Aste immobiliari: (anche) un'opportunità


Alcuni dati significativi sulle esecuzioni immobiliari, che spesso sono la scelta più economica e più sicura
Aste immobiliari: (anche) un'opportunità
Costituisce ormai fatto notorio che una della conseguenze della crisi economica che ormai da anni attanaglia l'Italia (e non solo) è rappresentata dall'aumento delle procedure esecutive immobiliari a carico dei soggetti che da tale crisi sono stati maggiormente colpiti.

Spesso l'immobile rappresenta l'unico bene sul quale, seppur a prezzo dell'anticipo di spese elevate e dell'attesa di alcuni anni, i creditori riescono ad aver ragione dei loro diritti nei confronti dei rispettivi debitori.

I dati statistici (riferiti sia ai pignoramenti che alle vendite derivanti da fallimenti e concordati) in proposito sono significativi: nel 2016 le aste giudiziarie immobiliari in Italia sono state 267.323, con un aumento di quasi il 20% rispetto al 2015.

A dare impulso a tale aumento delle procedure estive, probabilmente hanno concorso anche le riforme normative intervenute nel 2015 (decreto 83/2015 convertito nella legge 132/2015), che hanno accelerato i tempi del recupero dando la possibilità, per la prima volta nella storia delle esecuzioni italiane, di fare offerte (seppur con il limite del 25%) inferiori alla base d’asta, hanno tolto le aste con incanto e hanno definito sia i tempi, sia la certezza sui ribassi.

E’ stato previsto, infine, un abbattimento delle imposte di registro sia per chi compra la prima casa sia per chi acquista un immobile per investimento con lo scopo di riqualificarlo e rivenderlo entro i successivi 24 mesi.

Dati, quelli sopra richiamati, che rappresentano sicuramente lo specchio della crisi economica. Ma che possono rappresentare anche una straordinaria opportunità per chi, per necessità o per volontà di investire, è interessato ad acquistare un immobile.

Le aste giudiziarie possono infatti rappresentare uno strumento che consente di divenire proprietari di casa (o altro immobile) con un notevole risparmio rispetto ai valori di mercato.

Un'opportunità che tanti non colgono perchè spaventati dall'idea di affrontare un iter che appare loro oscuro e macchinoso: spesso si preferisce - per abitudine - rivolgersi ad un immobiliarista per acquistare un immobile sul mercato piuttosto che ad un avvocato o ad un altro professionista per essere assistiti nell'ambito di un esecuzione immobiliare.

Eppure, numeri alla mano, la seconda opzione è non solo più economica (anche considerando i costi del professionista, quasi sempre non superiori ad una normale provvigione di un mediatore) ma anche più sicura, grazie ai controlli preventivi che l'autorità giudiziaria, a mezzo dei nominati ausiliari, ha compiuto sull'immobile in questione.

Un'opportunità che in Lombardia appare particolarmente significativa, essendo questa la prima regione come numero di esecuzioni pubblicate, addirittura più del 20% delle totale delle aste in Italia (precisamente sono state 54.449 le esecuzioni pubblicate in Lombardia nel 2016). Particolarmente "attiva" la provincia di Milano, sul cui territorio si è concentrato ben il 4,47% delle aste di tutta la penisola.

Per quanto riguarda i controvalori degli immobili passati di mano, il 78% delle esecuzioni immobiliari è costituita da immobili il cui valore di base non supera i 125mila euro, mentre un altro 13% di aste è stata relativa a immobili di valore compreso tra i 125 e i 250mila euro. Ciò significa che il 91% delle aste, ossia oltre 243.264 esecuzioni, sono state relative a case destinate a nuclei familiari e non a macro investimenti.

Numeri significativi e sui quali, come visto, è forse il caso di fare una riflessione anche in chiave positiva, valutandoli come un'opportunità e non solo un dato critico.

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di Avv. Andrea Marcon

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