Attivi o passivi?
Come è meglio strutturare il proprio investimento? E’ meglio scegliere i fondi passivi o gli attivi?

Molti hanno detto e scritto che solo gli interventi "non convenzionali" delle banche centrali, negli anni seguenti la grande recessione, hanno evitato una depressione come negli anni 30 dello scorso secolo. L’abbondante liquidità immessa sui mercati ha influito anche sulla redditività del mercati ed in particolare quello obbligazionario con la comparsa di rendimenti negativi.
Spesso mi hanno posto la domanda: "Ma chi compra questi titoli?".
Per chi invece è stato o sarà più importane perseguire una performance ha dovuto e dovrà accettare dei rischi. La ricerca delle performance ha spinto, anche, gli acquisti per le attività più rischiose come le obbligazioni high yield (junk bond - obbligazioni spazzatura) o le azioni.
Abbiamo già visto insieme cosa sia il rischio in finanza, ma la domanda oggi importante è: "Come hai vissuto la flessione dei mercati?"
Per più di un anno le oscillazioni sono state molto al di sotto delle medie storiche (nel 2017 tutti i mesi per lo Standard & Poors 500 sono stati positivi) questo scossone ti ha fatto dormire la notte?
Se ti fossi sentito a disagio sarebbe meglio rivedere il tuo portafoglio rinunciando alla redditività.
Rivedere il portafoglio perché è abbastanza evidente che:
1. negli ultimi anni le correlazioni (tendenza a variare di una variabile in funzione del movimento dell’altra) tra le asset class (classi di attivi: azioni, obbligazioni, liquidità) sono aumentate. In altre parole trovare un investimento che salga quando gli altri scendono è sempre più difficile.
2. La tecnologia, gli algoritmi, gli stop loss, le operazioni automatiche stanno ampliando le possibili oscillazioni di breve. Un oscillazione del 4-5% è più frequente che nel passato.
Oltre a questo sono comparsi e stanno avendo un grande successo gli ETF o fondi passivi che replicano un mercato. Va da se che vendere un ETF corrisponde a vendere tutto il mercato, sia i titoli migliori che i peggiori.
Ma come è meglio strutturare il proprio investimento? E’ meglio scegliere i fondi passivi o gli attivi?
E’ evidente che, e con l’attuazione della direttiva Mifid II dal 3 gennaio scorso lo sarà ancora di più, il costo di una gestione passiva è decisamente minore.
La scelta dei titoli nelle gestioni attive ripaga l’investitore?
E’ stato calcolato che nell’ultimo decennio il 75% dei fondi attivi è stato battuto dal benchmark (indice del mercato), mentre dal 26 febbraio all’8 febbraio, calcolando la mediana (il valore intermedio fra gli estremi), i fondi attivi hanno ripiegato del 5,53% mentre quelli passivi del 6,32% quando il Msci International World (indice azionario internazionale) ha avuto una flessione del 9%.
Se ancora nessuna delle due categorie ha già eliminato l’altra è probabilmente perché entrambe hanno un senso ed uno scopo nella costruzione di un portafoglio di investimento. Per la lettura completa dell’articolo visita il sito: http://www.supportoinfinanza.com/attivi-o-passivi/
Spesso mi hanno posto la domanda: "Ma chi compra questi titoli?".
Per chi invece è stato o sarà più importane perseguire una performance ha dovuto e dovrà accettare dei rischi. La ricerca delle performance ha spinto, anche, gli acquisti per le attività più rischiose come le obbligazioni high yield (junk bond - obbligazioni spazzatura) o le azioni.
Abbiamo già visto insieme cosa sia il rischio in finanza, ma la domanda oggi importante è: "Come hai vissuto la flessione dei mercati?"
Per più di un anno le oscillazioni sono state molto al di sotto delle medie storiche (nel 2017 tutti i mesi per lo Standard & Poors 500 sono stati positivi) questo scossone ti ha fatto dormire la notte?
Se ti fossi sentito a disagio sarebbe meglio rivedere il tuo portafoglio rinunciando alla redditività.
Rivedere il portafoglio perché è abbastanza evidente che:
1. negli ultimi anni le correlazioni (tendenza a variare di una variabile in funzione del movimento dell’altra) tra le asset class (classi di attivi: azioni, obbligazioni, liquidità) sono aumentate. In altre parole trovare un investimento che salga quando gli altri scendono è sempre più difficile.
2. La tecnologia, gli algoritmi, gli stop loss, le operazioni automatiche stanno ampliando le possibili oscillazioni di breve. Un oscillazione del 4-5% è più frequente che nel passato.
Oltre a questo sono comparsi e stanno avendo un grande successo gli ETF o fondi passivi che replicano un mercato. Va da se che vendere un ETF corrisponde a vendere tutto il mercato, sia i titoli migliori che i peggiori.
Ma come è meglio strutturare il proprio investimento? E’ meglio scegliere i fondi passivi o gli attivi?
E’ evidente che, e con l’attuazione della direttiva Mifid II dal 3 gennaio scorso lo sarà ancora di più, il costo di una gestione passiva è decisamente minore.
La scelta dei titoli nelle gestioni attive ripaga l’investitore?
E’ stato calcolato che nell’ultimo decennio il 75% dei fondi attivi è stato battuto dal benchmark (indice del mercato), mentre dal 26 febbraio all’8 febbraio, calcolando la mediana (il valore intermedio fra gli estremi), i fondi attivi hanno ripiegato del 5,53% mentre quelli passivi del 6,32% quando il Msci International World (indice azionario internazionale) ha avuto una flessione del 9%.
Se ancora nessuna delle due categorie ha già eliminato l’altra è probabilmente perché entrambe hanno un senso ed uno scopo nella costruzione di un portafoglio di investimento. Per la lettura completa dell’articolo visita il sito: http://www.supportoinfinanza.com/attivi-o-passivi/
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