Architetture per Utenze Speciali
Nel mondo universitario esistono spazi adatti a specifiche attività come spazi di attività di gruppo, attività informatiche, attività ginniche e correlate al tempo libero, biblioteche...
Un specifica di queste residenze è da ritrovare nella temporaneità. Infatti si tratta di periodi medio lunghi comunque limitati nel tempo che vede studenti e anche lavoratori, che lavorano fuori sede, abitare questi edifici speciali per le loro caratteristiche intrinseche da riscontrare nella suddivisione di spazi appositamente creati.
Non si ha la suddivisione interna dei comuni appartamenti in più vani. Il modello che viene seguito è quello dell'albergo comunque adattato a periodi di permanenza medio lunghi.
Oltre agli studenti un'altra categoria che rientra in questa tipologia sono gli anziani che, o soli o con modeste possibilità economiche, a volte si trovano in situazioni di non autosufficienza.
Il passaggio da un abitazione normale a una speciale porta con sé dei retaggi di memoria e di abitudini, la rinuncia a stili comportamentali propri di una vita e la nuova realtà che li vede interfacciarsi con una collettività che presenta le proprie analoghe esigenze e realtà.
Sicuramente questo cambio porta con sé numerosi effetti positivi come la sconfitta della solitudine e non da meno la cura psichica e fisica della persona.
Molti insediamenti vivono sull'aggregazione di nuclei abitativi che si vedono riuniti in un corpo unico.
Le architetture sono vivificate dall'alternanza di pieni e vuoti, luce e ombra e l'alternarsi di spazi opachi e trasparenti fa sì che l'edificio si comporti come elemento di protezione.
All'interno trovano posto le cellule abitative ciascuna dedicata ad uno o più utenti. La cura degli arredamenti fa sì che vengano realizzati proprio per le esigenze degli anziani.
La casa è sicuramente uno dei cardini portanti dell'esistenza degli uomini e con essa interagiamo per tutto il resto della nostra vita. Per gli anziani sono state realizzate strutture che si situano tra un albergo e una struttura ospedaliera: i nuclei abitativi sono indipendenti e si aggregano in un corpo unico con piccoli giardini che all'occasione creano un continuum con la struttura che oltre ad accogliere si fa modello di protezione. Non mancano gli spazi creativi. I percorsi sono brevi e alternati da zone di sosta e spazi di aggregazione sociale. Dominano i colori e la variazione di altezza crea spazi sempre diversi. Ogni cellula ha un ingresso indipendente e lo spazio architettonico interno è commisurato alle esigenze dell'anziano e alle sue ridotte capacità motorie.
Le residenze per studenti sono più dinamiche adatte ad un differente tipo di utenza. La profondità delle residenze varia in un gioco di pieni e vuoti. Importanti sono le aree comuni: laboratori, sale musica, biblioteche, lavanderia e non da meno gli spazi verdi come il cortile per tutta la collettività.
A volte ci si trova di fronte a veri e propri monolocali forniti di bagno, cabina armadio, angolo cottura, letto, spazio studio e con affacci sul verde o su corti interne.
Ad una tipologia stereotipata si vengono così a sostituire modelli ibridi che si avvalgono della tecnologia per migliorare il comfort abitativo per le utenze.
L'ambiente progettato deve essere il più vicino a quello famigliare, molto intimo, per evitare soprattutto nelle persone anziane quel distacco netto dalle loro abitudini di vita.
Le residenze universitarie hanno un legame con il campus universitario e sviluppano così caratteristiche molto differenti.
In Italia vengono realizzate in aree non per forza a stretto contatto con la sede universitaria. Il progetto si fa carico di un concetto di precarietà insito in queste residenze, che si affianca ai concetti di temporaneità legati ad una normativa ormai superata che ne limita il naturale svolgimento.
Ci troviamo di fronte a modelli in continuo divenire non statici per garantire soluzioni duttili, a mutevoli cambiamenti dovuti alla crisi economica e sociale, immigrazione, invecchiamento quindi ad una domanda che pone dei nuovi standard urbanistici e modelli architettonici. Non è da dimenticare il co-housing che mette in
comunione spazi come per lo sport, lavanderie, per bambini e luoghi di lavoro.
Il tema cardine rimane comunque la temporaneità e la conseguente scelta architettonica di elementi aggregabili e flessibili.
Ecco che per un buon progetto si deve ragionare in fatto di dimensioni ottimali su piccoli nuclei di socializzazione in rapporto al contesto urbano.
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