Animali in spiaggia: è vietato portarli negli stabilimenti balneari?


TAR Lazio: possibile il decoro, l'igiene e la sicurezza nelle spiagge con regole alternative al divieto
Animali in spiaggia: è vietato portarli negli stabilimenti balneari?

Il TAR Lazio, Sezione di Latina, ha pronunciato, nel corrente mese di marzo, una sentenza di annullamento di un’ordinanza emessa dal Dirigente del Comune di Latina, limitatamente alla “parte in cui vieta ai conduttori di animali, anche se muniti di museruola e guinzaglio (ad esempio, nel caso di cani, ndr), di poter accedere alle spiagge del litorale durante la stagione balneare (1 maggio – 30 settembre)”.

In detta ordinanza veniva fatto divieto di “condurre e far permanere qualsiasi tipo d’animale, anche sorvegliato e munito di regolare museruola e guinzaglio, tutti i giorni dal primo giugno per tutta la durata della stagione balneare fino alla data del 30 settembre 2018, concedendo solo la possibilità agli animali di accedere alle spiagge unicamente negli stabilimenti balneari a pagamento i cui concessionari abbiano creato delle apposite zone per l’accesso degli animali”.

Il TAR ha ritenuto illegittimo il citato provvedimento per violazione del principio di proporzionalità, il quale “impone alla pubblica amministratore di optare, tra più possibili scelte ugualmente idonee al raggiungimento del pubblico interesse, per quella meno gravosa per i destinatari incisi dal provvedimento, onde evitare agli stessi “inutili sacrifici”.

Aggiunge: “la scelta di vietare l’ingresso agli animali sulle spiagge destinate alla libera balneazione, risulta irragionevole ed illogica, oltre che irrazionale e sproporzionata, anche alla luce delle viste indicazioni regionali che attribuiscono ai comuni il potere di individuare, in sede di predisposizione del PUA, tratti di arenile da destinare all’accoglienza degli animali da compagnia”.

L’Amministrazione avrebbe dovuto “valutare la possibilità di perseguire le finalità pubbliche del decoro, dell’igiene e della sicurezza mediante regole alternative al divieto assoluto di frequentazione delle spiagge, ad esempio valutando se limitare l’accesso in determinati orari, o individuare aree adibite anche all’accesso degli animali, con l’individuazione delle aree viceversa interdette al loro accesso”.

 

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di Avv. Gianna Manferto

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