A Dubai con Marhaban Italia


Nasce a Roma un progetto finalmente serio e professionale, per assistere le piccole e medie imprese italiane nel processo di internazionalizzazione
A Dubai con Marhaban Italia
Nel vasto panorama di eventi proposti dalle varie organizzazioni (pubbliche, para-pubbliche o private) di cui quotidianamente abbiamo notizia leggendo titoli ampiamente sponsorizzati a caratteri cubitali su giornali e riviste, dobbiamo essere sinceri, non c’era finora mai capitato di imbatterci in un’iniziativa davvero valida e promettente, oltre che professionalmente curata fin nei minimi particolari. Nella migliore delle ipotesi, infatti, si trattava sempre della solita fiera perditempo e concretamente inefficiente, proposta tra l’altro a prezzi veramente scandalosi. Cosa che lasciava presumere come, probabilmente, gli introiti incamerati erano destinati a coprire anche quei particolari costi occulti politici, che nulla hanno a che fare con la riuscita economica dell’avvenimento, la conoscenza delle normative o la reale capacità imprenditoriale degli organizzatori.
La cosa, obiettivamente, risultava alquanto frustrante. Una manifestazione fieristica, se preparata in maniera oculata, non è solo una semplice vetrina, ma una vera e propria occasione per acquisire conoscenze, fare gruppo socializzando e, perché no, concludere importanti affari (ossia, come si dice in gergo, fare business).
Oggi, a rompere il tetro grigiore rappresentato dai soliti inutili eventi, predisposti più per una sorta di dovere istituzionale che giustifichi il percepimento di fondi che per favorire le sostanziali necessità delle aziende private, si staglia Marhaban Italia, novella stella polare atta a indicare la rotta a tutte quelle imprese che navigano in cerca di porti internazionali.
Ma perché il progetto Marhaban Italia differisce rispetto al resto, e in cosa consiste l’elemento nuovo che lo caratterizza?
Per rispondere a questa domanda, occorre innanzitutto chiedersi quali sono i veri bisogni di un imprenditore che ambisca internazionalizzare il proprio business, ritenendo di avere capacità, idee e, soprattutto, voglia di sconfiggere i suoi competitor stranieri, nei confronti dei quali non si sente affatto inferiore; soltanto (questo è il vero handicap) mal supportato dalle proprie istituzioni, nonché, spesso, persino dalla mentalità chiusa dei suoi consulenti.
Punto primo: conoscenza del mercato. Non si può immaginare che un’impresa spenda dei soldi per andare a partecipare a una fiera, i cui visitatori operino in un mercato di cui non si conosce praticamente nulla. È necessario avere un’organizzazione professionalmente capace, già presente in loco, che conosce adeguatamente le norme, le usanze e le peculiarità della clientela. In caso contrario, si corre il rischio di andare a proporre la vendita dei frigoriferi agli Eschimesi (business di improbabile successo). Marhaban Italia è presente coi propri esperti sul mercato e ha già assistito in maniera positiva alcune aziende che hanno deciso di affidarsi alla sua competenza.
Punto secondo: localizzazione. Una manifestazione ha valore (e dovrebbe avere anche un costo) in funzione del luogo in cui viene organizzata. È evidente pure per i prigionieri incatenati fin dall’infanzia nella caverna di Platone, come non abbia alcun senso andare a spendere soldi per pubblicizzare la propria attività in sistemi economici completamente saturi, o comunque poveri. Marhaban Italia ha scelto Dubai, la nuova capitale del business mondiale, crocevia degli affari tra l’Europa, l’Asia, l’America e l’Africa; un mercato estremamente ricco, in un Paese dotato di enorme stabilità politica e libertà imprenditoriale, oltretutto, particolarmente allettante anche da un punto di vista fiscale e finanziario. Non basta: l’area di esposizione è stata scelta con cura in una delle zone di maggior passaggio della città; il richiamo dei visitatori è comunque assicurato con videoproiezioni esterne e iniziative di local marketing. Lo spazio prevede: reception, hall, attesa e lounge, sala riunioni e un funzionale business center. Il tutto richiamerà l’italianità e il suo brand (un valore ancora indiscutibilmente riconosciutoci in tutto il mondo; specie, negli Emirati). Oltre alle indispensabili zone in cui prevale il naturale aspetto fieristico di piacevole rilassamento, ne sono poi previste anche altre, in cui vige la privacy, sicuramente adatte per discutere di affari.
Punto terzo: il fattore tempo. Esiste davvero qualcuno che può pensare di partecipare qualche giorno a una fiera internazionale e riuscire, in così poco tempo, a conoscere clienti, trattare con loro e concludere affari importanti? Certo, se cercate una scusa per fare un viaggio (costoso) e, magari, cogliere l’occasione per vendere qualche gelato, due magliette, o un tappeto artigianale, qualunque fiera potrebbe fare al caso vostro. Ma se intendete veramente esportare il vostro business o addirittura intraprendere una nuova iniziativa all’estero, beh, allora occorreranno mesi. Marhaban Italia si differenzia da tutti gli altri anche in questo: la sua, è un’esposizione permanente che offre un ciclo minimo di presenza continuativo per quattro mesi (eventualmente, anche ripetibile), assistendo le aziende prima del loro arrivo, nonché seguendole nei loro più che probabili contatti durante la permanenza; e non mancando di fornire la consulenza successiva, nell’ipotesi in cui esse decidano di stabilire una sede della loro attività, ovvero intraprenderne una nuova. Nessuna organizzazione offre questa capillarità di servizi con simile professionalità, né, tanto meno, a costi così bassi. Prendendo spunto da un noto spot pubblicitario, si potrebbe dunque dire che: l’imprenditore deve fare impresa; a tutto il resto pensa Marhaban Italia.
Solo dei professionisti abituati a condividere quotidianamente coi propri clienti i loro problemi, potevano essere in grado di ragionare in un’ottica imprenditoriale e predisporre un progetto pensato dalla parte delle aziende e in grado di rispondere ai loro reali bisogni. Ed ecco perché ci siamo sentiti in dovere di dar conto di questa nuova iniziativa, davvero unica, che potrebbe offrire delle nuove importanti occasioni alle aziende italiane concretamente intenzionate a sviluppare un processo di internazionalizzazione.

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di Dr. Paolo Soro

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