Arbitrato, mediazione e negoziazione assistita


I nuovi strumenti per le PMI per contrastare l’inefficienza della giustizia: arbitrato, mediazione e negoziazione assistita
Arbitrato, mediazione e negoziazione assistita
A cura di avv. Alessandra Perelli
L’inefficienza della giustizia ha danneggiato le imprese che vivono questo fenomeno come freno alla ripresa economica.
Secondo Banca d’Italia il malfunzionamento della giustizia in Italia causa una perdita dell’1% del PIL che rallenta la crescita del sistema imprenditoriale e ostacola l’attrazione degli investimenti stranieri. Per un normale contenzioso commerciale la Banca Mondiale colloca l’Italia al 160mo posto su 185 Paesi ma con un costo ben superiore alla media degli altri Paesi. Nel 2009 in Italia si è toccato il picco dei conteziosi pendenti in sede civile: poco meno di 6 milioni (!).
Da cui la necessità di interventi strutturali per far fronte ad una situazione di emergenza, incluso il ricorso a metodi alternativi di soluzione delle controversie rispetto alla giustizia tradizionale.
Il legislatore è intervenuto sul punto offrendo metodi di giustizia alternativa: da un lato il D.L.132/2014 ha proposto l’arbitrato quale strumento alternativo ai giudizi civili già pendenti in Tribunale o Corte di Appello ed ha introdotto la negoziazione assistita obbligatoria e facoltativa, dall’altro lato il ben noto Decreto del Fare ha reintrodotto la mediazione civile e commerciale obbligatoria.
La procedura arbitrale è l’archetipo del modello valutativo ove l’arbitro decide della controversia secondo regole decise dalle parti. Costituisce una giustizia "tailored made", su misura, e garantisce rapidità, economia, specializzazione, legittimità, riservatezza del procedimento ed efficacia del risultato.
La mediazione e la negoziazione assistita, dal canto loro, utilizzano il modello conciliativo, favorendo il dialogo per il raggiungimento di una soluzione amichevole. Le parti si riappropriano della gestione della controversia, superano il rapporto conflittuale in funzione di un rapporto pacifico dove non ci sono vincitori e vinti ma soggetti soddisfatti da un nuovo assetto che costituisce il giusto compromesso.

Le Camere di Commercio hanno giocato un nuovo decisivo nell’utilizzo dei metodi alternativi: in particolare la mediazione nel corso del 2014 ha raggiunto il suo record storico, grazie anche alla reintroduzione della sua obbligatorietà in certe materie.
Questo fenomeno ha anche avuto un forte impatto culturale: gli imprenditori - soprattutto le piccole e medie imprese - sono sempre più inclini al ricorso ad un processo privato, snello, gestito secondo le loro esigenze peculiari, a costi ben definiti in alcuni casi notevolmente inferiori alla giustizia ordinaria.

Questa esigenza è ancora più sentita se l’imprenditore opera all’estero e necessita di soluzioni celeri, processi gestiti da persone esperte che garantiscano una certa indipendenza dalle leggi locali, con facilità di esecuzione dei provvedimenti.

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di Avv. Alessandra Perelli

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