Art. 241 del codice penale: attentati contro l'integrità, l'indipendenza e l'unità dello Stato

Il principio di tassatività-legalità stabilito dagli artt. 1 c.p.e 25, c.II, Cost., non risulta per alcun verso violato dalle previsioni contenute negli artt. 241 e 283 c.p. poiché gli attentati si pongono come ipotesi di divieto previdente e denominante dal legislatore attraverso modelli soggettivamente ed oggettivamente compiuti, ai quali l'opportuna indagine giudiziale può sicuramente e determinante adeguare.
Onde, il giudice può affermare non solo la contraddittorietà del reato a un preciso precetto normativo, ma la corrispondenza del fatto concreto ad un fatto astrattamente descritto nella legge con dovizia di notazioni caratterizzanti. Ne deriva che le norme predette, come non violino il principio di tassatività, così pure non contrastano con il diverso principio della tassività, in base al quale nel modello della legge devono essere compresi tutti gli elementi e tutte le circostanze di natura oggettiva inerenti quantitativamente e qualitativamente alla nozione delle singole ipotesi criminose.
Il delitto di attentato all'integrità dello Stato previsto dall'art. 241 e 283 c.p. è inquadrato nella figura dei c.d. reati di direzione. Il quod actum era per se stesso capace della conseguenza della disgregazione dello Stato. Non è rilevante, pertanto, per concretare l'idoneità dell'azione nel delitto in esame, la questione sulla necessità che il fatto di condotta sia idoneo nel senso della probabilità e la distinzione fra idoneità potenziale ed idoneità attitudinale ciò che basta è che sai tratti di un'iniziativa non idonea.
In particolare, per assegnare al fatto concreto oggetto del giudizio la qualifica di fatto diretto a sottoporre il territorio, cioè perché nel fatto concreto all'esame del giudice si realizzi il giudizio di tipicità che coincide col giudizio d'idoneità di un agire umano volto a creare una situazione di pericolo per l'integrità dello Stato, l'interprete deve rifarsi alla situazione di pericolo denotata dalle condizioni storiche e ambientali in cui l'iniziativa di attacco si compie.
Se è vero che lo Stato sia il soggetto passivo particolare, essendo il titolare dei beni giuridici specifici direttamente protetti dalle relative norme e che sono costituiti dagli interessi fondamentali della personalità dello Stato, attinendo essi all'inviolabilità del presente ordinamento politico, all'esistenza, all'incolumità ed al decoro dei Supremi Organi dello Stato ed al decoro della Nazione Italiana.
Non può escludersi l'applicabilità dell'attenuante dei motivi di particolare valore morale o sociale a cospiratori che operino per la realizzazione dell'ideale di riunire la propria regione ad uno Stato straniero, da essi considerato come la propria madre patria, allorquando ricorra il construtto la cui costituzionalità è che possano essere realizzati da qualsiasi specie di condotta purché diretta verso un determinato evento, con un'anticipazione del momento consumativo, che prescinda dal compimento degli atti necessari alla produzione dell'evento tendenzialmente perseguito.
I fatti previsti artt. 241 e 283 c.p. possono estrinsecarsi in manifestazioni volte a coartare la volontà degli organi dello Stato competenti in materia di modifica del territorio o della Costituzione, in modo da indurli a concessioni che altrimenti non avrebbero consentito. Il delitto di attentato all'integrazione dello Stato previsto dagli artt. 241 e 283 c.p. è un reato di pericolo più esattamente, in relazione alle esigenze strutturali del medesimo,esso può considerarsi un reato di pericolo con più successive e progressive situazioni di pericolo.
L'idoneità della condotta con cui si commette tale delitto sussiste quando sia insorta quella situazione dalla quale può darsi che, anche col concorso di altri fattori imprevisti ed eventuali, ma possibili, si svolga un processo di attività conducente all'evento del danno. Ciò significa che il giudizio d'idoneità coincide esattamente con il giudizio di tipicità, il dire che il fatto concreto all'esame del giudice è un attacco incipiente all'integrità dello Stato.
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