Accertamenti congiunti Agenzia delle Entrate - Inps: quale difesa?


Il contribuente può proporre ricorso in Commissione Tributaria contro l’accertamento fiscale entro 60 giorni dal ricevimento
Accertamenti congiunti Agenzia delle Entrate - Inps: quale difesa?
ACCERTAMENTI CONGIUNTI AGENZIA ENTRATE ED INPS: COME DIFENDERSI

La legge, Decreto legislativo n 462 del 1997 prevede l’unificazione degli accertamenti fiscali e contributivi sul reddito.

Il contribuente iscritto all’Inps, alla GESTIONE CONTRIBUTIVA COMMERCIANTI O ARTIGIANI, può ricevere a mezzo notifica, un avviso di accertamento emesso dall’AGENZIA ENTRATE, che contiene oltre alla determinazione di un maggior REDDITO FISCALE, e anche il calcolo della MAGGIORE CONTRIBUZIONE PREVIDENZIALE spettante all’INPS, oltre a quella minima già pagata dall’artigiano o dal commerciante.

COME DIFENDERSI?

Se il contribuente non è d’accordo con l’accertamento, deve senza indugio recarsi dall’ avvocato per proporre ricorso in Commissione Tributaria contro l’accertamento fiscale entro 60 gg dal ricevimento, oppure può intraprendere una delle procedure previste dalla legge, come l’adesione o la mediazione, ed accordarsi con l’Agenzia Entrate su un reddito minore di quello oggetto di accertamento.

Ecco la TRANSAZIONE FISCALE: ACCORDO PREVISTO DALLA LEGGE TRA CONTRIBUENTE E FISCO RELATIVAMENTE A UN REDDITO SUL QUALE PAGARE L’IMPOSTA
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Qualche mese dopo, il cittadino riceverà da parte dell’INPS UN ULTERIORE AVVISO, l’AVVISO DI ADDEBITO ESECUTIVO, che richiede il pagamento della contribuzione previdenziale maggiorata in seguito all’accertamento fiscale.
Ancora, il contribuente per difendersi deve recarsi dall’avvocato, il quale proporrà ricorso contro l’AVVISO DI ADDEBITO dell’INPS, questa volta al TRIBUNALE in funzione di GIUDICE DEL LAVORO e della PREVIDENZA SOCIALE, entro 40 giorni.
Per la difesa del cittadino contribuente che ha ricevuto questi atti, sono quindi necessarie due forme di tutela e la proposizione di DUE RICORSI davanti a DUE GIUDICI DIVERSI.

COME SI COLLEGANO I DUE PROCESSI A DIFESA DEL CITTADINO?
L’INPS, con la notifica dell’AVVISO DI ADDEBITO ESECUTIVO, pretende il pagamento dei MAGGIORI contributi entro 40 gg, anche se sono stati proposti ricorsi, sia in Commissione Tributaria che al Tribunale quale Giudice del Lavoro, o anche nel caso sia stata sottoscritta una TRANSAZIONE FISCALE.
Nel caso della TRANSAZIONE FISCALE, il Legale del cittadino, chiederà AL GIUDICE DEL LAVORO CHE LA CONTRIBUZIONE PREVIDENZIALE SIA CALCOLATA SUL MINOR REDDITO, che è stato oggetto di TRANSAZIONE FISCALE.
L’Avvocato inoltre chiederà, depositando in giudizio la TRANSAZIONE FISCALE FIRMATA CON l’AGENZIA ENTRATE che sia ANNULLATO L’AVVISO DI ADDEBITO DELL’INPS.

3)QUALE DIFESA PER IL CITTADINO VERSO L’INPS?
Il TRIBUNALE DI LUCCA, SEZ LAVORO, Giudice dott. Luigi Nannipieri con sentenza n 2648\2012 ha stabilito che l’avviso di addebito dell’INPS deve essere ANNULLATO e che l’Inps DEVE RICALCOLARE LA CONTRIBUZIONE SULLA BASE DELLA TRANSAZIONE FISCALE.

CONCLUSIONI:
E ’opportuno sempre ricorrere al Giudice per tutelare i propri diritti, dopo aver valutato attentamente con il proprio legale la convenienza della tutela giudiziaria.
Nel caso degli ACCERTAMENTI UNIFICATI INPS - AGENZIA ENTRATE, è necessario ricorrere DUE VOLTE e in DUE SEDI DIVERSE.
AVVOCATO ALESSANDRA BOTTURA
STUDIO LEGALE IN VERONA

Articolo del:


di Avv. Alessandra Bottura, Verona

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