Aiuto mamma, che ansia!


L'ansia come esperienza dei bambini e degli adolescenti: disturbi tipici dell'età
Aiuto mamma, che ansia!
Cos’è l’ansia? L’ansia è un’emozione naturale, funzionale all’adattamento dell’organismo all’ambiente. L’ansia infatti, è un’esperienza universale ed una normale componente dello sviluppo del bambino: è uno stato di prontezza ed attivazione generalizzata dell’organismo collegato ad una situazione di attesa e/o pericolo. Se non provassimo mai ansia, non saremmo in grado di distinguere i pericoli e di difenderci da essi. L’ansia diventa patologica quando è irragionevole, eccessiva e compromette il funzionamento della persona che si autolimita per non provare alcuna ansia, anzi tenta di controllarla per annullarla.
Culturalmente quando si parla di disturbi d’ansia siamo subito portati a pensare a soggetti adulti, stressati e oberati da impegni e responsabilità. L’infanzia, al contrario, è l’età della gioia, della spensieratezza: quando guardiamo un bambino non pensiamo mai che possa avere pensieri e preoccupazioni tali da compromettere il suo equilibrio e la serenità. Eppure il disturbo d’ansia è il disturbo psicologico più ricorrente nella popolazione fino ai sedici anni di età, proprio perché anche i bambini e gli adolescenti sono sottoposti a numerosi cambiamenti e adattamenti nel corso del loro percorso di crescita.
I principali disturbi d’ansia di cui soffrono i bambini sono:
Disturbo d’ansia da separazione: il bambino manifesta ansia eccessiva e preoccupazione non realistica, accompagnate spesso da malessere fisico, ogni volta che deve separarsi dalle figure di riferimento (in particolare i genitori); tale disturbo è molto comune nei bambini in età prescolare e scolare e talvolta rientra in maniera autonoma ma spesso risulta invalidante per il bambino che non riesce a godersi le esperienze all’esterno e tende a manifestare il proprio stato ansioso anche con comportamenti aggressivi o di isolamento sociale, compromettendo le capacità di socializzazione con i pari.
· Fobia specifica: eccessiva e persistente paura con successivo evitamento rivolta verso una situazione/oggetto specifico e da conseguente compromissione della vita del bambino e del nucleo familiare che deve riorganizzarsi in base agli evitamenti del bambino;
· Fobia sociale: eccessiva timidezza verso persone non familiari fino a compromissione della vita sociale del soggetto; in alcuni casi il disturbo si associa a mutismo selettivo: cioè incapacità dl bambino ad entrare in una relazione verbale con persone estranee alla propria famiglia o balbuzie, cioè difficoltà ad articolare le parole in condizioni di grande ansia e paura del giudizio.
· Disturbo ossessivo - compulsivo: caratterizzato dalla presenza di ricorrenti ossessioni (pensieri, immagini e impulsi irragionevoli che s’impongono al soggetto) e compulsioni (comportamenti/azioni che servono al soggetto per limitare i pensieri ossessivi e ridurre l’ansia). Le ossessioni più comuni in età evolutiva possono riguardare l’alimentazione, l’igiene e la preoccupazione per incidenti e morte dei cari.

La fobia sociale è molto diffusa anche tra gli adolescenti e si manifesta prevalentemente nel contesto scolastico.
Cosa possono fare i genitori per prevenire questi disturbi e sostenere i bambini? Fondamentale è normalizzare qualsiasi esperienza evitando di drammatizzare e iper proteggere i bambini: ogni errore o esperienza negativa può essere vissuta come esperienza di crescita e condivisa in termini emotivi all’interno della famiglia.

Talvolta però è necessario un intervento specialistico: quando si comincia la terapia di un bambino si prende in carico, in un certo senso, tutta la famiglia; i genitori, infatti, sono interlocutori fondamentali, sia perché fonte di molte informazioni relative al bambino, sia perché necessari nel continuare la terapia a casa e rinforzare i miglioramenti del figlio. E’ importante intervenire in tempo sui disturbi d’ansia dei bambini, in modo da evitare evoluzioni che condizionino la loro vita da adulti. I problemi d’ansia in età evolutiva, infatti, sono spesso correlati a disturbi d’ansia e disturbi dell’umore in età adulta.

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di Dott.ssa Elisa Zocchi

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