Autovelox e Tutor illegali
In assenza di un modello di riferimento omologato, tutte le infrazioni rilevate possono essere contestate
Un agente della polizia municipale, svela ai microfoni di "Mi manda rai tre", informazioni segrete sugli autovelox. Secondo quanto sostenuto dall’agente, gli autovelox costituiscono la prima fonte di cassa per i comuni che, con la collaborazione dei vigili urbani, abbassano i limiti di velocità, rendendoli praticamente impossibili da rispettare. Molto spesso, tra l’altro, attraverso uno scorretto posizionamento dell’apparecchio - viene montato in modo non parallelo alla strada, creando una inclinazione di 15-20° - si produce un aumento della velocità e la rilevazione di un risultato truccato. Difatti, l’autovelox inclinato modifica la percezione della velocità, riduce lo spazio di rilevazione, con la conseguenza che verrà contestata l’infrazione ad un soggetto che non ha oltrepassato il limite.
C’è di più! Qualora gli autovelox fossero stati montati correttamente, non sarebbero comunque affidabili perché non in grado di provare la violazione effettiva, rilevabile solo con il fotofinish. Si tratta di un'apparecchiatura fotografica in cui la pellicola viene fatta scorrere orizzontalmente a velocità costante nel senso inverso alla direzione della corsa: essa viene impressionata solo in corrispondenza di una fenditura verticale, che viene puntata sulla linea d'arrivo. In questo modo, la fotografia che si ottiene è di fatto un grafico del passaggio delle auto sulla linea in funzione del tempo. Esaminando questa fotografia si può determinare con precisione millimetrica il momento di passaggio dell’auto e la velocità. In sostanza, senza il fotofinish è impossibile una verifica della infrazione commessa, perché tutte le foto ottenute saranno postume per spazio e tempo rispetto al momento effettivo del passaggio, violando espressamente le norme del codice della strada e della l. 168/02. Secondo l’agente tutti gli autovelox oggi presenti in Italia, non sono in grado di produrre informazioni precise perché non rilevano il momento esatto in cui è avvenuta l’infrazione. Il fotofinish se montato sugli autovelox, potrebbe garantire la legittimità delle infrazioni contestate. Attualmente in Italia esistono 10, 15 mila apparecchiature non omologate, tra autovelox e tutor. Si tratta di strumentazioni sulle quali lo Stato non ha mai effettuato nessuna verifica, cioè la taratura non è stata registrata sulla base di un campione omologato, in assenza del quale non è possibile affermarne la legittimità, perché non esiste il parametro di riferimento.
Tutte le multe fatte con autovelox e tutor possono essere contestate. Quanto affermato dall’agente trova pieno riscontro nella pronuncia della Suprema Corte che, richiamando quanto affermato dalla Corte Costituzionale - 29 aprile 2015 n. 113 con la quale viene dichiarata l'illegittimità costituzionale dell'art. 45 c. 6 C.d.S, nella parte in cui non prevede che «tutte le apparecchiature impiegate nell'accertamento delle violazioni dei limiti di velocità siano sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e di taratura» - , ribadisce che "la mera conformità dello strumento di rilevazione al modello omologato non sia sufficiente a dimostrarne l’efficienza ed il buon funzionamento. Tutte le apparecchiature di misurazione della velocità (che è elemento valutabile e misurabile) devono essere periodicamente tarate e verificate nel loro corretto funzionamento, che non può essere dimostrato o attestato con altri mezzi quali le certificazioni di omologazione e conformità".
C’è di più! Qualora gli autovelox fossero stati montati correttamente, non sarebbero comunque affidabili perché non in grado di provare la violazione effettiva, rilevabile solo con il fotofinish. Si tratta di un'apparecchiatura fotografica in cui la pellicola viene fatta scorrere orizzontalmente a velocità costante nel senso inverso alla direzione della corsa: essa viene impressionata solo in corrispondenza di una fenditura verticale, che viene puntata sulla linea d'arrivo. In questo modo, la fotografia che si ottiene è di fatto un grafico del passaggio delle auto sulla linea in funzione del tempo. Esaminando questa fotografia si può determinare con precisione millimetrica il momento di passaggio dell’auto e la velocità. In sostanza, senza il fotofinish è impossibile una verifica della infrazione commessa, perché tutte le foto ottenute saranno postume per spazio e tempo rispetto al momento effettivo del passaggio, violando espressamente le norme del codice della strada e della l. 168/02. Secondo l’agente tutti gli autovelox oggi presenti in Italia, non sono in grado di produrre informazioni precise perché non rilevano il momento esatto in cui è avvenuta l’infrazione. Il fotofinish se montato sugli autovelox, potrebbe garantire la legittimità delle infrazioni contestate. Attualmente in Italia esistono 10, 15 mila apparecchiature non omologate, tra autovelox e tutor. Si tratta di strumentazioni sulle quali lo Stato non ha mai effettuato nessuna verifica, cioè la taratura non è stata registrata sulla base di un campione omologato, in assenza del quale non è possibile affermarne la legittimità, perché non esiste il parametro di riferimento.
Tutte le multe fatte con autovelox e tutor possono essere contestate. Quanto affermato dall’agente trova pieno riscontro nella pronuncia della Suprema Corte che, richiamando quanto affermato dalla Corte Costituzionale - 29 aprile 2015 n. 113 con la quale viene dichiarata l'illegittimità costituzionale dell'art. 45 c. 6 C.d.S, nella parte in cui non prevede che «tutte le apparecchiature impiegate nell'accertamento delle violazioni dei limiti di velocità siano sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e di taratura» - , ribadisce che "la mera conformità dello strumento di rilevazione al modello omologato non sia sufficiente a dimostrarne l’efficienza ed il buon funzionamento. Tutte le apparecchiature di misurazione della velocità (che è elemento valutabile e misurabile) devono essere periodicamente tarate e verificate nel loro corretto funzionamento, che non può essere dimostrato o attestato con altri mezzi quali le certificazioni di omologazione e conformità".
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