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Aumento dei Suicidi: fattori di rischio e prevenzione


Il suicidio è una delle principali cause di morte, la cui prevenzione prevede anche attività fisica, espressione artistica, volontariato e competenze psico-sociali.
Aumento dei Suicidi: fattori di rischio e prevenzione

Il Grande aumento dei suicidi

Secondo i dati dell'OMS, dal 1980 il tasso di suicidi è aumentato, diventando a livello globale una delle principali cause di morte tra le persone di età compresa tra i 15 e i 44 anni, riguardando entrambi i sessi. Questo incremento solleva preoccupazioni significative per la salute pubblica.  

Nell'Unione Europea, secondo Eurostat, il numero più alto di decesso per suicidi è stato registrato nella fascia di età compresa fra i 45 e i 65 anni, con 17.440, pari al 37% dei decessi. 

In Italia sono tra 3700 e 4000 le persone che ogni anno si tolgono la vita (dati Istat relativi al periodo 2016-2020). 

I decessi per suicidi sono maggioritari fra gli uomini (il 78,8%). Il tasso (grezzo) di mortalità per suicidio per gli uomini è stato pari a 11,8 per 100.000 abitanti mentre per le donne e 3,0 per 100.000. Ci sono più suicidi in Nord Italia e per gli uomini soprattutto in Nord Est.

Le fasce di età più coinvolte sono quelle dopo i 15 anni. Il suicidio è raro prima della pubertà,  diventa più diffuso durante l'adolescenza, in particolare tra i 15 e i 19 anni  e l'età adulta. Tuttavia, i preadolescenti commettono suicidio e questo problema potenziale non deve essere ignorato. Il suicidio è la quinta causa di morte più comune tra gli adolescenti dai 10 ai 19 anni e la quarta nella fascia d'età dai 15 ai 19 anni (addirittura la terza se si considerano solo le ragazze).

Il 2024 è stato l'anno record per numero di suicidi in carcere, da quando il dato viene rilevato nelle statistiche ministeriali (oltre 30 anni). Il dato ufficiale più aggiornato è di 83 al 20 dicembre.

Fattori di Rischio: Depressione e Abuso di Sostanze

Sebbene le cause del suicidio siano complesse e riconducibili a una molteplicità di variabili soggettive e politiche, sociali, economiche e culturali, alcuni fattori di rischio sono riconosciuti come prevalenti così come delle strategie preventive che possono ridurre significativamente questo fenomeno.

Due fattori di rischio principali sono stati identificati dall'OMS come determinanti chiave del suicidio: la depressione e l'abuso di sostanze.

  • Depressione: Questo disturbo mentale, che colpisce milioni di persone, è spesso sotto diagnosticato o trattato in modo insufficiente. La depressione porta a una sofferenza profonda e a una visione distorta della realtà, con sentimenti di disperazione e impotenza che, se non affrontati, possono sfociare in comportamenti autodistruttivi, tra cui il suicidio.
  • Abuso di sostanze: Alcol, droghe e altre sostanze psicotrope possono aggravare i disturbi mentali esistenti, come la depressione e l’ansia, e ridurre i freni inibitori. Questo aumento dell’impulsività può favorire decisioni estreme, come il suicidio.

Prevenzione: Un Approccio Integrato

La prevenzione del suicidio richiede interventi a più livelli. Non esiste una singola soluzione, ma una combinazione di misure - potiche, economiche e culturali, oltre che socio-sanitarie - che, se applicate in modo sinergico, possono ridurre significativamente il rischio di suicidio.

Secondo l'OMS tra le principali strategie preventive in ambito socio-sanitario ed educativo vi sono:

  • Promozione dell'attività fisica: L’esercizio fisico regolare è stato ampiamente documentato come efficace nel migliorare l’umore e alleviare i sintomi della depressione. L'attività fisica stimola la produzione di endorfine, che favoriscono una sensazione di benessere e sono un valido strumento per gestire lo stress e le emozioni negative.
  • Attività creative: Le espressioni artistiche, come musica, scrittura e arti visive, possono svolgere un ruolo terapeutico fondamentale, permettendo di elaborare emozioni difficili e offrendo un canale positivo per esprimere sentimenti di frustrazione e dolore.
  • Volontariato: Impegnarsi in attività di volontariato può restituire un senso di appartenenza e scopo, contrastando l'isolamento sociale, uno dei principali fattori di rischio per il suicidio.
  • Educazione alle life skills: Competenze fondamentali come la gestione dello stress, la comunicazione efficace e la risoluzione dei problemi sono cruciali per affrontare le difficoltà quotidiane. La capacità di riconoscere e gestire le emozioni negative riduce sensibilmente il rischio di comportamenti autodistruttivi. La padronanza delle abilità psicosociali è considerata anche una forma di prevenzione del bullismo e cyberbullismo, fattori di rischio in seguito anche anche della violenza di genere. 
  • Accesso ai servizi di salute mentale: È essenziale garantire un accesso tempestivo ai trattamenti necessari per affrontare i disturbii, superando ostacoli come il stigma sociale e la carenza di risorse.

Promozione della Salute e Prevenzione a Lungo Periodo

Il suicidio riflette le difficoltà che molte persone affrontano nella gestione delle proprie emozioni e fragilità e delle sfide quotidiane, derivanti da fattori esterni come violenze subite, traumi, stress, impotenza e difficoltà nel far fronte ai problemi della vita. La prevenzione del suicidio richiede politiche e azioni specifiche da parte dei governi e delle istituzioni per migliorare la qualità della vita, favorendo lo sviluppo dei fattori di protezione a livello di scuole, famiglie, ambienti lavorativ, sociali e sanità.

È fondamentale una diffusa comprensione di questo fenomeno ancora troppo poco conosciuto, individuare tempestivamente i segnali di allarme e promuovere una cultura del benessere mentale, che deve essere integrata in ogni aspetto della vita quotidiana: famiglia, scuola, lavoro e tempo libero, educando anche alla gestione dello stress, all'importanza di chiedere aiuto e alla cura di sé.

Bibliografia

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