Adozione di maggiorenne


Procedura da seguire e requisiti per adottare un maggiorenne
Adozione di maggiorenne

Oggi i casi di adozione di maggiorenne non sono rari ma, al contrario, molteplici sono i nuovi legami che vengono a crearsi consentendo a qualsiasi individuo di affermarsi in quel nucleo fondamentale della società che è la famiglia.

Adoptio non ius sanguinis, sed ius agnationis affert. L’adozione non attribuisce un diritto del sangue, ma determina un rapporto di filiazione in linea diretta

Ragioni che portano all’adozione di un maggiorenne

Le ragioni che portano alla decisione di adottare un maggiorenne nascono principalmente dal bisogno di formalizzare il legame tra l’adottante e l’adottato.

Detto legame, di solito, è già di per sé imprescindibile poiché si protrae da tempo e di fatto richiede solo un formale riconoscimento, così da poter garantire la discendenza, la trasmissione del patrimonio e del cognome; proprio come avviene con i figli naturali.

Articoli di riferimento

Articoli 291 e seguenti del Codice di Procedura Civile.

Legge 184 del 1983.

Requisiti per procedere con la richiesta di adozione

Possono chiedere di adottare un maggiorenne le persone (coniugate o meno) che non abbiano discendenti legittimi o legittimati, che abbiano compiuto i 35 anni d'età e che superino di almeno 18 anni l'età di coloro che intendono adottare.

Come fare per adottare un maggiorenne

Documenti da allegare al ricorso:

  1. atto integrale di nascita dell’adottante;

  2. certificato di residenza dell’adottante;

  3. stato di famiglia dell’adottante;

  4. atto di notorietà o dichiarazione sostitutiva dello stesso attestante che l’adottante non abbia discendenti legittimi o legittimati;

  5. atto integrale di nascita dell’adottando;

  6. stato di famiglia dell’adottando;

  7. certificato di morte dei genitori dell’adottando (se deceduti);

  8. contributo unificato di euro 98,00 e marca da bollo di euro 27,00.

Il ricorso per adozione di persona maggiorenne deve essere depositato innanzi al Tribunale del luogo di residenza dell'adottante e deve contenere la richiesta di fissazione dell’udienza per la prestazione dei consensi di adottante e adottato e degli eventuali coniugi degli stessi.

Orientamento giurisprudenza

Nel corso degli anni la giurisprudenza di Corte Costituzionale prima e della Cassazione poi ha ridefinito i tratti somatici dell’Istituto dell’adozione di maggiorenne che, già al momento della sua nascita, scardinò tanti luoghi comuni della famiglia come la si conosceva. Si affiancavano ai legami di sangue, quelli affettivi ai quali venivano conferita pari dignità e peso in una società in costante evoluzione.

La Corte costituzionale con la sentenza n. 557 del 19 maggio 1988 per esempio si pronunciò sulla condizione secondo la quale non potessero adottare maggiorenni coloro che avessero discendenti legittimi o legittimati maggiorenni consenzienti dichiarandone l’illegittimità.

Successivamente venne eroso il precetto secondo cui potesse adottare un maggiorenne solo chi avesse compiuto i 35 anni, ci furono infatti pronunce che consentirono l’adozione ad adottanti di 30 anni.

Persino il limite secondo il quale dovesse esservi una differenza di età di anni 18 tra adottante e adottato. In alcuni casi venne sorpassato, infatti esistono pronunce che hanno consentito l’adozione laddove c’era una differenza anagrafica di 7 anni.

A volte dunque è stato possibile contare sul fattore eccezionale che ha portato a superare la rigidità dell’articolo di legge, potendosi appellare alla deroga di alcune condizioni e dilatando le pareti dell’impianto normativo, pur di tutelare il diritto di uomini e donne di età adatta a fondare una famiglia, come stabilito persino dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'uomo (articolo 16).

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di Stefania Perillo

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