Badanti baby e pensioni di reversibilità


La Corte Costituzionale in difesa dei matrimoni fra coniugi con forti differenze di età: non si può dire che siano a priori "fraudolenti"
Badanti baby e pensioni di reversibilità
La Corte Costituzionale con la sua sentenza 174/2016, ha recentemente stabilito la illegimità della norma convenzionalmente definita "anti badanti giovani" e relativa alle pensioni liquidate a partire dal 2012 nel caso di matrimoni durati meno di 10 anni fra persone con almeno 20 anni di differenza d’ età.

La vecchia norma prevedeva che, a decorrere dal 2012, le pensioni di reversibilità fossero erogate al coniuge superstite in misura ridotta nel caso in cui il matrimonio fosse stato contratto a un età superiore a 70 anni, da parte del coniuge deceduto e titolare della pensione; che fra le due persone ci fosse una differenza di età superiore ai 20 anni e che il matrimonio fosse durato meno di 10.

Insomma, si volevano contrastare i matrimoni di comodo, sostanzialmente quelli fatti a vantaggio di vedove molto giovani (in genere appunto le badanti), con il solo scopo di attribuire loro una pensione a lungo termine. Nella sostanza la vecchia legge comportava la riduzione della pensione del 10 per cento per ogni anno di matrimonio, sempre all’interno del limite di 10 anni. La Corte Costituzionale ha rilevato che il fenomeno delle badanti a scopo matrimoniale non è poi così rilevante, e che i "matrimoni tardivi" non possono essere considerati a priori fraudolenti.

Inoltre, secondo la Corte, il legislatore non teneva conto, nel formulare la "legge anti badanti", dell’evoluzione del costume, e dell’allungamento in corso dell’aspettativa di vita.

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di Avv. Giovanna Comandé

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