Ascolto e dialogo: ricerca il benessere, tra genitori e figli

Il 17 febbraio le Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio della Camera hanno approvato un emendamento – ovvero la modifica di un testo normativo - al decreto Milleproroghe che prevede lo stanziamento di 20 milioni di euro nell’anno in corso, per quello che è stato ribattezzato ‘bonus psicologo’. Si tratta di un passaggio fondamentale per un maggior riconoscimento dell’importanza della salute mentale nella vita di una persona. Se mi segui e leggi frequentemente i miei articoli saprai bene quanto io mi sia battuta in questi anni per un maggior riconoscimento della figura dello psicologo, in ambito scolastico ma non solo.
Ora ti starai chiedendo: in che cosa consiste, concretamente, questo ‘bonus psicologo’?
Il ‘bonus psicologo’ non è altro che un aiuto economico rivolto alle persone che hanno intenzione e/o la necessità d’iniziare un percorso di supporto psicologico.Se l’emendamento verrà approvato, tu che in questo momento stai leggendo il mio articolo, avrai a disposizione 600 euro, consistente in 12 sedute da 50 euro l’una. Probabilmente non è il bonus perfetto ma è un primo decisivo passo per muoversi dalla sottovalutazione che circola intorno al benessere psicologico di una persona.
PERCHÉ È IMPORTANTE IL BONUS PSICOLOGO?
Oggi in Italia la salute mentale è ancora troppo spesso svalutata e sottovalutata. La conseguenza è che le persone ritengono inutile o superfluo rivolgersi ad un professionista della salute mentale.
Secondo i dati dell’ultimo sondaggio Ipsos, che si è soffermato – tra agosto e settembre 2021 - su 20.000 adulti di età compresa tra i 18 e i 74 anni, la maggioranza delle persone considera più importante il benessere fisico. Le categorie più attente alla salute mentale sono le donne e la fascia under 35 della popolazione. In totale è il 51% della popolazione a dare importanza al proprio stato psicologico.
Ho deciso di presentarti questi semplici dati per darti un’ulteriore conferma del lavoro che bisogna svolgere in direzione di una maggiore consapevolezza dei propri disagi psicologici: grazie anche al bonus psicologico tu stesso potrai concretamente iniziare a concentrarti su un aspetto estremamente rilevante per la propria quotidianità.
Mi rivolgo proprio a te che stai leggendo e che da oggi sai che curare il proprio benessere psicologico non è qualcosa d’irrilevante e forse sempre meno un lusso concesso alle persone economicamente più avvantaggiate.
STAY POSITIVE
In tema di salute mentale oggi voglio parlarti di un approccio legato alla positività.
In ambito psicologico quando si parla di crescita personale si fa riferimento alla psicologia positiva, che si occupa del raggiungimento del completo benessere psicologico e della massima autorealizzazione.
Vuoi sapere la differenza tra l’approccio comune e l’approccio positivo? In quest’ultimo non è la patologia da curare al centro dell’attenzione, ma la crescita e lo sviluppo del benessere della persona.
Ora la domanda da porsi è: esistono variabili che influiscono in questo percorso?
Ti posso confermare che le ricerche hanno coinvolto diverse caratteristiche di una persona: sesso, cultura, religione, condizione economica, orientamento politico e aspetto neurofisiologico.
Il risultato? Tutte queste caratteristiche possono influenzare la piena soddisfazione di una persona e la sua autorealizzazione.
Come ogni direzione scientifica che si rispetti anche la psicologia positiva ha i suoi “criticoni”. La contestazione più diffusa è legata alla felicità: è possibile definire scientificamente il concetto di felicità?
La risposta è immediata: la maggior parte degli psicologi positivi ritiene che persino la complessità di un concetto come la felicità possa essere definito in maniera scientifica.
IL BENESSERE DELLE FAMIGLIE
Ora mi rivolgo ai genitori, anche alla luce di quanto vi ho raccontato in precedenza.
La psicologia positiva si può sfruttare per migliorare le dinamiche familiari e affrontare meglio le difficoltà tra genitori e figli.
I punti chiave:
- Poche regole (max 4 o 5)
- Regole sintetiche
- Espressione o reazione positiva (dialogo, consigli)
- Esempi o riferimenti concreti
- Tempi adeguati
- Atmosfera quanto più serena e distesa
Si tratta di atteggiamenti che possono fare la differenza e possono migliorare il vostro rapporto genitori/figli!
Tutti questi dettagli passano attraverso una premessa fondamentale che riguarda i genitori: dovete viaggiare entrambi nella stessa direzione.
L’importanza di un messaggio coerente è spesso sottovalutata!
Nel corso dell’infanzia il bambino non ha ancora acquisito la capacità di distinguere la correttezza di un’azione. Esprimete la stessa opinione davanti ai vostri figli, siate in sintonia tra di voi e ciò vi aiuterà ad esserlo con loro!
L’IMPORTANZA DI DIRE NO
Sono perfettamente consapevole che ogni lettore o lettrice che in questo momento state leggendo il mio articolo, ha avuto problemi con la parola NO almeno una volta nella vita.
Con la parola NO il rapporto è sempre complicato. Per i figli ma anche per i genitori. Il NO in realtà è un fondamentale strumento di crescita, in grado di rimarcare l’importanza dei limiti. I NO che aiutano a crescere, titola infatti un famoso best-seller di Asha Phillips.
Ricordatevi che Il NO è un poderoso strumento di potere per i bambini, nonostante sia vissuto dai genitori come uno spauracchio perché legato all’adolescenza e alla voglia di indipendenza e ribellione dei propri figli.
Proprio per questo motivo è opportuno che comprendiate, voi genitori che state leggendo queste righe, la necessità del figlio di esprimere una modalità indipendente di pensiero e di azione.
Sfruttate il NO come mezzo per introdurre dei paletti ma non soffocate né limitate la crescita dei vostri figli, che stanno costruendo la persona che saranno e stanno conoscendo il mondo intorno a loro.
Evitate i SI permissivi, pigri e impauriti e imparate ad usare correttamente la parola NO!
Se volete creare un legame quanto più equilibrato e collaborativo favorite l’ascolto e l’attenzione così come la connessione emotiva, che vi permetterà di mostrare empatia e concreto supporto.
OLD SCHOOL
E il sistema scolastico? In quanto psicologa scolastica so bene che le dinamiche in quel contesto sono influenzate da pressioni, valutazioni e imposizioni che possono fare soltanto danni, soprattutto nei ragazzi più fragili-
Gli alunni spesso vivono il luogo e la quotidianità scolastica come una gabbia dalla quale è impossibile fuggire, un regno oscuro e vecchio dove vivono costantemente stressati e nel quale sviluppano ansie quotidiane. Un sistema fondato su ubbidienza e autorità.
Se dovessi immaginare il futuro vorrei un sistema rinnovato, un luogo in cui insegnare agli alunni a prendere decisioni, a realizzare ciò che desiderano, a valorizzare la creatività, la fantasia e la responsabilità dell’individuo.
Una scuola che non giudichi ma educhi all’umanità e all’empatia. Una scuola che insegni a vivere.
Sono disponibile anche in modalità online. Se avete amici o conoscenti che necessitano potete segnalarmi e dare liberamente i miei contatti:
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