Aprire un temporary store. Capitolo 2, il budget


In questa seconda puntata della nostra guida, affronteremo l'argomento del budget
Aprire un temporary store. Capitolo 2, il budget
In questa seconda puntata della nostra guida "aprire un temporary store" parleremo del budget.
Come in qualunque attività di impresa, il budget è il primo fattore da analizzare quando si considera l’apertura di un temporary store.
Il budget è infatti è necessario per lo studio di fattibilità, in quanto grazie al budget si possono avere i parametri minimi per la ricerca del giusto spazio temporary.
Come si costruisce un budget?
Il budget per l’apertura di un temporary store si divide principalmente in quattro macro categorie:
- Comunicazione (spese di promozione e pubblicità, ufficio stampa, campagne social, etc.)
- Affitto dello spazio (costi d’affitto, spese incluse/escluse, costi d’agenzia, etc.)
- Allestimento dello spazio (costi di progettazione, allestimento/disallestimento dello spazio, etc.)
- Gestione (organizzazione di eventi, personale di vendita, gestione magazzino e pagamenti etc.)
La voce che più pesa sul budget è quella dello spazio, per cui devi preventivare il 50% del budget. La scelta di una location sbagliata ti costringerebbe infatti a fare degli investimenti sulle altre voci di budget - annullando di fatto il risparmio.
Immaginiamo di avere un budget di 15.000 euro. Questo sarebbe così distribuito:
Voce 1 (comunicazione): 3.000 €
Voce 2 (affitto): 7.500 €
Voce 3 (allestimento): 3.000 €
Voce 4 (gestione): 1.500 €
Queste spese rientrano nel lato dei costi.
Un’altra voce del budget sarà invece legata ai ricavi ed al margine di vendita.
In questo caso il calcolo è semplice.
Dato un obiettivo di vendita giornaliero di una certa quantità di prodotti, sappiamo quanto ci costano (acquisti) questi prodotti e dalla sottrazione determiniamo il margine di vendita giornaliero.
Moltiplichiamo questo importo per il numero dei giorni ed avremo il margine complessivo, voce che servirà per pagare i costi fissi di tutte le voci di costo.
E se non dovessimo vendere nulla? Come calcoliamo i ricavi ed il margine di vendita?
In caso non ci sia un’attività di vendita, una voce sarà invece legata ai ricavi equivalenti.
La voce ricavi equivalenti serve per attribuire un valore, espresso in termini di ricavo, all’iniziativa temporary.
Questi valori quantificano fattori quale visibilità, marketing, riconoscimento della marca etc.
Possiamo quindi partire dal fare un calcolo dei contatti, della visibilità e non solo, del temporary store, e confrontarla con i costi che sarebbero necessari con altri mezzi per ottenere lo stesso risultato.
Questo è il ricavo equivalente che coincide con il margine di vendita equivalente e che, come tale, deve andare a coprire le voci di costo riportare sopra.
Un altro metodo per costruire il budget è quello di partire dalla cifra che si ha a disposizione per l’affitto dello spazio.
Visto che la ricerca dei locali è il primo step nell’avviamento di un temporary store, oltre che la principale voce di spesa (e anche il principale fattore critico di successo) è corretto partire da qui.
In questo caso, tornando al nostro esempio e alle relative voci di spesa, si potrebbe partire facendo la ricerca di un temporary store per un totale affitto di 7.500 €.
Abbiamo il budget. E ora?
Una volta definito il budget, ci si può mettere alla ricerca dello spazio.
Bisognerebbe attivarsi per la ricerca col maggiore anticipo possibile, meglio se almeno 6 mesi prima dell’apertura prevista.
È possibilie anche iniziare la ricerca con un breve anticipo, tutta via si va incontro a una serie di problemi.
Muoversi con 6 mesi, i vantaggi:
1. Si ha una disponibilità di spazi più che tripla, risultato non doversi accontentare e non dover scendere a compromessi con uno spazio non in linea con i propri obiettivi;
2. Si ha il tempo per sviluppare il concept del temporary store;
3. Si ha il tempo per trovare eventuali finanziamenti a copertura dell’iniziativa;
4. Si ha il tempo per progettare l’allestimento, trovare l’allestitore giusto e scegliere i giusti materiali;
5. Si ha il tempo per studiare le attività on site e post evento;
In altre parole, si ha il tempo per fare le cose per bene ed ottenere cosi il massimo risultato dall’investimento temporary store.

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di Luigi Sghinolfi

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