio è diversificare in 5 direzioni: per tipologia di strumenti, per diversificazione temporale, per potenziali di crescita, per area geografica e settoriale, per tipologie di titoli;
5) Investire in un unico paese o area geografica. Anche in questo caso, come detto sopra, ne va della diversificazione con il risultato di aumentare il rischio;
6) Ritenere che l'investimento immobiliare sia il "non plus ultra". Tutto va rapportato al proprio patrimonio complessivo, tenendo conto della sua composizione, diversificazione e orizzonte temporale;
7) Investire in strumenti di cui si ha scarsa conoscenza o di cui non riusciamo a comprendere le specifiche peculiarità. Sempre consigliabile chiedere informazioni alle persone "giuste";
8) Tenere conto solo del costo e non anche del risutato e dell'obiettivo concordato in relazione all'orizzonte temporale predefinito;
9) Essere troppo euforici nei momenti di crescita e farsi prendere dal panico nei momenti più diffcili dei mercati. E' proprio in queste fasi che con una gestione oculata e attiva si ottengono i migliori risultati;
10) Informarsi troppo poco o informarsi in eccesso. Ciò che conta è la qualità dell'informazione.
Ecco l'importanza di farsi "supportare" da un consulente finanziario bravo, capace, preparato e aggiornato che possa svolgere il suo lavoro con la massima professionalità e attenzione. Voglio concludere ricordando l'importanza che il cliente "riveli" tutte le informazioni necessarie ad avere un quadro completo ed esaustivo.
Piccole abitudini o semplici comportamenti che possono mettere in serio pericolo il nostro patrimonio.
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