Beatles o Stones? Pelè o Maradona? Mare o Montagna?


Le grandi domande...
Beatles o Stones? Pelè o Maradona? Mare o Montagna?
Più o meno ho riassunto nel titolo le grandi domande della vita.
Se te ne venissero in mente altre puoi segnalarmele.
In generale, per il mio lavoro, la domanda delle domande è l'ultima.
Rendimento o Sicurezza?

In realtà ognuno ha i suoi parametri per misurare l'uno e l'altro ed ognuno tollera bene o meno bene ognuna delle due variabili, comunque fondamentali, per dare le indicazioni a chi ti segue per creare il piano migliore per te, le te esigenze ed i tuoi obiettivi.
Prima di avventurarti in una scelta tra queste due variabili ti invito a riflettere.
Andiamo a ragionare sui due termini.
Sicurezza

Cos'è PER TE la sicurezza in campo economico-finanziario?
Avere intatto il tuo capitale? Quando? Alla fine dell'orizzonte temporale del tuo investimento o sempre?Non subire la volatilità? Io la vedo al contrario. Non la subisci neanche "all'insù". Sicurezza per me è...(completa la frase e ne parliamo in un prossimo post), PROMESSO)
Provo a replicare punto per punto a queste MIE obiezioni
Se non sono sicuri neppure i titoli di Stato (conosci le CACS, vero? No?) con durata superiore ai 12 mesi emessi dal Gennaio 2013, forse la "sicurezza" va ricercata in altri parametri. A mio modo di vedere la sicurezza sta nella giusta diversificazione (non a caso #DiversificaEtImpera). Non "puntare" tutto il capitale a disposizione su un solo "asset", ovvero su un solo "cavallo" (passami i termini da sala scommesse) è la strada vincente. Un professionista, attraverso lo studio delle tue esigenze (prima) e la condivisione di un vero e proprio progetto finanziario (dopo) può farti capire il VALORE del piano che ha pensato per te, della SOLIDITA' che darà a questo piano attraverso una giusta decorrelazione ed una diversificazione degna di questo nome. L'orizzonte temporale è un altro paradigma essenziale per valutare la bontà di una pianificazione. Il professionista che ti segue non può non tenerne conto, anche questa variabile entra nella diversificazione.Tutto è volatile. Ogni strumento finanziario, ogni titolo, ogni asset ha un valore che, nel tempo, cambia e, bada bene, la variazione può essere in positivo o in negativo. Il segreto Indovina: #DiversificaEtImpera. Qualche riga più in alto parlavo di decorrelazione, ovvero la caratteristica di unire strumenti (fondi, certificati, titoli) che reagiscono in maniera diversa al mercato, quindi, in soldoni, se uno scende l'altro sale (anche in caso di trend crescente). La volatilità può essere anche un grande vantaggio anche nei famosi (o famigerati?) titoli di Stato; perché lo sai, vero, che anche loro subiscono delle oscillazioni di prezzo??? Quindi tenerla d'occhio può essere un indubbio vantaggio.Per il punto 3 aspetto le tue definizioni di "sicurezza"
La sicurezza, è chiaro, è un concetto talmente soggettivo che è quasi "intimo".
In economia, però, l'idea, e la definizione, possono avere sfumature leggermente diverse.
Parlarne con un professionista del settore può certamente chiarirti le idee...basta compilare il form qui sotto...
Rendimento

Anche qui alcune domande "provocatorie"
Quant'è un rendimento "adeguato" ed "accettabile" per te? Lo valuti in percentuale o in termini reali? Qual è il tuo parametro di riferimento per i rendimenti?
Adesso, anche qui, vado con le mie "conclusioni"...
Parlando di rendimenti spesso rimango basito. Mi presento, a volte, con rendimenti quasi a doppia cifra annua (N.B. Risultato passato non predice risultato futuro) aspettandomi una reazione, non dico entusiastica, ma quantomeno contenta. Invece vedo sguardi perplessi e mi sento dire: "...eh ma...mio CUGGINO...ha avuto il..." Approfondendo poi vengo a scoprire che il CUGGINO di cui sopra ha usato uno strumento finanziario diverso da quello della persona con cui parlo, che ha "rischiato" molto di più (sì, se investi in titoli azionari solo per "sentito dire" rischi molto di più che con un semplice fondo comune di investimento...poi ti può anche andare bene...ma questo esula dal mio lavoro. Non faccio l'indovino...) e che ha "azzeccato" un trend o un andamento. Io, in questi casi, propongo sempre di non paragonare "mele" con "arance", ma i confronti vanno fatti tra strumenti (o frutti) dello stesso tipo. Quindi, tornando alla domanda del punto 1, il rendimento adeguato ed accettabile dovrebbe essere tarato sull'orizzonte temporale e sul "rischio" dello strumento utilizzato, e condiviso, se frutto di una pianificazione finanziaria.Come scrivevo nel paragrafo precedente un rendimento in doppia cifra (supponiamo un 10%) su un importo piccolo (supponiamo 1.000 €) è di 100 €; tutto cambia se i capitali e gli importi hanno un numero diverso di zeri dietro l'uno. Quindi decidiamo prima la scala di misurazione. Chiaro è che il 10% di 1.000 è una cena, il 10% di 1.000.000 è una casa, ma sempre del 10% si tratta. Anche su questo spesso mi trovo ad avere reazioni diverse da quelle che mi aspetterei...ma questo è un altro discorso...Il parametro, che nel capitolo precedente poteva essere "IL CUGGINO" potrebbe essere il rendimento dei Bot o del Conto Deposito. Col senno di "poi" siamo tutti maghi fantastici, ma se la strategia studiata (e, ribadisco, condivisa) si snoda su più anni, non può essere valutata sul singolo anno (anche se negativo). "Allora facevo meglio se li lasciavo sul conto deposito"...i rendimenti che coglieremo alla fine della strada saranno ben maggiori...
In sintesi:
La scelta è difficile, in realtà per tutte le domande poste nel titolo, ma soprattutto per l'ultima.
Il punto è l'equilibrio.
E non è facile, ma si può trovare.
Indovina come???

Articolo del:


di Simone Funghi

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