Approccio metodologico a una perizia grafologica


Il perito grafologo deve precisare immediatamente la metodologia che utilizza, perchè il suo lavoro sia comprensibile e perchè la parte a cui da torto possa difendersi
Approccio metodologico a una perizia grafologica

 

Nell’iniziare l’esame di una documentazione in verifica, il grafologo giudiziario – e coscienzioso – deve precisare quella che sarà la metodologia utilizzata.

Questa indicazione è importante per dare modo a chi legge di valutare la corretta interpretazione del sistema seguito.

Alcuni grafologi giudiziari non inseriscono queste notazioni ed in tal modo, oltre che limitare la chiarezza del loro lavoro, riducono la potenzialità difensiva della parte a cui viene dato torto.

L’esame delle manoscritture di norma, viene effettuato secondo:

1.    il metodo grafonomico, che considera il gesto grafico come processo neurofisiologico o psichico, nonchè espressione dinamica di componenti cerebrali, neuroniche e muscolari;

2.    il metodo psicografologico che considera il fenomeno grafico quale risultato di causali psicologiche interpretabili e quindi utilizzabili quale  mezzo di indagine.

L’utilizzo congiunto delle metodologie grafonomica e psicografologica, consente di percepire l’originalità e la qualità distintiva dell'organizzazione grafica individuale, superando la semplice configurazione morfologica della grafia.

Ne risulta un’indagine sistematica e completa basata su una ricerca concentrica che dal generale passa al particolare, secondo il principio della gerarchia segnaletica e che si svolge fondamentalmente in due fasi distinte, ma assolutamente interconnesse: l’ispezione ed il confronto.

Nell’ISPEZIONE, si procede all’esame dei movimenti esecutivi del tracciato, secondo i principi regolatori del gesto grafico ed attraverso l’analisi delle caratteristiche generali (dimensioni, velocità di esecuzione, fluidità, andamento pressorio, dinamica dei curvilinei, proporzioni, direzione, tenuta del rigo, leggibilità…) e di dettaglio (strutture peculiari, personalizzazione di lettere o parole o tratti personalizzati analizzati secondo la natura dei movimenti ideo-formativi).

“L’analisi, la valutazione e la quantificazione approfondita delle caratteristiche innanzi citate dovrà consentire di esprimere un giudizio di SPONTANEITA’ o di NON SPONTANEITA’ delle scritture in esame, la cui utilizzabilità ai fini dei confronti sarà dedotta sia dall’accertata spontaneità che dalla presenza di elementi grafici quantitativamente e qualitativamente sufficienti per procedere agli esami comparativi.

Nella fase del CONFRONTO si esaminano in maniera comparata le caratteristiche rilevate in sede di ispezione.

Verificata la presenza di elementi positivi o negativi di identità tra le scritture a confronto, si giungerà alla conclusione dell’accertamento che potrà essere di CERTA, PROBABILE o POSSIBILE IDENTITA’ o, al contrario, di NON IDENTITA’.

Per l’ottimale svolgimento di una consulenza tecnica grafologica, si potranno utilizzare comunque, se compatibili con la metodologia adottata ed in quanto utili all’indagine, principi riconosciuti da metodologie grafologiche e non.

 

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di Dr. Roberto Coppola, Grafologo Giudiziario

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