Accesso abusivo a sistema informatico e sviamento di potere


Accesso a sistema informatico da parte di un soggetto abilitato ma per finalità non istituzionali: la sentenza delle Sezioni Unite
Accesso abusivo a sistema informatico e sviamento di potere
Con la sentenza n. 41210 del 2017, le Sezioni Unite della Cassazione Penale hanno chiarito il rapporto esistente tra accesso abusivo a sistema informatico e sviamento di potere.

In particolare, la questione sottoposta alle Sezioni Unite era la seguente: «se il delitto previsto dall’art. 615-ter comma 2 n. 1 c.p. sia integrato anche nella ipotesi in cui il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che, formalmente autorizzato all’accesso ad un sistema informatico o telematico, ponga in essere una condotta che concreti uno sviamento di potere, in quanto mirante al raggiungimento di un fine non istituzionale, pur in assenza di violazione di specifiche disposizioni regolamentari ed organizzative».

Le Sezioni Unite hanno risposto affermando il principio di diritto secondo cui: «Integra il delitto previsto dall’art. 615-ter comma 2 n. 1 c.p. la condotta del pubblico ufficiale o dell’incaricato di pubblico servizio che, pur essendo abilitato e pur non violando le prescrizioni formali impartite dal titolare di un servizio informatico o telematico protetto per delimitarne l’accesso, acceda o si mantenga nel sistema per ragioni ontologicamente estranee e comunque diverse rispetto a quelle per le quali, soltanto, la facoltà di accesso gli è attribuita».

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di Studio Legale Avv. Olindo P. PREZIOSI

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